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Ambasciatrice Palestina: “Non è guerra di religione, questa è un’occupazione”

L’intervista Abeer Odeh, ambasciatrice della Palestina in Italia, realizzata da Fabrizio Rostelli per AlaNews. Ma che “stranamente” non è stata ripresa da nessun organo di informazione mainstream…

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Non è una guerra di religione. questa è un’occupazione secondo le leggi internazionali. La Palestina è conosciuta per essere multireligiosa e rispetta ogni altra religione. Hanno già ucciso circa 10.000 persone se consideriamo circa 2.000 persone sotto le macerie, questo è un genocidio.

Le persone sono sequestrate da più di 17 anni, sono in una prigione a cielo aperto. Devono dire benvenuto Israele? Sono stati spinti in un angolo. Siamo sotto occupazione, quindi abbiamo almeno il diritto di difenderci visto che la comunità internazionale è assente.

Hamas è un movimento palestinese di resistenza e nessuno può negarl,o anche se non fa parte dell’OLP. Non hanno mai attaccato nessun paese al di fuori della Palestina. Non hanno mai fatto parte dell’Isis o di Daesh.

Penso che i paesi occidentali siano sensibili nei confronti dell’Islam e questa è una fobia su cui dovrebbero lavorare”.

Siamo sotto occupazione da decenni e tutte le leggi internazionali sono a favore della causa palestinese. Ci sono centinaia di risoluzioni dell’ONU, vorremmo vedere fatti, non parole.

Abbiamo perso il 78% della nostra terra, abbiamo perso migliaia di vite. La comunità internazionale nel suo insieme dovrebbe fare da mediatrice, ha l’obbligo di fermare questa occupazione.

La posizione dell’Italia negli ultimi due anni è stata scioccante, vuole compiacere questo paese o quel paese, indipendentemente dal rispetto dei diritti umani.

Sa cosa mi rende molto felice? La solidarietà del popolo italiano; mi dà un po’ di speranza perché i leader non possono continuare ad essere disconnessi dai loro popoli.

Quando è iniziata questa aggressione abbiamo visto cadere le maschere di molti Paesi che parlavano sempre di diritti umani. Quando si tratta dei palestinesi, le leggi internazionali non sono più importanti”.

L’aggressione continua con l’assenza della comunità internazionale che non fa pressioni su Israele affinché fermi questo massacro. Più della metà degli ospedali sono fuori servizio e gli altri sono stati già minacciati di essere evacuati con migliaia di persone, tra cui bambini, donne, anziani.

8.500 persone sono state uccise ma nessuno può sapere il numero reale perché sotto le macerie, secondo le statistiche, ci sono circa 2mila persone. Di queste, più di 1.100 sono bambini. A soffrire di questa aggressione sono le donne, i bambini e gli anziani.

Dai documenti che sono trapelati da Israele, il loro piano è chiaro: pulizia etnica per l’intera popolazione palestinese. È una distruzione completa quella che sta avvenendo, sperano di fare pressione sui palestinesi affinché lascino Gaza e vadano nel Sinai, il che è inaccettabile.

Amiamo la nostra terra quindi lo sconfitto alla fine sarà Israele, non noi”.

* da AlaNews – 2 novembre 2023

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1 Commento


  • maik

    Nella cosiddetta “comunità occidentale” a spiccare per vigliaccheria, più che l’impero moribondo d’oltreoceano, è ancora una volta l’Unione Europea e i paesi che la compongono, come già accaduto per il conflitto russo-ucraino. L’Italia specialmente ormai sembra la 52a stella della bandierina yankee (la 51a è Israele) più che uno stato sovrano.

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