Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha concluso i lavori del Congresso dell’Anec a L’Avana annunciando che l’appuntamento mondiale degli economisti introdotto dal suo predecessore Fidel Castro, si terrà ogni due anni.
Nel suo intervento finale ha descritto come promettente il nuovo contesto internazionale scaturito dall’allargamento dei BRICS e dalla rinnovata intesa dei G77 più la Cina, mentre l’Occidente appare sempre più ripiegato su se stesso e incapace di far prevalere l’aspirazione dei popoli all’amicizia e alla pace.
Diaz-Canel ha sottolineato che le tante teorie sviluppate in questo grande Congresso, si sono formate nelle università e sono anche portate avanti da uomini democratici, intelligenti, sensibili che proclamano di non condividere il metodo dell’imperialismo e la politica criminale degli imperialismi. E quindi si impegnano a cercare di rendere questo mondo migliore, scendendo da quelle che sono le politiche di sfruttamento e oppressione e in definitiva della fame.
“Abbiamo bisogno di una resistenza creativa che ponga l’alternativa globale di una dinamica economica, sociale e politica, ovvero della capacità di dirigere una nuova prospettiva internazionale a partire dall’uscita dalla guerra, a partire dal combattere l’industria delle armi e quindi abbattere la logica di fare profitto con l’industria delle armi”.
Luciano Vasapollo sintetizza così quanto emerso dal Congresso Internazionale degli economisti che si è tenuto a L’Avana per iniziativa dell’Anec, e del quale il decano di economia della Sapienza sottolinea una netta convergenza con la visione di Papa Francesco, che a livello internazionale rappresenta la voce più autorevole contro la logica imperialista che trascina il mondo nel baratro della violenza e della distruzione.
“Basta con l’aumento delle spese militari, occorre invece destinare gli investimenti – continua Vasapollo, che con Rita Martufi ha rappresentato il capitolo italiano della REDH al Congresso Internazionale degli economisti – allo sviluppo sociale e allo sviluppo autodeterminato, e bisogna immediatamente interrompere e dichiarare genocidiario il blocco contro Cuba, il blocco contro il Venezuela, chiudendo anche questa disgraziata vicenda delle liste in cui i paesi del multicentrismo, come Cuba e altri, sono calunniati come patrocinanti del terrorismo”.
“Con l’attuale vicepresidente dell’Anec, Ramon Labanino, che è uno dei 5 eroi cubani, e una compagna dell’Uruguay, Gabriella Portelli, abbiamo messo in evidenza – riferisce Vasapollo – quali sono stati e quali sono i problemi attuali dello sviluppo e di questo scontro tra unipolarismo e policentrismo, mettendo in evidenza la discussione che si è proposta durante tutti i giorni del dibattito, in particolare le proposte sugli aspetti più rilevanti che influiscono sui processi di crescita e di sviluppo in questa condizione che è quella di uno scontro fra due globalizzazioni: la globalizzazione della miseria, la globalizzazione della guerra, la globalizzazione neoliberista e, dall’altra parte, la globalizzazione pluricentrica, la globalizzazione della solidarietà, della fratellanza e della complementarietà”.
“In questo contesto – ricostruisce l’economista della Sapienza – nei nostri interventi abbiamo esaminato i modelli di crescita alternativi, modelli di commercio internazionale e anche la possibilità di verificare la creazione di un nuovo sistema, una nuova architettura economica, a partire dall’abbattimento di ogni ipotesi speculativa, sia finanziaria sia monetaria, e creare invece la possibilità di un nuovo commercio, ad esempio, su criptovalute non speculative, ma di Stato che abbiano come riferimento le due monete forti del rublo e del Yuan, più che del petrolio, in modo da uscire dalla dollarizzazione del mondo e chiudere questa fase di egemonia mondiale da parte degli Stati Uniti con una nuova geopolitica e geoeconomica che incrementi le rotture di un sistema fortemente ingiusto”.
Il Congresso internazionale dell’Avana ha rappresentato per Vasapollo e Martufi anche l’occasione per presentare in più lingue il libro “Analisi del ciclo economico multicentrico”, in due volumi, mettendo in luce le varie parti teoriche dei due volumi, che, spiega il docente, “sono teoriche ma hanno un grande riferimento alla prassi, richiamando anche le idee storiche del comandante Fidel Castro, perchè per affrontare le sfide attuali e future dell’umanità bisogna mettere l’economia al servizio della politica per realizzare un cambiamento con l’arma delle idee, con l’arma della coscienza, con l’arma di coltivare l’utopia di un sogno per una nuova futura umanità”.
Si è conclusa questa sessione con la firma di molte copie da parte degli autori Vasapollo e Martufi, consegnate poi alle delegazioni del Perù, dell’Uruguay, del Messico e anche dell’Africa e dell’Asia. “Abbiamo distribuito il libro che speriamo possa essere uno strumento di studio e di dibattito”, confida Vasapollo rilevando in sintonia con Diaz-Canel che “questo Congresso è diventato un punto di riferimento per serrare le fila degli intellettuali, degli economisti e degli economisti organici, cioè degli studiosi con un senso alto della politica.
Cioè economisti che non devono servire le multinazionali o economisti che non devono svolgere il ruolo di servitori dei governi dell’impero, ma che devono invece svolgere un ruolo di economisti del popolo, economisti che sanno partire dai fondamentali scientifici per attuare una scienza economica con l’esperienza umana accumulata durante molto tempo. Cioè economisti del popolo, economisti che sanno mettere in evidenza i bisogni popolari e non le necessità del profitto”.
L’appuntamento ora è per il 2025. “Quindi – commenta Vasapollo – da quest’anno si riparte con con cadenza biennale, quindi ogni due anni, e questo è un fatto estremamente positivo”.
A margine del Congresso, Vasapollo e Martufi hanno incontrato il presidente dell’ANEC, il compagno Oscar Luis che, conclude Vasapollo, “ci ha ricevuto e abbiamo parlato a lungo con lui. Un buon modo di chiudere questo evento. Adesso, nei prossimi due giorni, continueranno gli incontri e poi dovremo tenere altre conferenze importanti”.
*Il Faro di Roma
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