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Gaza. Si riapre negoziato per scambio prigionieri. Bulldozer israeliani contro gli sfollati

Il capo del Mossad, David Barnea, avrebbe ricevuto il via libera dal governo Netanyahu per riavviare i colloqui coi mediatori del Qatar sullo scambio di prigionieri.

Barnea tonerà in Europa nei prossimi giorni per incontrare il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, per la seconda volta in poco meno di sette giorni. Il loro ultimo faccia-a-faccia nel fine settimana a Oslo è stato definito “positivo”. Secondo quanto riportano i media israeliani e l’agenzia Reuters, Israele e Hamas sono aperti a un nuovo accordo di cessate il fuoco che includerebbe il rilascio degli ostaggi, ma permangono degli ostacoli.

Fonti egiziane hanno spiegato che Hamas insiste per decidere unilateralmente sulla liberazione dei prossimi ostaggi e vuole il ritiro delle truppe israeliane su linee predefinite. Secondo le fonti, Israele ha rifiutato quest’ultima condizione e ha chiesto di vedere l’elenco degli ostaggi prima di determinare data e durata del cessate il fuoco.

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Israele manda i bulldozer contro le tende degli sfollati nel nord di Gaza. Ci sarebbero 20 morti

I bulldozer israeliani hanno fatto irruzione nel cortile dell’ospedale Kamal Adwan del Nord di Gaza, sotto assedio da otto giorni. Sono state spianate le tende in cui erano rifugiati feriti, pazienti e sfollati. Un video in circolazione mostra immagini devastanti.

“Un massacro terrificante e scene indicibili. Ciò che l’occupazione israeliana ha fatto all’ospedale Kamal Adwan è un crimine orribile contro i cittadini e il personale medico”, ha detto il corrispondente di Al Jazeera Arabic Anas al-Sharif in un post su X.

“Decine di sfollati, malati e feriti sono stati sepolti vivi”. Circa 20 persone sono state trovate morte e sepolte sotto le macerie. Secondo testimoni e secondo il Ministero della Sanità, gran parte della struttura ospedaliera è stata distrutta con l’uso dei bulldozer.

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Il prezzo di sangue a Gaza

Secondo il Palestine Cronichle “Il fatto che Israele, che ha rifiutato l’estensione del cessate il fuoco, che termina il 1° dicembre, sia la parte che sta spingendo per un cessate il fuoco è un riflesso delle pesanti perdite militari israeliane sul terreno a Gaza”.

Questa mattina le autorità militari israeliane hanno annunciato la morte di quattro militari impegnati nell’operazione contro i combattenti palestinesi nella Striscia di Gaza. Sale così a 126 il numero dei soldati israeliani caduti.

Le forze di occupazione israeliane hanno rinnovato questa mattina i bombardamenti sul complesso medico Shifa a Gaza City. Decine di palestinesi sono stati uccisi in un bombardamento israeliano nel campo profughi di Jabaliya, nel nord di Gaza. Violenti scontri sono stati segnalati a Khan Yunis, in coincidenza con pesanti bombardamenti di artiglieria su tutte le aree della città.

Cisgiordania

Cinque palestinesi sono stati uccisi in attacchi aerei nel campo di Nur Shams, vicino alla città di Tulkarem, in Cisgiordania. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”.

Una donna israeliana è stata ferita da colpi d’arma da fuoco in un attacco in Cisgiordania. I palestinesi hanno aperto il fuoco contro due veicoli israeliani nei pressi di Ramallah. La donna ha riportato ferite da arma da fuoco alla spalla, un uomo e un bambino che erano con lei nella sua auto, sono rimasti feriti.

 

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Nuova risoluzione dell’Onu oggi in discussione a New York

Una nuova bozza di risoluzione, sarà votata oggi alle Nazioni Unite. Chiede una “cessazione urgente e sostenibile delle ostilità per consentire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli nella Striscia di Gaza” e il “rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”.

Come la precedente risoluzione, su cui gli Stati Uniti hanno posto il veto, chiedeva un cessate il fuoco portato al voto del Consiglio di Sicurezza il 9 dicembre, anche la nuova bozza di testo non nomina esplicitamente Hamas, ma condanna vagamente “tutti gli attacchi indiscriminati contro i civili”.

Il testo afferma anche il sostegno a una soluzione a due Stati nella regione e “sottolinea l’importanza di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania sotto l’Autorità palestinese”.

La scorsa settimana, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione non vincolante che chiede un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. I 193 membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno votato in modo schiacciante per un cessate il fuoco, con 153 a favore, superando i circa 140 paesi che hanno regolarmente sostenuto risoluzioni che condannano la Russia per la sua invasione dell’Ucraina.

L’imminente risoluzione del Consiglio di Sicurezza è stata presentata dai paesi arabi che sono usciti dal voto dell’Assemblea Generale di martedì scorso sostenuti da un ampio sostegno internazionale, anche se il destino dell’ultimo testo rimane incerto.

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