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Il ruolo dei curdi nella sconfitta di Erdogan

Le elezioni locali del 31 marzo hanno visto la vittoria delle masse democratiche del Kurdistan e della Turchia, che sono a favore dell’uguaglianza sociale e del cambiamento politico. I risultati elettorali, che daranno un contributo ai valori democratici, sono un successo che va celebrato, poiché sono stati ottenuti in condizioni di forte disuguaglianza.

L’immagine principale delle elezioni del 31 marzo che rimarrà nella memoria è che decine di migliaia di guardie di sicurezza sono state trasportate sotto il nome di “elettori mobili” per votare in varie parti del Kurdistan. In alcuni luoghi sono stati bruciati i voti del partito filo-curdo DEM.

81 sindaci hanno vinto nonostante queste misure e il partito DEM ha lanciato appelli in 2 città e 4 province.

La nomina di fiduciari per le cariche di sindaco nelle province curde è stato l’atto illegale più grave delle ultime due elezioni locali. È stato usato contro il popolo curdo come mezzo di ricatto e oppressione prima delle elezioni del 31 marzo. Durante il processo elettorale, l’alleanza fascista AKP-MHP ha voluto dare il messaggio che la volontà del popolo curdo sarebbe stata ignorata se non avesse scelto di schierarsi con il governo. 

Nonostante tutte queste e altre politiche di oppressione e criminalizzazione sponsorizzate dallo Stato, la risposta del popolo curdo alle elezioni locali del 31 marzo è stata spettacolare.

La presa di posizione del popolo curdo alle elezioni del 31 marzo è una contro-risposta alla politica di annessione dello Stato turco, che vuole raggiungere i confini di Misaki-Milli conducendo operazioni militari in tutte le parti del Kurdistan. È una contro-risposta alla strategia di intimidazione dello Stato turco, che cerca di estendere le sue minacce all’Europa e di sopprimere i curdi ovunque essi vivano.

È una contro-risposta alla politica di isolamento nei confronti del leader del popolo curdo, tenuto in assoluto incommunicado dallo Stato turco da più di 3 anni, in spregio al diritto internazionale.

Il messaggio che il popolo curdo vuole dare allo Stato turco e all’opinione pubblica mondiale attraverso le elezioni del 31 marzo deve essere compreso con attenzione.

Il popolo curdo dichiara apertamente di non accettare le politiche securitarie del governo fascista dell’AKP-MHP basate sull’ostilità nei confronti dei curdi.

Pertanto, sottolineiamo che tutti gli interlocutori che sono direttamente o indirettamente coinvolti nel problema del Kurdistan dovrebbero riconoscere il fatto che la volontà del popolo curdo non può essere ignorata.

Sottolineiamo con forza che tutti i Paesi noti per il loro impegno nei confronti dei valori democratici non dovrebbero sacrificare la questione del Kurdistan ai tradizionali interessi interstatali e che gli approcci internazionali basati sulla pace e sulla giustizia dovrebbero essere presi come base.

Ci congratuliamo con il popolo curdo, con la dirigenza e lo staff del Partito DEM e con tutte le componenti della società civile per il successo ottenuto alle elezioni amministrative del 31 marzo. Auguriamo successo ai nuovi sindaci che avranno l’opportunità di servire la società nelle città del Kurdistan.

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1 Commento


  • Vannini Andrea

    affermare contemporaneamente di avere vinto le elezioni amministrative e di essere sottoposti a uno stato fascista é perlomeno contraddittorio e propagandistico. i curdi hanno degli “scheletri nell’ armadio” dei quali non rendono conto. per chi si é alleato con i sionisti (cioè fascisti) israeliani e gli imperialisti usa, nessuna simpatia. i crimini delle fds curde in siria gridano vendetta.

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