Centinaia di persone si sono radunate lunedi a Niamey, la capitale del Niger, per chiedere la partenza delle forze statunitensi dopo che la giunta militare ha concluso l’accordo con Washington e ha accolto gli addestratori russi.
L’agenzia Reuters riferisce che i manifestanti hanno issato bandiere nigerine e portato striscioni in inglese che chiedevano al contingente militare statunitense di lasciare il paese.
Questa manifestazione è avvenuta in un momento in cui il paese dell’Africa occidentale si sta allontanando dalla stretta cooperazione con gli Stati Uniti negli sforzi antiterrorismo e si sta rivolgendo a Mosca per sicurezza.
Il Niger era un partner chiave per la sicurezza di Francia e Stati Uniti, che lo stavano usando come base contro la crescente presenza jihadista nella regione del Sahel dell’Africa occidentale.
Funzionari statunitensi hanno detto che il consiglio militare al potere in Niger non ha ancora ordinato alle sue forze di ritirarsi, ma l’arrivo delle truppe russe complica la loro permanenza nel paese.
Infatti istruttori militari ed equipaggiamento russi sono arrivati in questi giorni a Niamey, in Niger, nel quadro della nuova cooperazione sulla sicurezza con Mosca stabilito dall’accordo di cooperazione militare siglato il 5 dicembre scorso durante la vista in Niger di una delegazione russa guidata dal vice ministro della Difesa, Yunus-Bek Yevkurov.
Secondo quanto riportato dalla tv pubblica nigerina Télé Sahel, la Federazione russa equipaggerà le forze del Niger e “installerà un sistema di difesa anti-aerea” capace “di garantire il controllo totale dello spazio aereo”, ha aggiunto la tv mostrando le immagini dell’aereo russo atterrato all’aeroporto di Niamey.
I consiglieri militari russi, il cui numero non è stato precisato ma stimato in un centinaio, “assicureranno una formazione di qualità” ai militari nigerini “per un utilizzo efficiente del suddetto sistema”.
Secondo Reuters, non è chiaro se e quando le forze statunitensi se ne andranno.
La scorsa estate, le forze militari nigerine hanno realizzato un colpo di stato che ha rovesciato il presidente e, da allora, le relazioni tra i nuovi leader del Niger e Washington si sono deteriorate.
La Francia ha già ritirato i propri militari dal Niger alla fine dell’anno scorso, ma nel nord del paese ci sono ancora un migliaio di soldati statunitensi. Fanno parte di una missione avviata nel 2012 che la nuova giunta al potere ha però denunciato come “imposta unilateralmente” chiedendone la fine.
Una fonte del governo del Niger ha confermato che Washington deve presentare una proposta con un calendario per il ritiro, perché dopo aver annullato l’accordo di cooperazione militare, le forze statunitensi non hanno più il diritto di condurre alcun addestramento o movimento sul territorio.
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