La 22esima corte penale di Ankara ha emesso delle sentenze pesantissime contro esponenti del Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia del Popoli (DEM), ex Partito Democratico del Popolo (HDP), formazione della sinistra filo-curda.
In particolare, sono stati condannati rispettivamente a 42 anni e mezzo e a 30 anni e 3 mesi gli ex-copresidenti Selhattin Demirtas e Figen Yuksekdag, in carcere dal 2016. Oltre a queste condanne, ce ne sono state altre 22 riguardanti loro compagni di partito, mentre una settantina di imputati risultano latitanti.
I diversi capi d’accusa sono ovviamente tutti di carattere politico: “attentato all’integrità dello stato”, per cui Demirtas è stato condannato a 20 anni, “incitamento a commettere crimine”, “propaganda terroristica”, ecc.
I fatti riguardano le proteste di massa scatenatesi in molte città della Turchia, in particolare nelle aree a maggioranza curda – in occasione dell’assedio della città siriana di Kobane /Ayn al-Arab da parte dell’Isis – che costarono la vita a 46 persone, uccise dalle forze di sicurezza turche, in collaborazione, secondo il partito DEM, con vari gruppi integralisti salafiti.
L’oggetto delle proteste era l’appoggio all’Isis, offerto di nascosto dalla Turchia, nell’ambito dell’assedio della città siriana di confine, difesa dalle milizie curde Ypg/Ypj, appoggiate dai bombardamenti aerei della cosiddetta “coalizione” a guida USA. Quella battaglia si concluse con una sconfitta del califfato che segnò la fine di un periodo di avanzate per la formazione fondamentalista sunnita, che era arrivata a controllare un territorio grande quanto la Gran Bretagna, fra Siria e Iraq.
Questa sentenza è praticamente contemporanea ad un viaggio effettuato dal ministro degli esteri Hakan Fidan in Iraq, dal quale avrebbe ottenuto la messa al bando del Pkk nel paese sia dal governo centrale, che da quello regionale curdo di Erbil, guidato dal Partito Democratico del Kurdistan di Mas’ud Barzani.
In precedenza, il Presidente Erdogan aveva ribadito che la Turchia, prima o poi, lancerà una nuova offensiva in Siria per allontanare definitivamente dal confine le Ypg. La Turchia “completerà il suo lavoro in Siria quando sarà il momento giusto e porterà a termine le operazioni iniziate e sono state lasciate incomplete a causa delle promesse fatte e non mantenute dai nostri alleati”, ha affermato il presidente turco, riferendosi alla perdurante presenza USA nelle aree della Siria controllate dalle milizie curde.
Di seguito la traduzione del comunicato del partito DEM.
“Nel 2014, con l’Isis sul punto di prendere il controllo della città di Kobane, sono scoppiate proteste massicce e democratiche in tutto il mondo, anche in molte città della Turchia. Durante queste proteste, 46 civili, 34 dei quali erano membri e sostenitori dell’HDP, sono stati uccisi da gruppi pro-Isis, su provocazione delle forze di sicurezza turche.
Nonostante la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che ha chiarito che l’HDP non può essere considerato responsabile delle violenze, l’attuale governo ha continuato ad avviare un procedimento giudiziario contro i membri esecutivi dell’HDP, compresi i co-presidenti Figen Yüksekdağ e Selahattin Demirtaş. Gli imputati hanno confutato tutte le accuse, ma la corte ha proseguito i processi sotto chiara influenza politica. L’illecito giudiziario è stato evidente fin dall’inizio, quando si è scoperto che il giudice iniziale era membro di un’organizzazione criminale, ed è stato palese in ogni momento. La Corte ha ingiustamente condannato molti politici dell’HDP sulla base di accuse infondate.
Le sentenze illegali sono le seguenti:
1) SELAHATTİN DEMİRTAŞ (Copresidente dell’HDP) 42,5 anni di reclusione
2) FİGEN YÜKSEKDAĞ (copresidente dell’HDP) 30 anni e 3 mesi di reclusione
3) ALP ALTINÖRS (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 22,5 anni di reclusione
4) NAZMİ GÜR (Vice copresidente per gli affari esteri e membro dell’APCE) 22,5 anni di reclusione
5) ZEKİ ÇELİK (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 22,5 anni di reclusione
6) ZEYNEP KARAMAN (Membro del comitato esecutivo dell’HDP) 22,5 anni di reclusione
7) PERVİN ODUNCU (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 22,5 anni di reclusione
8) GÜNAY KUBİLAY (Presidente e membro del consiglio esecutivo di HDP) 20,5 anni di reclusione
9) İSMAİL ŞENGÜL (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 20,5 anni di reclusione
10) DİLEK YAĞLI (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 20 anni di reclusione
11) BÜLENT PARMAKSIZ (Membro del comitato esecutivo dell’HDP) 18 anni di reclusione
12) ALİ ÜRKÜT (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 17 anni di reclusione
13) CİHAN ERDAL (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 16 anni di reclusione
14) GÜLTAN KIŞANAK (Sindaco della municipalità metropolitana di Diyarbakir) 12 anni di reclusione
15) SEBAHAT TUNCEL (ex deputato e membro esecutivo dell’Assemblea delle donne dell’HDP) 12 anni di reclusione
16) ZEYNEP ÖLBECİ (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 11,5 anni di reclusione
17) AHMET TÜRK (Sindaco della municipalità metropolitana di Mardin) 10 anni di reclusione
18) EMİNE AYNA (ex parlamentare e membro dell’Assemblea delle donne dell’HDP) 10 anni di reclusione
19) AYLA AKAT ATA (ex parlamentare e membro esecutivo dell’Assemblea delle donne dell’HDP) 9 anni e 9 mesi di reclusione
20) AYNUR AŞAN (Membro dell’Assemblea HDP) 9 anni di reclusione
21) AYŞE YAĞCI (Membro dell’Assemblea HDP) 9 anni di reclusione
22) MERYEM ADIBELLİ (membro del comitato esecutivo dell’HDP) 9 anni di reclusione
23) MESUT BAĞCIK (membro dell’Assemblea HDP) 9 anni di reclusione
24) NEZİR ÇAKAN (Membro del comitato esecutivo dell’HDP) 9 anni di reclusione
Le decisioni prese dalla Corte nei confronti dei politici dell’HDP sono in diretta contraddizione con la sentenza della CEDU e con la Costituzione turca. Questi verdetti sono illegali per il nostro partito e il nostro popolo. Chiediamo urgentemente a tutti gli individui e le organizzazioni che difendono i diritti umani e i valori democratici fondamentali di denunciare queste decisioni illegali e di sostenere il verdetto della CEDU.
Ebru Günay & Berdan Öztürk
Co-presidenti della Commissione Affari Esteri del Partito DEM
16 maggio 2024
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