La valutazione è relativa a tre anni fa, ma anche negli anni successivi il trend si è mantenuto: secondo le stime della Banca Mondiale, nel 2021 l’economia russa è risultata tra le quattro maggiori del mondo, in una classifica relativa al PIL calcolato a parità di potere d’acquisto (PPA) che prende in esame 176 paesi di un programma della Commissione statistica ONU.
Nel 2020, la recessione dell’economia russa era stata del -2,7%, dovuta in gran parte alle conseguenze della pandemia; l’anno successivo si era registrata una crescita del 5,9%.
Nel 2022, secondo il Ministero dello sviluppo economico russo, era stato adottato un piano di sostegno per far fronte agli effetti delle sanzioni occidentali: finanziamenti a piccole e medie imprese, investimenti in settori in grado di produrre merci sostitutive di quelle sottoposte a embargo occidentale, ecc.
In tal modo, nel 2022, la recessione si era fermata al -1,2%, mentre nel 2023 si era registrata una crescita del 3,6%.
Quello del PPP è un rapporto tra i prezzi di beni identici in Paesi diversi. Supponendo che un kg di carne bovina costi 12 euro in Germania e 800 rubli in Russia, in rubli la carne tedesca costerebbe 1180 rubli. Dunque, secondo le valutazioni della BM relative all’indicatore del consumo individuale effettivo (AIC), nel 2021, ad esempio, i russi vivevano leggermente peggio dei tedeschi, ma meglio dei cinesi.
La BM ritiene che quello del AIC sia un indice più accurato del PIL pro capite, dato che il benessere individuale è calcolato sul consumo personale, e non sui consumi pubblici, investimenti, import-export.
Ad esempio, in Lussemburgo, Singapore, Norvegia o Svizzera, il PIL è quasi il doppio dell’AIC e, in base a tale calcolo, nel 2021 gli USA avevano un tenore di vita PPA quattro volte superiore alla media mondiale.
In base al PIL calcolato a parità di potere d’acquisto, l’economia mondiale ammonta oggi a 152,4 trilioni di dollari, con Cina, USA e India cui va il 40% – 19% alla sola Cina – del PIL mondiale: 28,8 trilioni alla Cina, 23,6 agli USA, e 11 all’India.
Nel rapporto della BM, la top ten vede appunto la Russia al quarto posto, con 5,7 trilioni (3,8%), Giappone con 5,6 trl (3,7%), Germania 5,2 trl (3,4%), Brasile 3,7 trl (2,4%), Francia 3,6 trl (2,4%), Gran Bretagna e Indonesia entrambe 3,5 trl (2,3%).
Questa valutazione va a fare da sfondo alle smanie guerrafondaie e interventiste euroatlantiche nel conflitto in corso in Ucraina, che vede le forze russe in avanzata su un largo fronte e gli sponsor occidentali della junta nazigolpista muoversi in ordine sparso, chi verso una presenza ufficiale di “istruttori volontari” a fianco delle truppe di Kiev, chi – pur con propri militari già da tempo presenti in Ucraina – col rispondere alle urla guerresche di Stoltenberg-Borrell per togliere le restrizioni sull’impiego di armi occidentali per colpire il territorio russo, come è il caso di Berlino. Chi ancora, muovendosi da par loro, come sempre gli yankee.
Tra i primi, il solito Emmanuel Macron che, secondo Le Monde, sogna di dar vita «in Ucraina a una coalizione europea di istruttori militari», da inviare sul terreno «tra qualche settimana, o addirittura giorni».
Una dichiarazione ufficiale in merito potrebbe aversi in occasione dell’arrivo in Francia dell’illegittimo presidente golpista, per i festeggiamenti del 80° dello sbarco in Normandia, il 6 e 7 giugno.
Ma, nota Valerija Verbinina sulla russa Vzgljad, non è escluso che Macron, nonostante la fretta con cui il capo di SM golpista Aleksandr Syrskij aveva diffuso la notizia, preferisca rimandare l’annuncio a dopo il voto europeo, visti anche i sondaggi di Radio Europe 1 e Le Journal du Dimanche, che vedono Macron non esattamente in pole position.
A parere di Elie Tenenbaum, direttore del Centre des Études de Sécurité de l’Institut Français des Relations Internationales, l’addestramento di soldati ucraini direttamente sul territorio ucraino consentirà «di trasferire più velocemente l’esperienza, di formare più persone, cioè di migliorare sia la qualità che la quantità» del lavoro.
Allo stesso tempo, dice Elie-il-bellicoso, questo costituirebbe anche un diretto segnale a Mosca che «siamo pronti a correre sempre più rischi, e questo impegno è assunto per un lungo periodo di tempo».
Le Parisien scrive tuttavia che Macron, nonostante le dichiarazioni, non arde dal desiderio di fare l’eroe solitario, ma vorrebbe essere sostenuto da altri “volenterosi”, nell’ambito, appunto, di una «un’iniziativa paneuropea. Sta cercando di convincere altri membri UE, come i Paesi baltici, a passare dalla sua parte».
E, in effetti, il Ministro degli esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha risposto prontamente che «la Lituania è pronta a unirsi a una coalizione guidata, ad esempio, dalla Francia, e questa coalizione addestrerà i soldati in Ucraina».
Sembra far eccezione, questa volta, uno dei tradizionali guerrafondai più russofobi, come l’omologo polacco di Landsbergis, il famigerato Radoslaw Sikorski, che invece sussurra di esse giunto «alla conclusione che sarebbe più sicuro ed efficace addestrare i militari ucraini sul territorio polacco».
D’altronde, tradizione per tradizione, se i polacchi, ottant’anni fa, avevano visto la Armia Krajowa combattere contro i nazisti, ma soprattutto contro l’Esercito Rosso, quando questo si avvicinava alle frontiere polacche nel 1944, erano stati per l’appunto i lituani che, in massa, si erano aggregati alle file hitleriane fin dal 1941 e i volontari filonazisti francesi che, con la divisione SS “Charlemagne”, erano stati gli ultimi a lasciare Berlino assediata dall’Esercito Rosso, negli ultimi giorni di Hitler.
Sul versante poi della fine delle restrizioni all’impiego di armi occidentali per colpire il territorio russo, Politico scrive che la decisione di Joe Biden in merito sarebbe venuta su insistenza del consigliere per la sicurezza nazionale Jack Sullivan e del capo del Dipartimento di stato Antony Blinken.
In particolare, Sullivan avrebbe puntato sull’uso di armi yankee nell’area di Khar’kov, specificamente contro batterie di fuoco russe, e Blinken avrebbe convinto Biden dopo la visita a Kiev dello scorso 17 maggio.
Nel dettaglio, il Dipartimento di stato avrebbe autorizzato Kiev a usare armi USA per i combattimenti “di contro-batteria”, su obiettivi in territorio russo prossimi alla alla regione di Khar’kov.
Con ciò ammettendosi indirettamente la presenza di militari USA direttamente al fronte, onde evitare che le truppe ucraine dirigano il fuoco verso obiettivi “a loro piacimento”.
In ogni caso, come riporta Daily Express, Vladimir Putin ha immediatamente ammonito i guerrafondai euroatlantici sulle conseguenze di un’escalation. Semplicemente, i criminali pazzi e ignoranti della NATO, dovrebbero «rendersi conto con cosa stiano giocando», ha detto.
E dal Ministero degli esteri non hanno tardato a dichiarare che eventuali militari, francesi o di altri paesi, presenti nella zona di conflitto, verrebbero considerati obiettivi legittimi dell’esercito russo.
A questo punto, rimane la “curiosità” di ascoltare Emmanuel Macron il prossimo 6 giugno, in occasione dell’anniversario del D-day.
Si spingerà forse a dire che, così come la liberazione del lager di Auschwitz, compiuta dal 1° Fronte ucraino dell’Esercito Rosso, secondo la nuova narrativa europeista era stata “opera degli ucraini”, ora, evocando lo sbarco anglo-americano, arriverà a paragonare la Russia odierna alla Germania nazista, esortando i francesi a farsi solidali e combattivi per aiutare l’Ucraina nazigolpista?
Gli eredi della “Charlemagne” sono ancora ansiosi di fare i primi della classe.
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Valentina
questo è uno di quei giornali spazzatura che prende soldi da Putin
Redazione Roma
No, questo è un giornale indipendente e autofinanziato, ed è apertamente schierato contro la guerra in cui vorrebbero trascinarci i nostri governi guerrafondai
Carlo
i compagni non cambiano mai, sputano nel piatto dove mangiano, ma col cavolo che ci vanno a vivere nei paesi che amano tanto.
Redazione Roma
Rispondiamo da signori al suo commento: stiamo qui, lottiamo qui, per indebolire l’imperialismo europeo dal suo interno e cambiare questo paese, se ne faccia una ragione
Fabrizio
La filiale del Fatto Putiniano a quanto pare. Patetici.
Redazione Roma
Siete un disco incantato. Trascinate il paese nel disastro della guerra e lo accollate agli altri, dovreste guardarvi allo specchio…e inorridire
Sebastiano Di Liberto
Si tratta proprio di imperialismo degli occidentali. Con la scusa che siamo democratici crediamo di poter dominare il mondo. Gli anglo/americani ci vogliono a tutti i costi portare ad uno scontro diretto con la Russia. Sperano nel bluff di Putin: illusi sarà guerra nucleare. Incoscienti.
Bruno
BRAVI! SONO D’ACCORDO CON VOI.BASTA COL FINANZIARE L’ UCRAINA. CHI VUOLE, MANDI AL MACELLO I SUOI SOLDATI. I GUERRAFONDAI EUROPEI VADANO LORO AL FRONTE !
Marco Maritano
buongiorno
è sicuro che nessuno di “questa parte della cortina”, ha visto cadere un missile o una bomba nel proprio cortile…
l’ideologia di ognuno non si confronta col dramma di chi non ne può niente del passato
Flavia
Purtroppo sono abituata,anzi,stata abituata a guardare la storia da ogni parte e ,in tutta onestà, l’invio di armi in Ucraina nel 2014 ,mi ricorda tantissimo l’imbecillità del periodo pre -nazista quando governi in agonia economica hanno visto nella guerra una via d’uscita. Successivamente,con la disfatta,hanno visto incrementare il loro capitale con la ricostruzione e …via…via si sono accorti che il blocco dell’est era un “blocco”per la loro mercanzia (. Fortuna vuole,non tutti i paesi occidentali ) Ora che gli USA sono indebitati fin sopra i capelli con Cina e altre realtà scoprono che l’Europa non ha identità e quindi e un’ottima base di partenza per istigare nuovamente l’odio da guerra fredda per farsi i fatti loro…economici
Silvana
Gli Americani come loro solito vogliono la guerra in casa d’altri, in questo caso in Europa. Pensano di intervenire eventualmente in un secondo momento quando dell’Europa non resterà niente. Il loro scopo è distruggere contemporaneamente Russia e Europa. In parte ci sono già riusciti: hanno distrutto l’economia europea mediante le sanzioni alla Russia privando l’Europa delle materie prime a basso costo. I nostri governanti corrotti o incapaci seguono i dettami di oltre oceano.
Pedro Morales
l’Ucraina è solo uno stato fantoccio degli USA.
Gli USA sono un paese criminale che ha sempre sponsorizzato guerre e violenza per mantenere la sua leadership mondiale.
Ffg
biden ha le mani sporche di sangue
Giuseppe
La verità, oltre il terrorismo mediatico di tanti, troppi politici e giornalisti guerrafondai è che non c’è alcuna benché minima ragione umanitaria dietro i loro appelli bellicisti per l’Ucraina, solo soldi e manovre di sudditanza politica con gli USA.
La prova? È che sono molto più silenziosi sul massacro in corso a Gaza (e oltre).
Questi viscidi lacchè mi nauseano.
Giancarlo
Dopo anni di intossicante propaganda lo spettacolo di un’Europa vocata al disastro è perfetto. E’ un dettaglio il fatto che a Mosca i poveri russi possano seguire la BBC in russo o in originale, mentre in Italia RT e Sputnik sono oscurati dal 24 febbraio 2022. Gli USA avevano pensato un mondo al loro servizio, conservando entro i propri confini la sola industria bellica, costosa perché corrotta, e riservando le proprie attività lavorative alla speculazione finanziaria, parassitando il resto dell’umanità. Non poteva durare in eterno, grazie a Dio.
Guido
Incredibile, ma dopo che Putin ha ulteriormente impoverito i Russi a causa della guerra che ha scatenato, ora scopriamo che sono tra i più ricchi del pianeta, pur essendo circa 2 volte è mezzo più numerosi della popolazione italiana e con un PIL circa il 20% inferiore al nostro… SVEGLIA! I Soldi li hanno gli oligarchi, non i cittadini… Che vivono in uno Stato mafioso…
Marco Biti
Sí, sí, basta farsi un giro per qualche giorno in alcune città del paese per vedere che la russia è la quarta economia del mondo solo nel cervello di putin e dei suoi amici che, con lui, si sono riempiti per bene le tasche
Jerry
qui prodest …dicevano i nostri antichi romani, allora vorrei sapere qual è la percentuale che prende Vladimir sui 720 miliardi di dollari investiti nel riarmo mondiale…visto che è stato lui a scatenare la guerra e di conseguenza la necessità di riarmo…..siete una redazione di pirla….🤣🤣🤣… avete capito niente !
Redazione Roma
Lei non è aggiornato. Solo gli USA spendono 926 miliardi di dollari in spese militari. Solo 109 sono della Russia. Se qui c’è un pirla dovrebbe guardarsi allo specchio e tirarne le dovute conclusioni…e potrebbero non piacerle
Guido A.
Buonasera, parlo da anarchico pacifista proudiano e quindi spero capiate senza pregiudizio alcuno, ma da quando vi preoccupate che una questione economica (Russia quarta economia del mondo) ci debba preoccupare con le sue rivendicazioni ? Le quali ovviamente sappiamo, e correggetemi se sbaglio, non sono certamente di tipo umanitario? Grazie se vogliate rispondermi e soprattutto se vogliate pubblicare il mio commento giacché il primo tentativo non è andato a buon fine.