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Bolivia. Golpe, show o manovra di palazzo contro Evo Morales? Parla Ramon Quintana

Ci sono molte cose che non quadrano e che vanno conosciute sul tentato – o presunto – colpo di stato di ieri in Bolivia.

Più sotto trovate la denuncia che abbiamo raccolto in esclusiva questa notte da La Paz con Ramon Quintana, dirigente del MAS boliviano, ex ministro ed ora portavoce di Evo Morales, il leader storico del movimento ed ex presidente deposto dal golpe del 2019.

Intanto cominciamo da alcune notizie di agenzia. L’attacco alle sedi del governo della Bolivia era stato ordinato dallo stesso presidente  Luis Arce, per aumentarne “la popolarità” in un momento politico particolarmente difficile. Ad affermarlo è proprio Juan José Zuniga, l’ex comandante generale dell’Esercito responsabile dell’azione militare, poco prima di essere arrestato con l’accusa di insurrezione armata.

Domenica mi sono riunito col presidente, che mi ha detto che la situazione, nella settimana entrante, era molto complicata, critica”, ha spiegato Zuniga in favore di telecamere mentre veniva accompagnato dal viceministro dell’Interno, Jhonny Aguilera, verso il veicolo della Polizia militare. “È necessario preparare qualcosa per aumentare la mia popolarità”, avrebbe detto il presidente al generale, prima di autorizzarlo a “tirar fuori i blindati. Tra domenica e lunedì i blindati iniziano a mobilitarsi”, ha aggiunto Zuniga prima di essere costretto a salire sull’auto della Polizia.

Quella che potrebbe sembrare l’ennesima provocazione destabilizzante di un alto ufficiale golpista, trova conferma però nella ricostruzione di Ramon Quintana che abbiamo raggiunto telefonicamente a La Paz nella notte. Secondo Quintana si è trattato di uno show – il golpe più breve di tutta la storia – che in realtà era diretto contro la candidatura di Evo Morales alle prossime elezioni piuttosto che contro il governo di Arce attualmente in carica. Anzi tra il presidente Arce e il generale Zuniga ci sarebbe stato un accordo gestito maldestramente da quest’ultimo.

Qui di seguito quanto ci ha riferito in esclusiva Ramon Quintana nella notte:

Evo sta lottando in questi due anni affinchè il nostro processo di cambiamento non si fermi e non venga depotenziato. Malauguratamente abbiamo avuto un governo incompetente ed anche corrotto, con un progetto quasi patrimoniale. Il governo Arce possiamo dire che si è patrimonializzato. I suoi figli hanno più potere di un ministro. Evo Morales ha fatto di tutto affinché questo governo non si sfasciasse e con esso il nostro processo politico. Purtroppo il governo lo ha deviato e indebolito ed ha convertito Evo Morales nel suo più grande avversario perché si è opposto alla deviazione politica ed ideologica.

Mi preoccupa molto la confusione e la disinformazione che regna tra i compagni fuori dalla Bolivia sul processo politico boliviano. Qui è accaduto che Arce e Choquehuanca (il vicepresidente, ndr) si sono ritenuti i padroni di un progetto politico e che il 55% dei voti che abbiamo ottenuto nel 2020 fossero una cambiale in bianco verso questi due signori e non un governo di transizione che avrebbero dovuto amministrare nella maniera migliore.

Molto presto si sono appropriati di questo processo ed hanno usurpato la vittoria popolare, dando una svolta di 180 gradi per indebolire la forza dei movimenti popolari ed appropriarsi dello Stato in funzione del proprio progetto politico ed impedire che Evo Morales sia ancora un leader storico. E’ impressionante come questi due abbiano usato tutti gli apparati politici e dello Stato per attaccare Evo. Questo tentativo di liquidare la leadership di Evo è inconcepibile.

In questo senso Luis Arce è peggio di Lenin Moreno (il successore di Correa in Ecuador che ha tradito tutti gli ideali e le misure della Revolucion Ciudadana ecuadorena, ndr).

Quello che è accaduto oggi è stato uno show non un colpo di stato. Abbiamo avuto una trama politica tra Luis Arce e il generale Zuniga. Quest’ultimo è stato nominato da Arce comandante generale delle forze armate boliviane e suo maggiore uomo di fiducia. Zuniga viene dal mondo dell’intelligence ed è un esperto del “lavoro sporco”.

Questo generale era l’uomo più importante del gabinetto di Arce ed è stato il principale protagonista degli attacchi a Evo Morales accusandolo di essere un “cospiratore”, che sta sviluppando una “guerra ibrida” e che sta danneggiando il prestigio del governo.

Questo apparente golpe militare è la consacrazione di questo “lavoro sporco” di Zuniga in complicità con Arce. Se guardiamo i dettagli è stato uno show ridicolo. Quando mai si è visto che un comandante generale delle forze armate si chiude dentro un un carro armato davanti al palazzo presidenziale rilasciando dichiarazioni assurde e poi si ritira lasciando il campo ad Arce e alla propria sostituzione al comando dell’esercito.

Il mondo ha visto come in mezz’ora si può smantellare un colpo di stato. Zuniga ha mobilitato solo tre unità militari e solo in un distretto della Capitale. E’ stato solo un “autogolpe” perché il generale Zuniga ha detto e fatto tutto quello che Arce diceva e voleva per eliminare Evo Morales. sia attraverso organizzazioni sociali parallele che attraverso i magistrati del Tribunale Costituzionale e i parlamentari dell’Assemblea Legislativa. In questi due/tre anni Arce ha cercato con ogni mezzo di far fuori dalla scena Evo Morales tramite gli apparati dello Stato.

In questi due giorni di finto golpe l’obiettivo del generale Zuniga era quello di impedire con ogni mezzo che Evo Morales fosse il candidato per le prossime elezioni presidenziali, minacciando che se si fosse candidato l’esercito lo avrebbe arrestato e che l’esercito è il braccio armato del popolo e pertanto le forze armate vanno a decidere il futuro politico del paese.

Questa dichiarazione, alla luce di tutte le azioni politiche e giudiziarie contro Evo Morales, riflette esattamente la volontà politica di Arce di liquidare Evo.

Come ultimo passo hanno utilizzato l’estrema risorsa di un comandante militare che fa dichiarazioni così esplicite, un fatto che ha suscitato una grande indignazione popolare e nazionale. Penso che l’accordo fosse che il generale Zuniga facesse solo una dichiarazione minacciando Evo Morales ma poi Zuniga è andato molto oltre, ragione per cui hanno dovuto montare questo show di un presunto colpo di stato, anzi un autogolpe.

E’ stato patetico. Un generale che esce dalla caserma, sale su un carro armato, si presenta al Palazzo presidenziale, denuncia che si stanno saccheggiando le risorse del paese e che va a cambiare i ministri ma poi ritorna allo Stato Maggiore senza aver concluso il golpe, è una cosa ridicola. Tanto che c’è stata una valanga di dichiarazioni della gente contro questa turpitudine mascherata da colpo di stato che ha come obiettivo solo quello di annichilire Evo Morales. E perché tutto questo? Perchè Arce vuole continuare a restare al governo nonostante la catastrofe e la destabilizzazione istituzionale che ne deriva, anche perché siamo dentro una profonda crisi economica. Hanno feudalizzato questo paese e non potete neanche immaginare il livello di corruzione delle leadership delle organizzazioni sociali. Siamo tornati al XIX Secolo. Il governo ha consegnato le imprese economiche statali a questi corrotti con il solo obiettivo di acquisirne il consenso. Questo sta provocando un profondo malessere nell’opinione pubblica nei confronti del MAS ma che vorrebbero scaricare contro Evo Morales che ne è il leader storico.

Evo sta cercando di evitare uno scontro sanguinoso nel MAS e di contenere gli effetti demolitori della gestione di Arce e del governo. Ci sono ministri del tutto incompetenti che distribuiscono solo prebende a destra e sinistra, il paese è alla deriva, la democrazia si è debilitata. Anche la polizia è cambiata diventando un corpo d’èlite che però non contrasta il narcotraffico, anzi c’è il ministro che è coinvolto nel narcotraffico ed è diventato multimilionario. Arce tollera tutto questo, anche perché i suoi figli stanno utilizzando tutto questo per arricchirsi alla velocità della luce.

Tutto questo mi provoca una enorme indignazione e all’estero c’è molta disinformazione tra i compagni e si gioca a “vittimizzare” Arce. Questo presunto golpe ha il compito di far comparire Arce come un eroe nazionale che ha bloccato il colpo di stato. Ma non c’è stato alcun golpe!! E’ stato un autogolpe, uno show. E’ stato il golpe più rapido dello storia, è durato meno di trenta minuti. Nei prossimi giorni dal nostro paese verranno fuori tutte le informazioni su questo”.

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Per capire meglio la dialettica e lo scontro politico dentro il MAS boliviano vedi questo articolo di un anno fa: Bolivia. Tre punti di vista per capire le divergenze interne al MAS

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4 Commenti


  • Roberto

    “Il mondo ha visto come in mezz’ora si può smantellare un colpo di stato”… beh, si potrebbero ricordare altri tentativi di colpo di stato lampo di diversa natura e tipologie (Prigozin, Erdogan, Junio Valerio Borghese e chissà quanti altri), di talché non può automaticamente definirsi autogolpe sol perché lampo.
    Di fatto Arce alla pagliacciata del vertice svizzero non ha partecipato, qualche voce di sgradite interferenze USA dal suo governo è stata espressa; tutta scena? boh .. d’altro canto il “progetto” di cui parla ripetutamente Quintana mi sembra un po’ vago e Morales non mi risulta, allo stato, che abbia dato qualche lume in questo senso.
    Certo non è facile capire cosa sta veramente succedendo, per chi sta dall’altra parte del mondo e che deve arrabattarsi con qualche fonte qua e là. Possiamo solo sperar3 che Arce non sia quel che dipinge Quintana…


  • Andrea Vannini

    Arce peggio di Moreno?


  • Pino

    Sono di opinione diversa, e Quintana è il portavoce di Morales, cosa potrebbe dire di diverso? La partita non è tra Arce e Morales, bensì tra la Bolivia con il più importante e immenso giacimento di litio, con il suo avvicinamento ai BRICS e la rottura dei rapporti diplomatici con Israele, e l’Occidente-Usa-Nato che non possono permettere che ingenti risorse di litio non siano sotto il controllo degli Usa. Per me dietro il tentativo di golpe ci sono, come sempre, gli Usa e le Multinazionali.


  • Marcello

    Sono accuse molto gravi e destabilizzanti. Spero che la redazione abbia motivi fondati per rilanciarle con tanta forza.

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