Il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, Muhammad Abu Salmiya, scarcerato ieri ha denunciato dopo il suo rilascio in una conferenza stampa che “molti prigionieri sono stati martirizzati nelle celle degli interrogatori” e “medici e infermieri israeliani picchiano e torturano i prigionieri palestinesi e trattano i corpi dei detenuti come se fossero oggetti inanimati”. Lo scrive Al Jazeera. “Ogni prigioniero ha perso circa 30 chili tra il cibo negato e le torture”, ha affermato aggiungendo che i detenuti “sono stati aggrediti quasi ogni giorno. Non abbiamo incontrato avvocati, né alcuna istituzione internazionale ci ha fatto visita”.
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha chiesto il licenziamento di Ronen Bar, direttore del servizio di sicurezza Shin Bet, in una conversazione privata su WhatsApp con altri membri del governo. Secondo le conversazioni trapelate e pubblicate dal giornalista di Kan News Michael Shemesh, Gvir ha scritto nella chat di gruppo che “è giunto il momento di rimandare a casa il capo dello Shin Bet”. I suoi commenti arrivano dopo la notizia che Israele ha scarcerato il direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza City, Abu Salamiya, insieme ad altri 54 detenuti palestinesi.
Lo Shin Bet, agenzia di intelligence interna israeliana, sotto accusa per il rilascio del direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza, ha detto di essere stato “forzato” nella decisione per “la mancanza di spazio” nelle carceri israeliane e per la scelta di chiudere gradualmente l’uso del centro di detenzione di Sde Teiman.
Al tempo stesso ha ricordato di aver avvisato da molto tempo “in ogni consesso possibile sulla crisi carceraria e sulla necessità di aumentare il numero delle [celle] alla luce della necessità di arrestare i terroristi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”. Tuttavia, “queste richieste, inoltrate a tutte le parti interessate, primo fra tutti il ministro della Sicurezza nazionale (Itamar Ben Gvir, ndr) che ne è responsabile sono rimaste inevase” e “in conformità con le necessità dello Stato determinate dal Consiglio di sicurezza nazionale è stato deciso di rilasciare diversi detenuti che non rappresentavano una minaccia significativa”.
Abu Salmiya “soddisfaceva i requisiti per il rilascio riguardo al livello di pericolo che rappresenta”, ha sottolineato lo Shin Bet, aggiungendo tuttavia che indagherà sulla decisione di liberarlo. “In mancanza di qualsiasi altra opzione, senza una soluzione immediata alla crisi dello spazio carcerario – ha concluso – gli arresti continueranno a essere cancellati e i detenuti continueranno a essere rilasciati”.
Ma oltre ai ministri “estremisti” del governo Netanyahu, anche il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha attaccato la decisione di liberare, insieme ad altri circa 55 palestinesi, il direttore dell’ospedale Shifa di Gaza Mohammad Abu-Salmiya. “La debacle sul rilascio del direttore dell’ospedale – ha scritto – è una diretta continuazione dell’illegalità e della disfunzione che caratterizzano il governo e che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini israeliani”.
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Alessandra Cecchi
“Più orribile di Abu Ghraib”: il centro di detenzione israeliano di Sde Teiman
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