Il Presidente venezuelano Maduro in poco più di 24 ore è riuscito a mantenere la stabilità nella situazione del paese attraverso alcuni passaggi sostanziali. Ha convocato la popolazione a manifestare con un concentramento di massa davanti a Palazzo Miraflores sede della Presidenza; ha convocato la riunione del Consiglio di Stato e della Difesa Nazionale; ha presentato un ricorso davanti al Tribunale Supremo di Giustizia affinché la Camera Elettorale convochi tutti i partiti che hanno presentato ricorso. Parallelamente sono stati arrestati e sono iniziati i processi contro i guarimberos che hanno dato vita alle violenze nelle strade e contro le infrastrutture.
Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, si è recato mercoledì alla Corte Suprema di Giustizia (TSJ) e ha presentato un ricorso per protezione davanti alla Camera Elettorale del tribunale, per convalidare le elezioni del 28 luglio, sottolineando che il 100% dei verbali delle ultime elezioni sarà disponibile. Ha affermato di essere disposto a presentare pubblicamente tutti i verbali dei voti espressi alle elezioni, i cui risultati sono contestati dall’opposizione della destra.
“A coloro che credevano che seminando il terrore avrebbero ottenuto la vittoria. E’ successo il contrario. Scenderemo in piazza per combattere i terroristi e celebrare la pace e i risultati delle elezioni”, ha affermato Delci Rodriguez, esponente del team presidenziale.
Il Ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino ha assicurato che il presidente ha la “lealtà assoluta e il sostegno incondizionato” delle forze armate e ha giurato di “preservare l’ordine interno”.
Le Forze Armate del Venezuela (Fanb) hanno iniziato una massiccia operazione di “pattugliamento” delle strade e città del Paese. L’iniziativa – ha annunciato oggi il generale Domingo Hernández Lárez, capo del Comando Strategico delle Fanb – segue gli ordini impartiti ieri da Nicolas Maduro. Alle operazioni di pattugliamento, in coordinamento con i militari, partecipano anche le milizie civili.
“I militari e la polizia rimarranno nelle strade fino a che non verrà ristabilita la pace”, ha affermato ieri Maduro ordinando il massiccio spiegamento dell’esercito nelle strade.
Gli scontri di questi giorni hanno finora causato 12 morti, decine di feriti e 749 arresti. L’esercito ha riportato un morto e 23 feriti tra i suoi ranghi.
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Maurizio Fiorentini
il punto e’, io ho vissuto in Venezuela un periodo, che il Venezuela e’ ricco. veramente ricchissimo di materie prime, di natura. le multinazionali semplicemente se lo vogliono prendere. questo e’ quello che Maduro sta combattendo. ma il Venezuela ha un anima bolivariana e NO PASARAN.