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Venezuela. Sconfitta la coalizione chavista, la destra controlla il Parlamento

Secondo il primo bollettino diffuso dalla Commissione Nazionale Elettorale (Cne), il Tavolo dell’Unità Nazionale, Mud, l’opposizione di destra, ha ottenuto 99 dei 167 seggi dell’Assemblea Nazionale del Venezuela, contro i 46 della coalizione chavista. Restano però 22 seggi ancora da attribuire, e il segretario del Mud, Jesus Torreabla, ha assicurato che aumenteranno il vantaggio dell’opposizione, che si è ha già assicurata la maggioranza semplice (84 seggi) ma potrebbe arrivare a quella qualificata (110). Resta ora da vedere se e quali misure prenderà il presidente Maduro per limitare i poteri di un parlamento governato dalla destra in cui si trova in minoranza. “Ha vinto la guerra economica” è stato il primo commento del presidente Maduro andato in televisione per riconoscere il risultato delle elezioni parlamentari.

Primo esportatore di petrolio dell’America latina il Venezuela da alcuni anni – anche a causa del crollo dei prezzi petroliferi – si trova a fare i conti una grave crisi e con la guerra economica attizzata dalla destra e dall’oligarchia tuttora presente e attiva all’interno del paese e dall’amministrazione statunitense.  Il Venezuela è uno dei due paesi latinoamericani membro dell’Opec, insieme all’Ecuador. Produce tre milioni di barili al giorno di greggio, secondo le cifre ufficiali, ma l’Opec stima la sua produzione a 2,3 milioni di barili. Colpito dalla caduta dei prezzi del greggio, il Venezuela ha dovuto misurarsi con la penuria di valuta estera che ha fatto precipitare il Paese in una crisi acuta, che ha mescolato carenza di beni (anche per la guerra economica e il contrabbando che ha nella vicina Colombia il suo punto di forza), iperinflazione e recessione.  La povertà, contro la quale per anni è stata condotta una battaglia a tutto campo dalla “rivoluzione bolivariana”, riguarda ben il 25,4% dei 30,7 milioni di abitanti del Paese secondo i dati della Banca Mondiale nel 2012. Una delle esperienze progressiste più avanzate dall’America Latina vede dunque una normalizzazione e un ritorno al passato.

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