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Starmer getta la maschera, dietro c’è Sunak

Ora che la situazione nel Regno Unito si è leggermente calmata rispetto ai veri e propri pogrom delle ultime settimane contro la comunità musulmana, il Labour può tornare al suo programma politico. Che, in tipico stile blairiano, si differenzia solo a livello estetico da quello dei conservatori.

Yvette Cooper, la ministra dell’Interno del neoeletto governo Starmer, ha annunciato che porterà avanti il piano del precedente inquilino di Downing Street per la riapertura di due centri per la detenzione e l’espulsione dei migranti. Nei prossimi sei mesi prevede di cacciarne dal paese oltre 14.500.

Dunque, niente più deportazioni in Ruanda, ma Starmer ha promesso di ridurre comunque il numero di immigrati, persino quelli regolari. Per farlo, la prima misura è stata quella di spostare 75 milioni di sterline destinate al piano Ruanda al nuovo Border Security Command, l’organismo poliziesco preposto a controllare i confini.

A ciò vanno aggiunti 100 ulteriori agenti, specializzati nelle pratiche investigative e di intelligence, che saranno dispiegati all’interno della National Crime Agency. Dovranno combattere i trafficanti di esseri umani, che è la formula politicista con la quale si abbandonano nelle loro mani i disperati in cerca di una vita migliore.

Inoltre, la Cooper ha detto che che “circa 300 agenti saranno riassegnati all’esame di migliaia di casi di richiedenti asilo respinti e di rimpatri, compresi quelli forzati e volontari“. L’obiettivo è “aumentare il numero di deportazioni dei richiedenti asilo respinti, che è diminuito del 40% dal 2010“.

Per assolvere a questo compito, i laburisti vogliono mettere a disposizione ulteriori 290 posti letto nei centri di espulsione dell’Hampshire e dell’Oxfordshire. Chiusi rispettivamente nel 2015 e nel 2019, i Tories stavano tornando a riutilizzarli, nonostante le accuse per le condizioni immorali di detenzione.

Insomma, non esattamente le dichiarazioni che ci si aspetterebbero da un “rappresentante degli ultimi”. Piuttosto, il linguaggio di un governo imperialista e che mantiene vivo il suo spirito coloniale e suprematista, ma che per garantirsi la legittimità della gente per bene preoccupata di apparire come progressista.

E così, il ministero per la Lotta all’Immigrazione Clandestina è diventato il ministero per la Sicurezza delle Frontiere e per l’Asilo. Ma quello che fa è sempre chiudere le porte in faccia ai migranti e deportarne il più possibile fuori dal paese… ma lo fa con una carta intestata titolata in una maniera ‘umana’ e ‘democratica’.

Amnesty International ha definito “sconcertante” il pacchetto di misure presentato da Cooper e ha fatto presente che questo approccio securitario potrebbe scoraggiare coloro che hanno diritto all’asilo a presentare domanda. E così Starmer raggiungerà anche la riduzione di immigrati legali, come aveva promesso.

Difficile combattere il risveglio razzista che ha visto il paese se il Labour continuerà a nutrire la retorica di Farage e a implementare le politiche di Sunak. Non sarà certo l’uso di sinonimi più presentabili che strapperà le radici dell’odio che ha causato le violenze delle scorse settimane.

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