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A Gaza sterminata una famiglia. Nei bollettini passa come “un obiettivo contro Hamas”

Aggiornamenti sulla situazione a Gaza, in Libano e sull’escalation contro l’Iran

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Gaza

Un attacco aereo lanciato dalle forze israeliane ha ucciso almeno cinque persone nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, secondo cui il raid ha colpito un’abitazione provocando la morte di un uomo, della moglie e dei loro tre figli, tra cui un bambino di sette mesi. Nei bollettini militari israeliani, che tanto piacciono ai mass media italiana, la notizia verrà archiviata tra “gli obiettivi di Hamas colpiti dall’Idf”.

Il corrispondente di Al-Jazeera ha riferito che 17 palestinesi sono stati uccisi e altri sono stati feriti in un bombardamento israeliano su una scuola che ospita sfollati a ovest della città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

L’esercito di occupazione israeliano ha ucciso più di 125 palestinesi nel governatorato settentrionale, in particolare nel campo profughi di Jabalya, nel corso di cinque giorni consecutivi di raid e bombardamenti. Decine di corpi giacciono ancora per le strade e non sono stati raggiunti perché i soldati israeliani prendono di mira anche le ambulanze e la protezione civile.

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Libano

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha riferito che un quarto del territorio libanese ha ricevuto ordini di evacuazione da Israele.

Il giornale Israel Hayom ha confermato che un razzo sparato dal Libano ha colpito oggi un edificio a Margaliot, nell’Alta Galilea, e ha citato testimoni che confermano che sono stati registrati gravi danni. Da parte sua, il comune di Kiryat Shmona ha chiesto che i residenti della città entrino nei rifugi e nelle aree protette.

Hezbollah ha detto di aver preso di mira Kiryat Shmona con un lancio di razzi, mentre l’esercito israeliano ha annunciato che 40 razzi sono stati lanciati dal Libano verso l’Alta Galilea, e ha detto che un certo numero di essi sono stati intercettati.

Il Primo ministro libanese Najib Mikati ha dichiarato che i contatti diplomatici si sono intensificati in vista della riunione del Consiglio di sicurezza volta a cercare un cessate il fuoco in Libano.”Abbiamo espresso la nostra disponibilità ad attuare la risoluzione 1701, a condizione che Israele la rispetti, e abbiamo sottolineato la priorità di fermare l’aggressione israeliana”.

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I preparativi di attacco israeliano all’Iran

Il canale israeliano Channel 12 ha riferito che il gabinetto di guerra del governo Netanyahu si riunirà stasera per votare sulla risposta militare di Israele all’Iran.

Intanto in Iran Esmail Qaani, il leader della Forza Quds d’élite della Guardia Rivoluzionaria iraniana, è vivo e illeso, ma sotto scorta e interrogato mentre l’intelligence iraniana indaga sulle gravi violazioni della sicurezza, hanno detto diverse fonti a Middle East Eye.

Dieci fonti diverse a Teheran, Beirut e Baghdad, tra cui figure sciite di alto livello e fonti vicine a Hezbollah e all’interno dell’IRGC, hanno detto a MEE che Qaani, uno dei generali più anziani dell’Iran, e la sua squadra sono in isolamento mentre gli investigatori cercano risposte. “Gli iraniani hanno seri sospetti che gli israeliani si siano infiltrati nel Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, in particolare quelli che lavorano nell’arena libanese, quindi tutti sono attualmente sotto inchiesta”, ha detto a MEE il comandante di una fazione armata irachena vicina all’Iran. “Nulla è certo al momento. Le indagini sono ancora in corso e tutte le possibilità sono aperte”.

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha detto che Teheran ha avuto consultazioni “su come cessare il fuoco e fermare i massacri, le uccisioni e le distruzioni”, ed ha parlato in un’intervista ad Al Jazeera dei canali diplomatici aperti con gli Stati Uniti – attraverso altri paesi – come parte delle consultazioni per fermare la guerra.

Araqchi ha sottolineato che i principali paesi della regione possono svolgere un ruolo nell’attuale escalation, aggiungendo: “Il ruolo dell’Arabia Saudita è grande nella regione, e il Qatar è un paese influente, e stiamo tenendo consultazioni con loro per fermare la guerra”.

Siamo pronti a qualsiasi scenario, anche se non vogliamo la guerra o l’escalation. Gli israeliani possono mettere alla prova la nostra volontà. Vedremo come sarà l’attacco e in base ad esso determineremo la natura della nostra risposta, che studieremo con precisione” ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano. “Israele sta cercando una guerra su vasta scala e sta trascinando i paesi in questa guerra. L’Iran non è l’unico a non volere una guerra su vasta scala; tutti conoscono la natura catastrofica di questa guerra”.

Araqchi ha sottolineato come “La resistenza è in grado di rispondere all’entità israeliana e Netanyahu non ha raggiunto l’obiettivo della sua guerra a Gaza. Non abbiamo mai rinunciato a sostenere la resistenza, e ho annunciato da Beirut che l’Iran non abbandonerà la resistenza.Il nostro s ostegno non si limiterà al sostegno politico e diplomatico e forniremo loro tutto ciò che è necessario, qualunque cosa accada”.

 

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