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In Libano si combatte colpo su colpo. Il 25% della popolazione libanese costretta a fuggire

Anche ieri c’è stato un lancio di razzi sulle zone di Haifa e della Galilea. Hezbollah ha rivendicato l’azione affermando di aver lanciato ”una raffica di razzi verso Haifa” e di aver ”bombardato un concentramento di uomini e veicoli dell’esercito israeliano a Khallet Warda”. 

Quello che adesso viene ritenuto il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato:”Sto dicendo al fronte interno israeliano la soluzione è un cessate il fuoco… la resistenza non sarà sconfitta perché questa è la sua terra. Israele, secondo il dirigente di Hezbollah, “rappresenta un pericolo reale per la regione e per il mondo intero” e “il Libano fa parte del suo progetto di occupazione“. 

Hezbollah ha dichiarato di aver bloccato un’avanzata delle truppe di terra israeliane nel sud del Libano. Il gruppo libanese ha precisato che le forze israeliane sono state respinte mentre cercavano di entrare in un villaggio vicino alla città di Marj Ayoun, dove, secondo l’agenzia di stampa statale libanese Nna, ci sono stati anche prolungati bombardamenti israeliani, così come nella vicina Khiam, quest’ultimo è un luogo fortemente simbolico essendo stata la sede del famigerato carcere dove fino al Duemila venivano rinchiusi e torturati i membri della resistenza libanese e palestinese durante all’occupazione israeliana. Sia Marj Ayoun e Kiam si trovano vicino a Nabatieh, principale città e centro commerciale del Libano sud-orientale.

Dal canto loro le Forze armate israeliane, dichiarano di aver colpito oltre 200 obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e posizioni anticarro.

Una squadra avanzata di personale militare statunitense e i componenti iniziali necessari per far funzionare la batteria Terminal High-Altitude Area Defense (THAAD) sono arrivati in Israele ieri, ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder in una dichiarazione. Ulteriore personale militare statunitense e componenti della batteria THAAD continueranno ad arrivare in Israele nei prossimi giorni.

Secondo quanto riferisce il Times of Israel, le truppe israeliane hanno rimosso le mine antiuomo e stabilito nuove barriere sulla frontiera tra le alture del Golan e una striscia smilitarizzata al confine con la Siria. Un’azione militare che comporti incursioni dal Golan israeliano e possibilmente dalla zona demilitarizzata che lo separa dal territorio siriano potrebbe allargare il conflitto tra Israele e Hezbollah e rischia di risucchiare nello scontro anche gli Stati Uniti.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha segnalato che ci sono ”12 donne e due bambini tra i 22 morti uccisi nel villaggio di Aitou nel nord del Libano’‘ in un raid aereo israeliano. ”Il raid su un edificio residenziale di quattro piani nel nord del Libano fa crescere la preoccupazione sul rispetto del diritto bellico” da parte di Israele, si legge in una nota diffusa dall’Onu.  Aitou è un villaggio abitato da cristiani e situato nel nord e non nel sud del Libano, quindi assai lontano dalle zone operative di Hezbollah.

L’esercito israeliano ha emesso finora ordini di evacuazione per oltre il 25% del territorio libanese. È quanto sostiene Rema Jamous Imseis, direttore per il Medio Oriente dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati. “Ora abbiamo più del 25% del Paese sotto un ordine di evacuazione militare israeliano”.

Circa un quinto della popolazione libanese, che conta 5 milioni di abitanti, è stato sfollato a causa della campagna israeliana lanciata a settembre, ha dichiarato Imseis. Circa 2.200 persone sono state uccise e più di 10.000 ferite da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi. Circa il 70% delle scuole del Paese sono state utilizzate come rifugi di emergenza e le lezioni sono state cancellate.

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1 Commento


  • Gianpaolo

    non si tratta di una invasione. un tempo c’erano invasore e invaso, democrazia e autocrazia. Israele è la perla della democrazia in medio oriente, il gioiello della libertà, la succursale degli esportatori di democrazia. i vari del debbio, vespa, porro si saranno chiesti cosa diavolo vogliono i comunisti contro la democrazia, in fondo Israele ci esporta il gas perché, si sa, noi non vogliamo niente dalle autocrazie. noi siamo grati al paese di Abramo, molto molto grati ed è per questa gratitudine che alcuni giornali sembrano fare un po’ di propaganda sionista ma in realtà è solo un profondo affetto verso lo spirito dell’informazione equilibrata. l’impegno equidistante di cerasa, la signorilità di feltri, la coerenza di Capezzone. grandi giornalisti. Israele non è cattiva noooo, coglie lo spirito di audeterminazione dei popoli di Gaza e del Libano che vogliono essere sottomessi all autorità israeliana perché hanno nel loro animo una forte ricerca di uno spirito che li governi democraticamente. insomma un po’ come gli americani che col fosforo bianco portano la democrazia qua e là, combattono contro il male come l’uomo tigre.

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