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L’ultima di Biden è una “botta da matto”

C’è qualcosa di più terribile dell’essere governati da assassini e genocidi. E’ l’essere governati da improvvisatori dalla vista corta, dai neuroni lenti e dall’irresponsabilità assoluta. Insomma, da imbecilli.

Non pago di uscire di scena, e dalla vita politica, lasciando in eredità due guerre e molte tensioni pericolose in tutto il mondo (Taiwan, Venezuela, ecc), il balbettante Joe Biden – mentre preparava i bagagli per il trasloco – ha fatto la mossa che aveva scartato con cura negli ultimi due anni e mezzo: ha impegnato direttamente le forze armate degli Stati Uniti nell’attaccare la Russia.

Sui media europei, e soprattutto italiani (i peggiori del panorama), questa decisione è tradotta con parole che vorrebbero essere rassicuranti, ma che già da sole dovrebbero suscitare timore: “Biden autorizza l’Ucraina a lanciare i missili a lungo raggio americani contro obiettivi militari in Russia. Kiev potrà utilizzare i missili Atacms, come chiesto per mesi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky”.

Intanto i dati tecnici, che sbugiardano questa “narrazione”. I missili Atacms sono già stati consegnati e impiegati dall’Ucraina fin dall’inizio della guerra. Sono serviti, ad esempio, per colpire alcune navi russe nel Mar Nero fin dal 2022. Non hanno “cambiato il corso della guerra” allora, ancor meno possono cambiarlo ora…

Questo tipo di missili possono essere infatti gestiti anche dai soli ucraini dopo un breve addestramento (una volta programmato il volo, il missile parte e – se non viene intercettato – arriva dove deve arrivare). L’impegno Usa e Nato, a questo livello, è comunque importante (fornire i dati satellitari per individuare e mirare sui bersagli, visto che l’Ucraina non possiede una propria rete di satelliti), ma non diretto.

Dunque, se si trattasse di autorizzare l’uso degli Atacms non ci sarebbe alcuna novità. Ma il giornalista medio europeo/italiano è troppo servile o ignorante per documentarsi almeno un poco.

I missili di cui Kiev chiedeva l’utilizzo – sorvolando sull’inesistente “autonomia” della junta golpista al governo – sono invece gli JASSM-ER. La differenza è notevole, come abbiamo spiegato già diversi mesi fa.

Non si tratta solo della maggiore gittata (un migliaio di km, invece dei 300 degli Atacms), perché gli ucraini possiedono già missili o droni con questo raggio di azione. La differenza sta nel sistema di guida.

Il JASSM-ER resta in attesa di un bersaglio specifico da designare e può essere riprogrammato in volo. Il data-link aiuta a trasmettere lo stato del missile e conferma la selezione del bersaglio corretto durante la fase terminale”.

Ma i data-link per uso militare sono posseduti, al momento, solo dagli Stati Uniti e dalla stessa Russia (forse anche dalla Cina).

Va da sé, insomma, che per utilizzare questi missili è necessario che dei militari statunitensi – in possesso di un addestramento pluriennale e soprattutto dei codici secretati per operare con i data-link – vengono messi a fare questo lavoro. Ossia solo se gli Stati Uniti entrano direttamente in guerra contro la Russia.

La dottrina nucleare russa – come quella di tutte le potenze dotate di armi atomiche – prevede l’uso delle testate nucleari in caso di “minaccia esistenziale” per il paese, ossia tale da mettere in discussione la sua vita. Ed una cosa è essere in guerra contro un paese non nucleare come l’Ucraina, altra è essere attaccati dagli Stati Uniti non solo tramite un proxy di medio livello, ma direttamente.

Il rischio di guerra nucleare diventa molto più concreto. Lo capisce anche un bambino.

I nostri gazzettieri decerebrati, senza aver pienamente compreso d cosa stanno parlando (o cercando di mascherare l’enormità della decisione Usa), si interrogano invece pensosamente sulle ragioni per cui Biden ha soltanto ora “concesso” di attaccare direttamente la Russia dopo averlo evitato per due anni e mezzo.

E lo fanno con gli stessi schemi mentali con cui blaterano della politichetta italica: “lo ha fatto per conservare il Kursk e dare maggior peso all’Ucraina in caso di prossimi negoziati di pace oppure per lasciare una patata bollente in più a Trump?

In entrambi i casi non esiste proporzione tra l’obiettivo e il rischio (la guerra totale). E il solo fatto che non riescano a cogliere questo punto spiega perché i media mainstream siano ormai l’ultima trincea della demenza e/o dei contractors.

Resta il fatto, decisamente più importante. I vertici degli Stati Uniti – come tutti e prima degli altri – hanno capito che la guerra in Ucraina è persa. Ma il loro modo di reagire non è quello razionale (fermare la situazione e preparare al meglio la futura, per quanto difficile, “rivincita”), ma uno scalciare furioso dentro una polveriera.

Gli imbecilli sono più pericolosi dei killer…

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