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Il traffico marittimo paga pegno per il genocidio dei palestinesi a Gaza

Se qualcuno riteneva che il genocidio della popolazione palestinese a Gaza potesse essere gratis e senza conseguenze si è sbagliato clamorosamente. Infatti mentre le cancellerie occidentali continuano a non prendere in esame un regime di sanzioni contro Israele (ultima volta in ordine di tempo due giorni a livello europeo), altre forze nel mondo continuano a sanzionare la macchina di guerra e l’economia israeliana. E’ il caso del movimento Ansarallah dello Yemen, più conosciuto come “gli Houthi”.

In un articolo comparso sulla rivista specialistica Shippingitaly si rileva come i prezzi dei noli dei container sono schizzati verso l’alto a cavallo tra il 7 2023 e 2024 dopo l’avvio degli attacchi e dei dirottamenti, poi interessati – anche per via di altri fattori quali le tendenze economiche globali e i comportamenti di spedizionieri e caricatori – da diversi su e giù, ma non più tornati ai livelli di partenza.

Allo stato attuale, le tariffe per il trasporto via mare di container dalla Cina verso i mercati di Mediterraneo e Nord Europa risultano all’incirca superiori del 200% a quelle di un anno prima (+204% per la Shanghai – Genova, da 1.373 a 4.400 dollari e +230% per la Shanghai – Rotterdam, da 1.148 a 4.043 dollari). Da rilevare che anche nel momento di massimo down successivo allo scoppio della crisi, osservato la scorsa primavera, il loro valore è stato al minimo superiore di 2,5 volte a quelle del novembre 2023. Simile la dinamica osservata sulle rotte dalla Cina agli Usa, con costi ad oggi più alti di circa il 100% (+99% per la Shanghai – New York e +113% per la Shanghai – Los Angeles).

Secondo la rivista Shippingitaly “Gli attacchi via missile compiuti da Ansar Allah “a sostegno della popolazione di Gaza” dopo i fatti del 7 ottobre e la successiva invasione della Striscia erano per la verità iniziati già da giorni, ma fino ad allora avevano avuto soprattutto come obiettivo Israele e in particolare la città di Eilat. Solo successivamente la milizia aveva iniziato a rivolgere le proprie attenzioni anche verso le navi commerciali in transito sulla rotta, dando vita lo scorso 19 novembre 2023 all’eclatante sequestro della Galaxy Leader, car carrier operata da Nyk ritenuta dagli Houthi in qualche modo legata a Israele perchè la proprietà è riconducibile all’armatore israeliano Idan Ofer.

La scelta della milizia di colpire il traffico commerciale ha da allora generato effetti dirompenti sul trasporto marittimo che però, in modo ancora più sorprendente, sono ormai divenuti un nuovo status quo con cui fare i conti.

Interessante poi quanto riporta la pubblicazione specializzata secondo cui “Indiscrezioni raccolte dalla testata statunitensi Axios riferiscono inoltre di un Pentagono “scioccato” dalla qualità raggiunta dall’arsenale degli Houthi, che ora “possono fare cose semplicemente sorprendenti”.

Il genocidio dei palestinesi non sarà gratis, l’umanità non lo permetterà, né a Israele né ai governi suoi complici.

 

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