Menu

La “sorprendente” resistenza di Gaza all’esercito israeliano

Un recente servizio de Il Sole 24 Ore dedicato alla guerra asimmetrica tra Israele e Hamas, scrive: “Ci si chiede come un esercito così potente e all’avanguardia nel mondo, peraltro fornito generosamente – e costantemente – di munizioni e mezzi dagli Stati Uniti, non possa avere la meglio su di un gruppo terroristico che non possiede aviazione, non ha mezzi blindati, né armi sofisticate.

L’uccisione del suo leader, Yahya Sinwar, il 16 ottobre, non pare aver indebolito più di tanto il suo morale. Quasi che la sua ala militare si sia organizzata per tempo a sopravvivere alla sua leadership”.

I quotidiani massacri di palestinesi a Gaza rivelano anche di essere il frutto della frustrazione delle forze militari di occupazione israeliane.

L’esercito israeliano ha annunciato infatti che mercoledì sera altri tre soldati sono stati uccisi e un ufficiale gravemente ferito in un’imboscata da parte dei combattenti della resistenza palestinese a Beit Hanoun, nel nord di Gaza.

In una dichiarazione pubblicata sul suo sito ufficiale, l’esercito israeliano ha confermato: “Tre soldati del 46° Battaglione Corazzato della Divisione di Ferro (401) della 162° Brigata sono stati uccisi in una battaglia nel nord di Gaza“.

La dichiarazione ha inoltre osservato che “un ufficiale dello stesso battaglione è stato gravemente ferito nella stessa battaglia ed è stato trasferito in un ospedale per cure mediche. La sua famiglia è stata avvisata“.

Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth riferisce che il carro armato su cui viaggiavano i soldati è stato attirato in un’imboscata ed è stato colpito con ordigni esplosivi in un’area a Beit Hanoun. La massiccia esplosione ha ucciso i tre soldati e ferito l’ufficiale.

Con la morte di questi tre soldati, il bilancio dei soldati israeliani uccisi nelle ultime 48 ore è salito a sei, unità secondo la radio dell’esercito israeliano.

Non solo. Negli ultimi quattro mesi il numero di lanci di razzi da Gaza verso Israele ha ricominciato a salire, anche se in modo limitato. Gli intervalli di tempo tra ogni lancio ora vanno da due a tre settimane. La maggior parte di questi lanci sono venuti dall’area di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, nella regione centrale, così come nelle aree settentrionali di Gaza City.

Le forze armate israeliane hanno cercato di fermare questi lanci bombardando ed emettendo ordini di evacuazione ai residenti civili che vivono vicino ai siti di lancio, sperando che questo avrebbe fatto pressione sulla resistenza per fermare gli attacchi o almeno spingere la popolazione civile a rivoltarsi contro la resistenza a causa dell’alto numero di vittime delle rappresaglie israeliane contro le azioni dei combattenti.

Tuttavia, gli eventi delle ultime due settimane, in particolare durante l’operazione militare israeliana nel nord di Gaza, che dura ormai da oltre tre mesi, sono stati una sorpresa sbalorditiva per l’esercito e i servizi segreti israeliani.

Per 12 giorni consecutivi, il lancio di razzi è continuato dal nord di Gaza, in particolare da aree molto vicine alle forze israeliane. Alcuni razzi hanno raggiunto anche la periferia di Gerusalemme, a circa 70 chilometri dai confini di Gaza, mentre altri hanno preso di mira Ashkelon, Ashdod e numerosi insediamenti israeliani lungo l’area di Gaza.

Fonti: Palestine Chronicle e Sole 24 Ore

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *