Il presidente panamense Josè Raul Mulino ha definito “intollerabile” la dichiarazione rilasciata dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, in cui si affermava che il Canale di Panama aveva accettato il libero passaggio delle navi governative statunitensi.
“Sono molto sorpreso dalla dichiarazione di ieri. Stanno facendo una dichiarazione importante da parte dell’entità che governa la politica estera degli Stati Uniti, e questo è intollerabile“, ha detto il presidente giovedì.
Il presidente panamense ha poi ricordato che è impossibile, sia per i mezzi costituzionali che legali, per lui o per il governo avere il potere di fissare, aumentare o esentare il pagamento dei pedaggi nel Canale di Panama. Per questo motivo, afferma di essere rimasto sorpreso dalle informazioni rilasciate da Washington.
“Non è così che vengono gestite le relazioni bilaterali di due paesi e partner amici“, ha aggiunto. Mulino ha detto che il suo Paese esprime un “rifiuto assoluto” per “il modo di gestire le relazioni bilaterali sulla base di menzogne e falsità“.
Il presidente panamense ha ricordato di aver avuto un incontro con il segretario di Stato americano Marco Rubio lo scorso fine settimana, in cui Washington ha insistito per segnalare la presunta interferenza della Cina in quella rotta di comunicazione marittima.
A questo proposito, Mulino si è detto disposto a mantenere “la conversazione con Rubio” e ha aggiunto che ci sono “molti più interessi” che uniscono Panama e gli Stati Uniti “rispetto ad alcuni pedaggi del canale“.
Secondo la sua versione, gli esborsi non superano i 10 milioni di dollari all’anno, il che non rappresenta certo una cifra significativa per l’economia statunitense. “Non è che i pedaggi stiano distruggendo l’economia degli Stati Uniti“, ha ribadito.
D’altra parte, ha chiesto al ministero degli Esteri di diffondere la lettera emessa dalla società che gestisce il Canale di Panama, dove si comunicava di non aver effettuato “alcun adeguamento” dei “pedaggi e degli altri diritti di transito” attraverso quell’importante via navigabile interoceanica.
In compenso il presidente panamense dopo l’incontro con il segretario di Stato americano Marco Rubio, ha annunciato non rinnoverà la sua partecipazione alla Belt and Road Initiative (BRI) della Cina, La decisione rende Panama il primo paese latinoamericano a ritirarsi dall’iniziativa infrastrutturale globale. Mulino ha dichiarato che l’accordo è destinato a essere rinnovato nei prossimi uno o due anni ma il suo governo valuterà la possibilità di terminarlo prima. “Studieremo la possibilità di terminarlo prima“, ha detto. Panama ha aderito inizialmente all’iniziativa nel 2017 sotto una precedente amministrazione.
In risposta a una domanda riguardante il ritiro formale di Panama dalla Belt and Road Initiative (BRI) e il fatto che questa decisione sia stata presa sotto la pressione degli Stati Uniti, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha espresso venerdì una forte opposizione alle tattiche di pressione coercitiva degli Stati Uniti volte a diffamare e minare la cooperazione nell’ambito della BRI e rammaricarsi per la decisione di Panama di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Via della Seta.
L’ambasciatore cinese a Panama, Xu Xueyuan, ha chiesto rispetto agli Stati Uniti dopo le pressioni esercitate dal segretario di Stato americano durante la sua visita nel paese dell’istmo e le dichiarazioni sulla presunta influenza cinese sul passaggio marittimo.
Xu Xueyuan ha sottolineato che le relazioni tra Panama e la Cina si basano sull’uguaglianza, sul rispetto e sul vantaggio reciproco.
In un articolo la diplomatica cinese ha chiarito che “nessuno ha il diritto di dare ordini o dettare linee guida ad altri paesi. Se gli Stati Uniti vogliono creare un'”età dell’oro” per le Americhe, devono prima rispettare gli altri paesi e chiedere ai popoli dell’America Latina che tipo di era vogliono”.
L’ambasciatrice cinese ha affermato che da quando sono state stabilite relazioni diplomatiche tra le parti, la Cina ha lavorato insieme nel quadro della Belt and Road Initiative per affrontare, discutere e condividere, e quindi “beneficiare le popolazioni di entrambi i paesi”.
Xu Xueyuan ha anche denunciato l’interferenza storica degli Stati Uniti in questa importante via d’acqua, sostenendo che gli Stati Uniti hanno controllato la Zona del Canale per 85 anni, e ora vogliono riconquistare quel controllo. a ricordato anche l’invio di 27.000 soldati per invadere Panama nel 1989, e forse, “secondo le stesse autorità statunitensi, non escluderebbe la possibilità di inviare nuovamente truppe in futuro”.
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