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Gaza. Saliti a 710 i palestinesi uccisi in soli due giorni

Il bilancio delle vittime palestinesi è salito oggi a 37 a causa dei bombardamenti israeliani in corso dall’alba nel nord e nel sud di Gaza.

Il portavoce del Ministero della Salute nella Striscia di Gaza ha dichiarato che da martedi sono già saliti a 710 i morti e più di 900 i feriti. Molti dei feriti sono morti perché non è stato possibile fornire cure mediche urgenti a causa della mancanza di attrezzature e medicinali essenziali. Il 70 per cento dei feriti a causa del genocidio israeliano sono bambini e donne, la maggior parte dei quali sono gravemente feriti.

Israele ha annunciato mercoledì che il suo esercito ha lanciato un’operazione di terra nella Striscia di Gaza, mentre i continui attacchi aerei hanno provocato altre vittime palestinesi.

Secondo una dichiarazione dell’esercito israeliano, l’operazione mira ad espandere il suo perimetro difensivo e stabilire una linea di demarcazione tra la parte settentrionale e quella meridionale di Gaza. La dichiarazione ha anche rilevato che le forze israeliane hanno avanzato ed esteso il controllo del corridoio di Netzarim. Inoltre, la Brigata Golani sarà schierata nella regione meridionale, preparata per le operazioni all’interno di Gaza.

Le forze israeliane controllavano l’area di Netzarim, ma si erano ritirate in seguito all’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 19 gennaio. All’inizio di oggi, i media israeliani hanno riferito che parti di Salah al-Din Street, vicino a Netzarim, sono state chiuse dall’esercito.

Il ministro della Difesa israeliano Yisrael Katz ha annunciato che le evacuazioni dalle zone di combattimento a Gaza inizieranno presto, esortando i palestinesi a “emigrare volontariamente” da queste aree.

L’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione per Beit Hanoun nel nord, così come per Khuza’a, Abasan al-Kabira e al-Jadidah a Khan Yunis, nel sud. Le Nazioni Unite hanno confermato che migliaia di persone sono state sfollate a causa di questi ordini.

Il portavoce di Hamas, Abdul Latif al-Qanou ha fatto sapere che i colloqui stanno continuando con i mediatori “per fermare l’aggressione contro il nostro popolo e lavorare per obbligare l’occupazione israeliana ad accettare e costringerla a ritrattare il suo piano”.

Siamo impegnati nell’accordo di cessate il fuoco e stiamo lavorando con i mediatori per risparmiare al nostro popolo una guerra permanente e il ritiro dell’occupazione dalla Striscia di Gaza” – ha dichiarato Al Qanou – “L’assedio di Gaza, la sua fame e la guerra di sterminio richiedono un’azione urgente da parte della Lega degli Stati Arabi e dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica per salvare il nostro popolo dal genocidio e prevenire la sua fame togliendo l’assedio su di esso”.

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