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Adunata internazionale di fascisti a Gerusalemme

Gli invitati sono fascisti di varia nazionalità. Dalla Francia è arrivato il presidente del Rassemblement national, erede diretto del Front National, movimento fondato da Jean Marie Le Pen, sostenitore del regime che durante la seconda guerra mondiale si distinse nell’aiutare le SS a individuare deportare uccidere ebrei francesi, e dopo la guerra si distinse nel torturare e uccidere gli anticolonialisti algerini.

Dall’Ungheria arriva un messaggero del Fidesz, il partito di Viktor Orbàn, prossimo al movimento Jobbik, discendente delle croci frecciate, alleate di Hitler.

Dalla Repubblica Serba viene Miloran Dodik, vicino a Vladimir Putin, noto per avere negato il massacro di Srebrenika nel quale 8000 musulmani bosgnacchi vennero uccisi dai nazionalisti serbi.

E per non farsi mancare niente, dall’Argentina arriva Javier Milei, che sta distruggendo la società del suo paese con la motosega dell’ultra-liberismo, e non perde occasione per giustificare la dittatura che negli anni ‘70 uccise trentamila antifascisti.

Insomma in questi giorni, per discutere di antisemitismo, si è svolto a Gerusalemme un convegno di fascisti e nazisti in un paese che sta compiendo un orribile genocidio sotto gli occhi dell’intera comunità internazionale.

Cosa tiene insieme questa gentaglia lo sappiamo bene: sono l’internazionale bianca che si prepara alla guerra di sterminio iper-colonialista, una sorta di Ku Klux Klan globale che si accoda all’amministrazione Trump, la cui strategia consiste nel definanziare e distruggere le istituzioni che si occupano di salute, di alimentazione, di aiuti umanitari, insomma si occupano di creare le condizioni per l’eliminazione violenta di una parte della popolazione planetaria e per l’asservimento schiavistico di chi ha la sfortuna di sopravvivere.

Costoro si propongono di definire l’”antisemitismo”, che è come dire una conferenza di petrolieri cui si chiede come ridurre l’inquinamento, o una conferenza di borseggiatori cui si chiede come rendere le strade più sicure.

Nel 2011 un norvegese di nome Anders Breivik uccise 77 giovani socialisti riuniti nell’isola di Utoja. A un giornalista che gli chiedeva se si considerava nazista, visto che nella sala del tribunale salutava come fanno Elon Musk e Steve Bannon, il bravo Anders rispose che no. Lui non era d’accordo con Adolf Hitler perché il Fuhrer non aveva capito che gli ebrei sono alleati della razza bianca, e i veri nemici sono i musulmani, gli africani e gli altri che vogliono insozzare la nostra bella civiltà.

Purtroppo Breivik non ha potuto partecipare alla Conferenza di Gerusalemme, ma non vedo chi meglio di lui possa rappresentarne lo spirito.

* da https://francoberardi.substack.com/

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1 Commento


  • Marinella

    che dire? distinguerei tra “Ebrei” ed “israeliani!
    Certo tra il Dio ebraico e suo figlio è passata una grande differenza! Amare e riconoscere tutti gli umani come fratelli. non solo il popolo “eletto”, sterminatore di popoli in nome della volontà di Jahvè.
    Agar, Ismaele, il marito di Betsabea!
    era la volontà di Dio?

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