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La Cina in prima fila nella creazione dell’Organizzazione Internazionale per la Mediazione

Il 30 maggio è stata firmata a Hong Kong la convenzione per l’istituzione dell’Organizzazione Internazionale per la Mediazione (IOMed). Si tratta della prima organizzazione internazionale nata con l’obiettivo della mediazione dei conflitti tra stati, di dispute sugli investimenti tra governi e cittadini, nonché controversie commerciali.

Alla cerimonia erano presenti ben 20 organizzazioni internazionali (tra cui i rappresentanti delle Nazioni Unite) e 85 paesi, di cui 33 sono i membri fondatori di tale istituzione. Tra di essi, oltre alla Cina, vi sono Venezuela, Cuba, Serbia, Bielorussia, Pakistan, Indonesia, e varie altre realtà appartenenti al cosiddetto Sud Globale, o comunque paesi marginali nello scenario politico.

L’iniziativa è partita nel 2022 dal Dragone e da altri 20 paesi, e rappresenta una novità significativa nella governance mondiale. Fino ad oggi, la soluzione delle controversie internazionali è stata affidata per lo più a strumenti giudiziari e arbitrali, che ovviamente hanno limiti e, soprattutto, vedono alla fine un vincitore e un perdente della diatriba.

Alla cerimonia di nascita dell’IOMed, il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi ha detto che questo organizzazione “contribuirà a superare la mentalità del gioco a somma zero del ‘vincere o perdere’, promuoverà la risoluzione amichevole delle controversie internazionali e costruirà relazioni internazionali più armoniose“.

La portavoce del suo stesso dicastero, Mao Ning, durante una conferenza stampa lo scorso 20 maggio, aveva anch’essa già ribadito che la mediazione punta a rispettare “la volontà delle parti interessate“, e inoltre ha sottolineato che questa pratica “riflette la tradizione di amicizia e armonia, apprezzata in Oriente“, dando all’attività dell’IOMed una sorta di continuità col passato cinese.

È molto interessante il fatto che la sede di questa organizzazione sia stata posta a Hong Kong, luogo che esprime plasticamente già nel suo statuto giuridico una controversia internazionale. Così com’è interessante il fatto che l’iniziativa sia partita nel 2022, anno dell’operazione speciale russa in Ucraina.

Ma il ruolo che occupa l’ex colonia britannica in questa vicenda va oltre il simbolico. La deputata e delegata dell’Assemblea Nazionale del Popolo, Priscilla Leung, giovedì scorso ha raccomandato alla Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong di nominare esperti legali presso il governo centrale, anche provenienti dai diversi sistemi giuridici della Greater Bay Area, per sostenere questa iniziativa.

Sempre lo scorso giovedì, al Global Times, anche Lau Siu-kai, consulente dell’Associazione Cinese di Studi su Hong Kong e Macao, ha commentato il senso della creazione dell’IOMed: “ciò riflette anche l’ulteriore rafforzamento del soft power della Cina e la sua determinazione a collaborare con i paesi del Sud del mondo per promuovere la costruzione di un nuovo ordine internazionale“.

Di fronte al marcescente ‘ordine basato su regole’, di dominazione occidentale e statunitense nello specifico, questo nuovo ordine perorato dalla Cina rimanda alla soluzione diplomatica delle controversie e al sistema delle agenzie ONU. Mao Ning ha posto l’accento sul fatto che la mediazione è una misura prevista nella Carta delle Nazioni Unite, e che l’IOMed servirà alla salvaguardia dei suoi scopi e principi.

L’ambizione è ancora maggiore. John Lee Ka-chiu ha affermato che, col tempo, si spera che la nuova organizzazione assuma uno status pari a quello della Corte Internazionale di Giustizia, organismo delle Nazioni Unite, e della Corte Permanente di Arbitrato. Quest’ultima non fa parte del sistema ONU, è nata nel 1899, e svolge appunto funzioni arbitrali.

Pechino mostra la volontà di rafforzare e allo stesso tempo competere per assumere un peso maggiore a livello globale, mentre gli USA rivedono l’impegno in varie agenzie ONU. Ora la convenzione di istituzione dell’IOMed dovrà essere ratificata. Quando almeno tre paesi lo avranno fatto, l’organizzazione potrà entrerà ufficialmente in funzione, si prevede a partire dal 2026.

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