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Gruppo dell’Aja a Bogotà. 12 paesi contro Israele e Petro contro la NATO

Al vertice del Gruppo dell’Aja tenutosi dal 15 al 16 luglio a Bogotà, in Colombia, 12 paesi hanno deciso di implementare misure molto nette contro il genocidio del popolo palestinese, per tagliare ogni legame con Israele e per sostenere l’azione legale per rendere finalmente i sionisti responsabili dei propri crimini.

Il Gruppo dell’Aja è un forum costituitosi lo scorso 31 gennaio con l’intento di sviluppare iniziative coordinate sul piano legale e diplomatico contro le violazioni crescenti del diritto internazionale da parte di Tel Aviv. È formato attualmente da 8 paesi.

Colombia e Sudafrica, che presiedono congiuntamente il Gruppo, hanno indetto la riunione di Bogotà per accelerare l’adozione di misure concrete, mentre Israele incancrenisce la guerra anche in Siria e continua a uccidere civili innocenti.

Al vertice erano presenti ben 31 paesi. Tolti Portogallo, Spagna e Irlanda, tutti gli altri rappresentanti provenivano da paesi al di fuori dell’Europa e del Nord America. Hanno marcato la presenza anche Cina, Turchia e Qatar, teoricamente impegnato nel rapporto di mediazione tra Hamas e il governo Netanyahu.

I paesi che per ora hanno deciso di adottare provvedimenti contro Israele sono i seguenti: Bolivia, Colombia, Cuba, Indonesia, Iraq, Libia, Malesia, Namibia, Nicaragua, Oman, Saint Vincent e Grenadine, e Sudafrica. Si tratta di misure tutt’altro che di facciata.

Leggendo la dichiarazione congiunta finale del summit, si evince che si sta parlando di un embargo sulle armi destinate a Israele, del divieto di attraccare nei porti alle navi che trasportano armamenti per Tel Aviv, la revisione degli appalti pubblici con aziende che sostengono l’occupazione israeliana della Palestina, oltre che l’adempimento degli obblighi per garantire la persecuzione dei crimini sionisti.

Il passaggio riguardante gli appalti pubblici rimanda evidentemente al rapporto da poco stilato dalla relatrice speciale ONU per i terrori palestinesi occupati, Francesca Albanese, che a causa del suo studio ha subito vari attacchi e ritorsioni, quali le sanzioni statunitensi.

Albanese era al vertice di Bogotà, dove ha sottolineato lo “smantellamento dell’ultima funzione ONU, l’assistenza umanitaria”. Tra i presenti anche il Commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, che ha da poco denunciato le accuse – portate senza prove – che gli aiuti sarebbero stati dirottati da Hamas.

Albanese ha anche criticato duramente l’Europa, affermando che si tratta di “una confraternita di stati … guidati più da una mentalità coloniale… vassalli dell’impero statunitense”. Mentre i 12 paesi che hanno adottato vari provvedimenti contro Israele hanno deciso di passare dalla condanna alla coesa azione multilaterale.

Proprio per questo, Albanese ha anche affermato che il Gruppo dell’Aja “ha il potenziale di segnare non solo una coalizione, ma un nuovo centro morale nella politica mondiale“. Qualcosa di cui, mentre l’Occidente mostra la falsità della propaganda del suo ‘ordine basato su regole’, se ne sente davvero il bisogno.

Gustavo Petro, il presidente colombiano, ha messo una prima pietra per disegnare questo nuovo centro morale con una dichiarazione, a margine del vertice, che ha molto a che vedere col sostegno al ruolo destabilizzante che ha Israele nel Medio Oriente: la Colombia deve ritirarsi dal ruolo di partner globale NATO.

Questa posizione era stata riconosciuta nel 2018, e nel 2021 erano seguiti accordi su interoperabilità, cooperazione e sicurezza delle informazioni. Ora Petro afferma che non c’è altra strada per affermare una giustizia internazionale che quella di uscire dal rapporto con l’alleanza atlantica. Una consapevolezza che chi vuole perseguire un’alternativa reale deve fare propria.

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4 Commenti


  • Angelo

    Petro il miglior presidente di sempre un uomo al quale dovrebbero dare incarichi al massimo livello mondiale.


  • Pasquale

    Troncare ogni legame con Israele è la soluzione. Tanti popoli soprattutto latini e africani stanno indicando la strada. Agli altri la volontà di unirsi nel percorrerla. Ormai le chiacchiere, i proclami e i finti ammonimenti per conservare il consenso stanno a zero.


  • Maurizio

    e i media-merd itagliani tacciono


  • Daniele

    “Un nuovo centro morale”, che bello leggere queste parole della Albanese.
    Grazie Presidente Petro per aver ospitato questa importante conferenza.

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