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“I bambini di Gaza non contano più”, ha detto il generale “moderato” dell’IDF

Bisognerebbe ringraziare l’ex capo della Direzione dei servizi segreti militari israeliani, Aharon Haliva, per il rapporto “Documento Haliva“, trasmesso l’altro giorno su Canale 12 TV. Ora tutti sono impegnati ad analizzare la storia e a rispondere alle discussioni che ne sono emerse, ma la questione principale è stata offuscata dai patetici saputelli che hanno presentato questa storia.

Il Maggior Generale Haliva ha rivelato la verità sulla cultura dominante, non solo nell’esercito, ma nella società israeliana in generale.

È proprio Haliva, che è in un certo senso un eroe del campo di “centro-sinistra”, a delineare il ritratto di un Generale Genocida. Si dissocia da Bezalel Smotrich, deride Itamar Ben-Gvir e attacca duramente Netanyahu senza riserve, da Generale illuminato e progressista qual è. Ma pensa e parla esattamente come loro.

In definitiva, sono tutti sostenitori del Genocidio. La differenza sta solo tra chi lo ammette e chi lo nega. Nel campo degli illuminati e degli auto-adulatori a cui appartiene, Haliva si è rivelato uno dei pochi ad ammettere: “abbiamo bisogno di un Genocidio ogni pochi anni; assassinare il popolo palestinese è legittimo, persino essenziale.”

È così che parla un Generale “moderato” delle IDF. Non è estremista come il Maggior Generale David Zini o il Generale di Brigata Barak Hiram. Non è né religioso né messianico, solo un bravo ragazzo di Haifa dell’elegante quartiere di Tzahala a Tel Aviv.

Per 40 minuti, Haliva ha pronunciato parole relative alla cultura organizzativa e politica difettosa, prima di arrivare al nocciolo della questione: l’Uccisione di 50.000 esseri umani era “necessaria“. Il Genocidio come eredità per le generazioni future.

Per ogni vittima del 7 Ottobre, 50 palestinesi sono morti (Hitler si accontentava di 10 a 1, ndt). Non importa se si tratta di bambini. Non parlo per vendetta, ma per trasmettere un messaggio alle generazioni future. Non c’è niente che possiamo fare; hanno bisogno di una Nakba di tanto in tanto, per sentirne il prezzo“.

Il moderatore Danny Kushmaro e i corrispondenti Yaron Avraham e Nir Dvori hanno ignorato questi commenti banali; per loro, sono ovvi. Quando un direttore progressista della Direzione dei servizi segreti militari parla in questo modo, significa la fine della discussione sul fatto che ci sia o meno un Genocidio a Gaza, così come della discussione sugli obiettivi di questa guerra. È stata una Guerra di Annientamento, dal suo inizio fino alla sua lontana fine.

Questo vale anche per il: “Non importa se si tratta di bambini“. Qualcuno che un tempo parlava con sensibilità delle madri che dormono bene sui loro giacigli perché i loro figli non sono in guerra, in contrapposizione alle madri che non riescono a dormire perché i loro figli sono a Gaza, ora sostiene con indifferenza l’Omicidio dei Bambini.

Le madri palestinesi non hanno più giacigli; gran parte di loro non ha più figli. Ma per Haliva, i bambini ora non contano più. È così che parla un Generale precedentemente elogiato da Raya Yaron-Carmeli, portavoce del movimento contro la guerra Machsom Watch.

Ha raccontato che, mentre era Comandante di Brigata in Cisgiordania, il bravo ragazzo Haliva una volta si presentò a un posto di blocco chiamato “il posto di blocco dei bambini” e disse ai soldati di comportarsi rispettosamente. Mancavano solo le caramelle dalla sua tasca. E ora, “non importa dei bambini“.

Come se le parole del Generale non bastassero, si possono trovare altre prove a sostegno, non meno convincenti, nelle parole della moglie del Capo di Stato Maggiore del 7 Ottobre.

Sharon Halevi ha dichiarato in un programma radiofonico che suo marito lasciò la loro casa quella mattina con i suoi Tefillin** e una promessa alla moglie: “Gaza sarà decimata“.

Questo accadeva la mattina del 7 Ottobre 2023. (** I Tefillin sono due piccole scatole di cuoio che gli uomini ebrei legano sul braccio sinistro e sulla testa durante la preghiera del mattino, ad esclusione dello Shabbat e delle feste. Dentro queste scatole si trovano fogli di pergamena con scritti brani della Torah)

Cosa si fa con un esercito i cui comandanti ammettono di aver intrapreso una Guerra di Annientamento? Come si può convivere con l’idea che il Genocidio fosse il vero e principale obiettivo originale di questa guerra? Non un Genocidio qualsiasi, ma uno commesso ogni pochi anni?

No, Haliva, il tuo senso di colpa del 7 Ottobre è messo in ombra da un altro problema. Sì, hai avvertito, no, non l’hai fatto; ma hai dedicato tutti i tuoi anni all’idea di governare brutalmente un altro popolo, e ora dici che abbiamo bisogno di un Genocidio ogni pochi anni.

Per questo dovresti essere deportato all’Aja.

* da Haaretz, 17 ago 2025

https://archive.md/2Ua8n

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4 Commenti


  • Anna M.

    Qualcuno faccia leggere quest’articolo alla senatrice Segre


  • Marco

    …la senatrice Segre lo sa benissimo.
    e lo sanno bene i fascisti, i liberal-democratici, e i “sinistri umanitari” che “si però Israele è l’unica democrazia in M.O. tra i barbari e condanniamo il criminale 7 ottobre”

    chi si nasconde dietro Netanyahu è un sionista nudo


  • yuri

    Solo una nota: la traduzione ha usato il termine deportare mentre Levy ha utilizzato ‘send’ nell’articolo originale (mandare, spedire), ma l’Aja non è un luogo di detenzione, è un tribunale.
    Comprensibile la rabbia di chi l’ha tradotto, siamo in tanti ad averne, ma rispondere ad un linguaggio violento con uno altrettanto violento è discutibile, specie se il suo autore non si è espresso così.
    La considerazione che il lettore pensa sulla sorte che dovrebbe capitare al criminale in oggetto e a quelli come lui si evince già dalle sue vergognose dichiarazioni.


  • Giovanni

    La sionista Segre come commentera’??
    Magari ne parla anche con LaRussa durante un’ opera lirica alla Scala, fra simili ci s’ intende…

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