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Il Venezuela chavista sotto assedio: la comunità internazionale condanna le minacce USA

Il Venezuela si trova in questi giorni al centro di un assedio internazionale che, sottolinea l’economista e intellettuale Luciano Vasapollo, “lungi dall’isolarlo, sta generando un’ondata di solidarietà da ogni angolo del mondo. Stima e consenso unanime vengono tributati al presidente Nicolás Maduro, bersaglio di una campagna di calunnie da parte degli Stati Uniti”.

Quello che sta accadendo contro il Venezuela è un laboratorio di guerra ibrida: militare, economica, mediatica e cognitiva”, ha dichiarato Vasapollo a FarodiRoma, sottolineando il tentativo di “piegare un popolo che invece ha dimostrato una straordinaria capacità di resistenza e di organizzazione popolare”.

Il Venezuela, “un tempo sotto l’influenza statunitense, è oggi un simbolo di resistenza. La sua battaglia non è solo per l’indipendenza nazionale, ma per la creazione di un sistema internazionale basato sul rispetto reciproco e sull’autodeterminazione. La sua lotta, ha scandito Vasapollo, è lo scontro tra un’egemonia in declino e un mondo multipolare di alternative emergenti”.

Per il decano di economia della Sapienza, “il socialismo della pace è la risposta al capitalismo della guerra”. E “mentre la comunità internazionale si schiera con Caracas, la Meloni e tutto il governo italiano continuano a essere schiavi di Trump e degli Stati Uniti, non riconoscendo neppure, Maduro come legittimo presidente”.

La reazione del governo bolivariano alla nuova aggressione USA non si è fatta attendere. Sul piano interno è stata annunciata l’attivazione di un piano di difesa con 4,5 milioni di miliziani.

Ci stiamo preparando per la pace. C’è un coordinamento completo per difendere la nostra integrità territoriale e la stabilità nazionale. La pace del nostro popolo è sacra”, ha affermato Maduro sul suo canale Telegram.

Il capo dello Stato ha partecipato a un evento in cui ha spronato ad integrarsi la Milizia Nazionale Bolivariana e il sistema del Quadrante della Pace nei Circuiti Comunali. Durante l’incontro, ha sottolineato il ruolo cruciale dei membri della milizia nella necessaria risposta alle minacce imperialiste, dichiarando la necessità di rivedere il Piano delle Sette Trasformazioni con l’obiettivo di garantire la pace e la sovranità del popolo venezuelano.

In questo contesto ha evidenziato il ruolo svolto da questa componente delle FANB, con tutte le sue forze di milizia dispiegate nei 5.336 Circuiti Comunali del Paese, insieme ai Quadranti della Pace.

Inoltre ha auspicato una grande unità nazionale e un processo di preparazione generale per il fine settimana del 23 e 24 agosto, presso il quartier generale militare, le unità di difesa popolare e gli spazi pubblici di tutto il Paese.

A sostegno del Venezuela, un fronte internazionale si sta consolidando. Oltre a Cuba, Messico e Colombia, anche potenze globali come la Russia e la Cina hanno preso posizione.

La Russia ha ribadito il suo “sostegno incondizionato” a Caracas, mentre la Cina, con una strategia a doppio binario, condanna le azioni militari americane e al contempo rafforza la cooperazione economica congiunta, in particolare nel settore petrolifero, per sostenere il Paese contro il blocco occidentale.

L’Iran, alleato di lunga data, accusa gli Stati Uniti di voler imporre un “regime change” e ha intensificato gli scambi commerciali con il Venezuela, rompendo di fatto il regime di sanzioni.

Sul piano diplomatico, il ministro degli Esteri Yván Gil ha respinto le accuse di narcotraffico come “una storia degna di una brutta serie TV”, mentre la vicepresidente venezuelana Delcy Rodríguez ha ringraziato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per il “sostegno incondizionato” di Mosca a fronte delle crescenti minacce statunitensi contro il suo Paese e il presidente Nicolás Maduro.

Durante una conversazione telefonica, i due esponenti poltici hanno discusso dell’agenda bilaterale e della cooperazione tra le loro nazioni, con il Venezuela che ha espresso solidarietà per i negoziati di pace in Ucraina e la lotta della Russia contro il neofascismo.

Il sostegno di Mosca si aggiunge a quello già espresso da Cina, Iran, ALBA-TCP e diverse organizzazioni globali che hanno condannato l’escalation statunitense.

Rodriguez e Lavrov hanno concordato sulla necessità di difendere il diritto internazionale e di rafforzare gli organismi multilaterali, come il Gruppo in difesa della Carta delle Nazioni Unite, per promuovere un nuovo ordine mondiale pluripolare.

Entrambi hanno ribadito il loro sostegno alla Dichiarazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, un accordo del 2014 che impegna la regione a risolvere le controversie in modo pacifico, a non usare la forza e a rispettare la sovranità e la non ingerenza negli affari interni degli Stati. Questa richiesta caratterizza un fronte unito contro le logiche unilaterali e a favore del rispetto delle leggi internazionali.

Luciano Vasapollo, fondatore del Capitolo italiano della Rete degli Intellettuali e Artisti in Difesa dell’Umanità (REDH), ha offerto una lucida chiave di lettura di questa dinamica. Secondo il docente, “la posta in gioco è molto più alta del destino di un singolo presidente: “Difendere il Venezuela oggi significa difendere la possibilità stessa di costruire un mondo multipolare, fondato sulla pace e sulla giustizia sociale. L’attacco a Maduro non è contro un uomo, ma contro un progetto politico che mette al centro la sovranità e i diritti dei popoli”.

Una posizione ribadita dalla Rete REDH, che ha denunciato le affermazioni del procuratore statunitense come infondate e ha lanciato un appello ai movimenti per la pace e i diritti umani affinché prestino attenzione alle operazioni di disinformazione e di guerra cognitiva.

Le voci di solidarietà provengono anche dal Sud del mondo. L’ALBA-TCP, che rappresenta 11 nazioni, ha respinto all’unanimità il dispiegamento militare statunitense, chiedendo la cessazione immediata di ogni manovra interventista. Organizzazioni progressiste in Paraguay e Sri Lanka hanno denunciato le sanzioni come “crimini contro l’umanità” e le manovre statunitensi come una minaccia alla sicurezza internazionale, sottolineando che il mondo sta transitando da un ordine unipolare a uno multipolare.

La CELAC, con la sua Dichiarazione del 2014, funge da pilastro per il rispetto della sovranità e del principio di non intervento. In un contesto in cui il mondo si avvicina a una possibile “terza guerra mondiale”, come ha affermato il primo ministro di Saint Vincent e Grenadine, Ralph Gonsalves, la coesione e la solidarietà tra i paesi sono vitali.

Il ministro dell’Interno Diosdado Cabello ha annunciato l’arresto di 15 persone legate a un complotto terroristico a Caracas, collegando la cospirazione a settori dell’opposizione.

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