Il populismo di destra, intimamente fascista, quando arriva a toccare le questioni cruciali per la vita della popolazione – pensioni, salari, sanità, casa, ecc – si rivela per quel che è: un cappio al collo per favorire i ricchi, l’imperialismo (yankee, per forza di cose), strizzando senza pietà lavoratori, pensionati, donne, studenti, ecc.
E a quel punto il gioco si rovescia nel suo contrario. La scena di Milei e della sorella (sotto inchiesta come capo di una rete di corruzione) che fuggono in un’auto blindata, lasciando solo il candidato locale alle elezioni sembra una replica de I soliti ignoti (“m’hanno rimasto solo, ‘sti cornuti“).
Questa scena non è stata ripresa da nessun giornale e o tg italiano (mai disturbare Giorgia Meloni & friends, anche quando fai finta di stare all’opposizione…) e quindi ve la riproponiamo nella versione data da un giornale spagnolo moderatissimo, finto-progressista, praticamente l’anima gemella di Repubblica, ovvero El Pais. Che non a caso cerca di apparire “turbato e imparziale”…
Tanto per ribadire che il corrispettivo italiano è ormai la sentina della peggiore reazione, ed anche del sionismo.
P.s. La contestazione ha fatto subito scuola. Un’altra carovana elettorale del partito di Milei, questa volta con la sola presenza di sua sorella, Karina, è terminata in rissa, costringendo ad interrompere l’evento nella città di Corrientes, capitale dell’omonima provincia del nord-est dell’Argentina, dove domenica si vota per eleggere il nuovo governatore.
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Il presidente Javier Milei è stato evacuato dal personale di sicurezza quando un gruppo di manifestanti ha iniziato a lanciargli pietre e altri oggetti, durante un percorso a bordo di un veicolo in piena campagna elettorale nella provincia di Buenos Aires.
Due persone sono state arrestate e l’esecutivo argentino, dopo aver assicurato che non ci sono stati feriti nella comitiva ufficiale, ha incolpato il kirchnerismo, la principale forza di opposizione al governo ultra, per gli incidenti. I due schieramenti si affronteranno domenica prossima 7 settembre nelle elezioni legislative della provincia.
Mercoledì pomeriggio Milei partecipava a una carovana di proselitismo nel distretto di Lomas de Zamora, alla periferia della città di Buenos Aires. Il presidente argentino era sul retro scoperto di un camioncino e, con il braccio destro alzato, salutava il pubblico che affollava la strada.
Accanto a lui c’erano sua sorella Karina Milei, segretaria generale della Presidenza, e il candidato che guida la lista ufficiale per le elezioni legislative, José Luis Espert.
La carovana si è imbattuta in un gruppo di manifestanti dell’opposizione di vari settori, autoconvocatisi per ripudiare la presenza del presidente di ultradestra. “Fuori Milei! Fuori Milei!“, cantavano. Molti portavano cartelli che denunciavano il presunto pagamento di tangenti nell’acquisto statale di medicinali per persone con disabilità. E lì sono cominciati i problemi.
All’improvviso, sulla testa del mandatario sono volate pietre, rami e uova, tra altre cose. In mezzo alla confusione generata, tra urla e insulti, le sue guardie del corpo lo hanno circondato rapidamente con degli scudi.
Lo hanno fatto scendere dal camioncino e lo hanno portato via dalla scena a bordo di un’auto blindata. Il salvataggio ha incluso sua sorella, ma non Espert. Il candidato se ne è fuggito per conto suo, su una motocicletta guidata da un militante del suo partito, La Libertad Avanza.
Mentre avveniva l’evacuazione, si sono registrati scontri tra manifestanti e agenti di polizia. Il bilancio è stato di due arrestati e almeno tre persone ferite.
Una volta nella residenza presidenziale di Olivos, un’altra località della provincia di Buenos Aires, Milei ha pubblicato sui suoi social network una foto con sua sorella e Espert. “A Olivos con ‘il prof’ José Luis Espert e ‘il capo’ Karina Milei dopo il passaggio per Lomas de Zamora, dove i kukas [allusione spregiativa ai kirchneristi], privi di idee, hanno fatto ricorso ancora una volta alla violenza“.
“Avevamo percorso diversi isolati in pace, con allegria, con molta euforia e a un certo punto sono cadute pietre molto vicine al presidente“, ha raccontato poi Espert alla stampa locale. “Una delle ragazze che faceva fotografie hanno colpito con una pietra vicino alla vita“, ha aggiunto. La situazione, ha proseguito, “è diventata molto violenta e per questioni di sicurezza abbiamo deciso di dare per concluso l’evento“.
Il portavoce della Casa Rosada, Manuel Adorni, ha informato che nessuna persona della comitiva ufficiale è rimasta ferita e ha insistito nell’attribuire la responsabilità dell’aggressione all’opposizione peronista, ai “militanti della vecchia politica, kirchnerismo allo stato puro e a un modello di violenza che vogliono solo i cavernicoli del passato“.
Gli incidenti sono avvenuti nel tratto finale della campagna verso le elezioni legislative provinciali e a quasi due mesi da quelle nazionali. Si tratta di elezioni chiave per l’Amministrazione di Milei, che governa con una minoranza nel Congresso e aspira a migliorare la sua rappresentanza parlamentare, mentre soffre una congiuntura di incertezza economica e denunce di corruzione.
* da El Pais
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