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Pirati Usa assaltano una petroliera venezuelana

Gli Stati Uniti si danno alla pirateria internazionale. Dopo aver inaugurato una stagione di omicidi extragiudiziali un po’ a casaccio, bombardando imbarcazioni civili accusate di trasportare droga, ora attacca direttamente il traffico commerciale legale.

Una petroliera è stata abbordata al largo delle coste del Venezuela da militari e agenti di FBI, Homeland Security Investigations e Guardia Costiera degli Stati Uniti. Il Procuratore Generale Pam Bondi ha poi dichiarato che “con il supporto del Dipartimento della Guerra, [quei militari] hanno eseguito un mandato di sequestro per una petroliera utilizzata per trasportare petrolio sanzionato dal Venezuela e dall’Iran.

Nel corso dell’abbordaggio, almeno, non si sono registrate vittime.

Come si vede, anche in questo caso l’accusa è decisamente traballante… La petroliera Skipper in realtà era diretta a Cuba, che a causa dell’embargo sessantennale Usa sta soffrendo di una grave crisi energetica. In ogni caso, va aggiunto che non c’è alcuna “sanzione” legale nei confronti né del petrolio venezuelano, né nei confronti di questa petroliera. Solo l’Onu può – secondo il diritto internazionale – decidere sanzioni. Le altre sono sono manifestazioni arbitrarie di una “volontà di potenza” imperiale, o addirittura scuse buttate lì per giustificare un attacco altrimenti immotivato.

In questo caso emerge chiaramente la volontà di mettere in atto un embargo al Venezuela senza neanche averlo dichiarato. Il che obbliga la stessa Pam Bondi a sparare parole senza alcun corrispettivo nella realtà: “Per molti anni, la petroliera è stata sanzionata dagli Stati Uniti a causa del suo coinvolgimento in una rete illegale di trasporto di petrolio a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere. Questo sequestro, completato al largo del Venezuela, è stato condotto in modo sicuro e protetto – e la nostra indagine insieme al Dipartimento della Sicurezza Nazionale per impedire il trasporto di petrolio sanzionato continua“.

Era così “sanzionata” da fare per anni il lavoro per cui era stata costruita…

Lo stesso Trump, che ha presentato l’atto di pirateria come un “grande successo” (figuriamoci quanto è difficile per dei militari fermare una nave civile con poche persone a bordo…) non ha fornito alcuna spiegazione dettagliata sul perché, dicendo solo che è stata sequestrata “per un’ottima ragione.” Alla domanda dei giornalisti su cosa sarebbe accaduto al petrolio che la petroliera trasportava, Trump ha detto: “Lo teniamo noi, immagino.”

Come un normale rapinatore, insomma…

Immediata la protesta del governo bolivariano. “In queste circostanze, le vere ragioni della prolungata aggressione contro il Venezuela sono finalmente state rivelate“, afferma la dichiarazione. “Non è l’immigrazione. Non è il traffico di droga. Non è la democrazia. Non sono i diritti umani. È sempre stata una questione della nostra ricchezza naturale, il nostro petrolio, la nostra energia, le risorse che appartengono esclusivamente al popolo venezuelano.

Il Venezuela ha quindi detto che ricorrerà a “tutti gli organismi internazionali esistenti” contro il sequestro.

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1 Commento


  • Paolo DP

    la trumpiana meloni ha chiesto al tizio biondo di operare per la liberazione di un provocatore italiano arrestato in venezuela….ora credo che rimarrà in attesa carceraria ancora per più tempo.

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