L’ultima riunione della Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (SCO) lo scorso settembre, aveva restituito piuttosto chiaramente la sensazione di un cambio di passo da parte di un organismo internazionale “alternativo” al blocco euroatlantico. Quello che viene definito Sud Globale negli ultimi tempi si va orientando su scelte più assertive sul piano politico e militare e non solo su quello economico (una sfera in qualche modo delegata esclusivamente ai Brics).
Per la prima volta i paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai terranno delle manovre militari in Iran, un paese reduce dallo scontro diretto con Israele nei mesi scorsi, da decenni nel mirino degli Stati Uniti e sottoposto a sanzioni anche da parte dell’Unione Europea.
Un articolo di The Cradle che riproduciamo qui di seguito, riassume il significato delle manovre militari sul territorio iraniano.
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L’Iran ospita la prima esercitazione SCO sul suo territorio, segnando una nuova era per la sicurezza euroasiatica.
di F.M. Shakil*
Il 1° dicembre, nella turbolenta provincia iraniana dell’Azerbaigian Orientale, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha aperto i cancelli della sua base a un raduno senza precedenti: le forze speciali dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) erano arrivate per dare il via a “Sahand-Antiterror-2025”, un’esercitazione antiterrorismo di cinque giorni nell’ambito della Struttura Antiterrorismo Regionale della SCO.
Al termine delle esercitazioni, il 5 dicembre nella città nordoccidentale di Khoy, l’Iran non solo aveva dimostrato la sua prontezza militare, ma aveva anche segnalato un cambiamento radicale nei suoi schieramenti regionali. Alla presenza di tutti gli Stati membri, tra cui Bielorussia, Cina, India, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan, erano presenti anche osservatori provenienti da Azerbaigian, Iraq, Oman e Arabia Saudita, con l’Iran che ha dimostrato di essere pienamente integrato nel blocco di sicurezza emergente dell’Eurasia.
I partecipanti hanno dimostrato le loro vaste competenze nella lotta al terrorismo e all’estremismo. Nel corso di cinque intense giornate, hanno dato prova della loro competenza nel salvataggio di ostaggi, nello sgombero delle frontiere, negli attacchi con droni, negli attacchi con elicotteri e nella stabilizzazione, il tutto mentre venivano sparati proiettili veri.
Dalla partecipazione simbolica all’affermazione strategica
L’esercitazione ha messo in mostra le armi e le attrezzature più recenti dei Paesi partecipanti, migliorando così la loro capacità di collaborare per affrontare le minacce che attraversano i confini nazionali. È stata un’occasione per condividere esperienze, incoraggiare la cooperazione e aumentare gli sforzi multilaterali tra gli Stati membri della SCO per affrontare le minacce terroristiche.
La scelta della sede per l’esercitazione militare della SCO in Iran ha permesso ai rivali storici India e Pakistan di condividere il campo e di evitare una grave frattura all’interno dell’organizzazione.
Sajjad Azhar, analista veterano di Islamabad, ha dichiarato: “È fondamentale riconoscere che, tra i Paesi più colpiti dal terrorismo, il Pakistan si distingue come membro di spicco della SCO, che sta subendo le profonde ripercussioni di questa sfida”.
Azhar sottolinea che, se l’esercitazione si fosse tenuta in Pakistan, l’India avrebbe potuto rinunciarvi, esacerbando le tensioni all’interno della SCO. L’Iran, territorio neutrale per questi rivali dell’Asia meridionale, ha permesso a entrambi di partecipare senza interruzioni.
Un’esercitazione antiterrorismo rivolta all’Occidente
Ma la tempistica e il luogo avevano anche un intento più profondo. Funzionari e commentatori iraniani hanno inquadrato Sahand-2025 come un avvertimento alle potenze occidentali. Azhar afferma che le esercitazioni antiterrorismo della SCO segnano una svolta importante per l’Iran, che ha aderito al gruppo nel 2023.
Le tattiche antiterrorismo della SCO hanno ostacolato i tentativi di Stati Uniti e Unione Europea di etichettare il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica come Organizzazione Terroristica Straniera. L’esercitazione ha evidenziato che il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica è ben lungi dall’essere un’organizzazione terroristica; al contrario, si pone come una formidabile forza antiterrorismo, considerata una solida linea di difesa contro le minacce terroristiche regionali. Come aggiunge Azhar:
“Questa esercitazione antiterrorismo invia un messaggio chiaro agli Stati Uniti e all’Occidente, sconvolgendo la loro percezione della SCO come un’alleanza economica piuttosto che una coalizione militare. Esercitazioni di questa natura, attualmente classificate come antiterrorismo, potrebbero presto ampliare il loro ambito di applicazione per includere qualsiasi Stato avversario ritenuto pertinente alla definizione di terrorismo. Di conseguenza, le iniziative condotte dalla SCO, riconosciuta come la più grande organizzazione regionale per popolazione e che rappresenta un quinto del PIL mondiale, avranno senza dubbio un impatto significativo”.
Sicurezza interna, alleanze esterne
Sul fronte politico, l’Iran mira a sfruttare l’influenza della SCO per dimostrare il suo allineamento con importanti attori eurasiatici e dissipare la percezione di isolamento. La prima esercitazione antiterrorismo della SCO in assoluto mira a trasmettere un messaggio piuttosto che a dimostrare semplicemente la sua potenza militare. Teheran mira a presentarsi come un attore sulla scena globale, dimostrando di possedere una reale capacità multilaterale per affrontare le questioni di sicurezza regionale.
Zahir Shah Sherazi, vicepresidente esecutivo di BOL News, informa che l’esercitazione antiterrorismo della SCO in Iran è un evento di importanza strategica:
“Sebbene non possa essere classificata come un’esercitazione militare su larga scala in termini di portata e intensità, ha indubbiamente inviato un messaggio da parte di Teheran e degli Stati membri della SCO agli Stati Uniti e ai suoi alleati, a significare che l’Iran non è più isolato ed è un alleato importante per le nazioni della Regione”.
Sherazi afferma che l’Iran ha beneficiato di questa esercitazione grazie al suo allineamento con il blocco eurasiatico e, sebbene la SCO non svolga un ruolo militare, lo svolgimento di questa esercitazione nella provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale rappresenta un messaggio per il mondo occidentale e un sostegno morale per l’Iran.
L’esercitazione ha rafforzato la posizione dell’Iran come attore chiave per la sicurezza in Eurasia, sfruttando la sua influenza nella SCO per salvaguardare rotte vitali come il Corridoio Nord-Sud, che si estende dal Caspio al Golfo Persico, e i collegamenti con il Caucaso e l’Asia Centrale.
In un’intervista al Tehran Times, Kazem Gharibabadi, Vice Ministro degli Esteri iraniano per gli Affari Legali e Internazionali, ha dichiarato che l’organizzazione delle esercitazioni Sahand da parte dell’Iran è stata un’iniziativa volta a “l’allineamento e la costruzione di una coalizione in linea con una nuova architettura per la sicurezza regionale”.
Il 2 dicembre, il Presidente del Parlamento iraniano Mohammad Bagher Ghalibaf ha sottolineato che le estese esercitazioni congiunte antiterrorismo inviano un segnale forte ai principali attori del settore. Le esercitazioni rivelano una forte determinazione delle nazioni indipendenti a proteggersi dalla pesante mano dell’oppressione in tutto il mondo.
Ghalibaf ha osservato che le esercitazioni dimostrano una forte determinazione delle nazioni indipendenti a proteggersi dall’oppressione globale, evidenziando la costante traiettoria ascendente delle dirigenze di difesa dell’Iran e gli sforzi di collaborazione con altri Paesi della Regione.
Integrazione euroasiatica e messaggio postbellico
Intervenendo a una conferenza stampa il 2 dicembre, il Generale di Brigata Vali Ma’dani, vicecomandante delle operazioni del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e responsabile dell’esercitazione, ha sottolineato l’enorme importanza delle “Esercitazioni congiunte antiterrorismo Sahand-2025”, poiché l’Iran è costantemente in prima linea nella lotta contro il terrorismo e le fazioni terroristiche. Ha sottolineato che l’esercitazione congiunta antiterrorismo Sahand-2025 si tiene in Iran dopo la guerra di 12 giorni con Israele a giugno, il che la rende di fondamentale importanza.
Il comandante ha dichiarato: “Abbiamo assistito alla tragica perdita di 17.000 nostri cittadini, tra cui donne e bambini, per mano di questi terroristi, e siamo pronti ad affrontare il terrorismo a testa alta”.
La scelta dell’Azerbaigian Orientale, una Regione con una presenza militante Curda attiva e con correnti nazionaliste Azere, trasmette anche un messaggio di chiusura. Con fazioni Curde attive lungo i confini settentrionali dell’Iran con Armenia e Azerbaigian, inclusa l’enclave di Naxcivan, e accusate di contrabbando di armi transfrontaliero, l’esercitazione Sahand rafforza la determinazione di Teheran a reprimere la militanza separatista.
Sherazi racconta che il sottotesto dell’esercitazione ha probabilmente destabilizzato sia i ribelli Curdi che i militanti azeri, poiché questa esercitazione militare è indubbiamente focalizzata sui gruppi militanti del Nord-Est, che potrebbero percepire una minaccia nell’allineamento dell’Iran con Armenia e Azerbaigian:
“L’obiettivo principale del meccanismo antiterrorismo della SCO è l’Afghanistan, dove i gruppi militanti operano liberamente, rappresentando una minaccia significativa per Cina, Pakistan, Iran e Paesi dell’Asia Centrale. L’imminente guerra al terrorismo sarà combattuta in territorio afghano”.
Spiegando ulteriormente, osserva che l’Iran vuole che questo evento serva da leva per stabilire legami con gli stati dell’Asia Centrale, soprattutto alla luce degli sviluppi in corso in Afghanistan.
“Questa iniziativa della SCO ha dato impulso alle alleanze regionali tra Pakistan, Cina, India, Iran, Russia e le repubbliche dell’Asia Centrale, tra cui Bielorussia, Tagikistan e Uzbekistan, sotto l’egida del formato di Mosca. Sebbene sia prematuro in questa fase ipotizzare che questo meccanismo antiterrorismo possa evolversi in una forma di cooperazione militare, tale possibilità non può essere del tutto esclusa”.
Verso una futura alleanza militare SCO
Oltre agli obiettivi immediati di lotta al terrorismo, l’esercitazione Sahand-2025 potrebbe gettare le basi per un’integrazione militare più ambiziosa.
Con la partecipazione di Bielorussia e Uzbekistan, e con membri potenti come Cina e Russia che assumono ruoli di primo piano, l’esercitazione ha proiettato un fronte eurasiatico in crescita, pronto a contrastare collettivamente le minacce esterne.
Per l’Iran, le esercitazioni hanno rappresentato un rifiuto degli sforzi di isolamento occidentali e una riaffermazione del suo orientamento strategico verso Est.
*F.M. Shakil è uno scrittore pakistano che si occupa di questioni politiche, ambientali ed economiche, e collabora regolarmente con Akhbar Al-Aan a Dubai e Asia Times a Hong Kong. Scrive ampiamente sulle relazioni strategiche tra Cina e Pakistan, in particolare sulla Nuova Via della Seta di Pechino, un progetto da mille miliardi di dollari (852 miliardi di euro).
Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: https://thecradle.co/articles-id/34799
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