Oggi, poco dopo che i bus militari avevano deportato nel centro pugliese i 1.716 immigrati arrivati con la nave Excelsior da Lampedusa, dalla tendopoli allestita vicino Taranto sono fuggite circa 70 persone scavalcando le reti di protezione. Nel frattempo dalle regioni è arrivato un secco no alle tendopoli per ospitare gli immigrati sbarcati a Lampedusa o in arrivo dal nord Africa. Dunque è sostanzialmente fallita la “cabina di regia” sull’emergenza immigrazione di questa mattina a Roma tra il premier Silvio Berlusconi con i ministri Fitto, Maroni, La Russa e i rappresentanti di regioni e province. Lasciando palazzo Chigi diversi governatori hanno ribadito la loro posizione negativa. “Nessuno di noi vuole le tendopoli”, ha detto la presidente del Lazio Renata Polverini, invocando invece la strada di un coinvolgimento delle organizzazioni, come la Protezione civile, del volontariato e religiose, nell’accoglienza degli immigrati. Per Nichi Vendola, presidente della Puglia, è invece “necessario evitare la concentrazione degli immigrati in pochi luoghi come ad esempio nelle tendopoli che rischiano di diventare luoghi ingestibili e di paura sul territorio”.
La Commissione europea ha intanto condannato oggi la decisione della Francia di rispedire in Italia i migranti tunisini intercettati alla frontiera. “Le autorità francesi non possono rispedirli in Italia”, ha detto il Commissario Ue per l’Immigrazione, Cecilia Malmstrom, in una conferenza stampa a Bruxelles.La Francia e l’Italia infatti sono sottoscrittori del Trattato di Schengen, lo spazio europeo senza frontiere interne. Le autorità francesi devono provvedere a raggruppare le persone trovate in situazione di irregolarità nei centri di raccolta e, se non presentano richiesta di protezione internazionale, negoziare il loro rimpatrio con le autorità del loro paese di origine, hanno sottolineato gli uffici della commissaria europea Malmstrom.
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