Un presidio antirazzista si è svolto ieri davanti al campo di concentramento di Manduria sono stati deportati centinaia di immigrati sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa. Il presidio grazie alla determinazione di una parte dei partecipanti si è trasformato rapidamente in una protesta di massa degli antirazzisti presenti davanti al campo diventati sempre più numerosi e che avanzavano la richiesta di apertura del campo ai manifestanti e ai cittadini. I fascisti presenti davanti al campo hanno dovuto battere in ritirata ed è volato anche qualche ceffone.
Ci sono state pressioni e tafferugli con il cordone della polizia, ma l’eco della protesta ha raggiunto gli immigrati nel campo, che si sono ribellati, hanno sfondato dall’interno i cordoni della polizia e sono usciti dal campo al grido di ‘libertè, libertè. Gli immigrati si sono uniti ai manifestanti in un corteo che ha realizzato un blocco spontaneo sulla Oria-Manduria, e poi una assemblea con una forte denuncia delle condizioni del campo. E’ stato dunque deciso il rientro organizzato di massa nel campo con la riaffermazione della necessità dell’autorganizzazione e il controllo
Ci sono state pressioni e tafferugli con il cordone della polizia, ma l’eco della protesta ha raggiunto gli immigrati nel campo, che si sono ribellati, hanno sfondato dall’interno i cordoni della polizia e sono usciti dal campo al grido di ‘libertè, libertè. Gli immigrati si sono uniti ai manifestanti in un corteo che ha realizzato un blocco spontaneo sulla Oria-Manduria, e poi una assemblea con una forte denuncia delle condizioni del campo. E’ stato dunque deciso il rientro organizzato di massa nel campo con la riaffermazione della necessità dell’autorganizzazione e il controllo
L’assemblea degli immigrati, all’aperto e con la presenza di tutti, con l’intervento del Sindaco di Taranto prodigatosi per l’assistenza medica di due immigrati che si sono sentiti male, è stata convulsa e a più voci in arabo, con la decisione finale di rientrare.. ma non certo a testa bassa, ma per pretendere cibo, assistenza, condizioni migliori, libertà. Il sindaco assicurava che vi sarebbe stata una delegazione di controllo, una proposta però abbastanza fragile e impraticabile senza la presenza di massa della protesta. “Una grande giornata di lotta, apre una nuova fase della battaglia a Manduria e ovunque” affermano in una nota lo Slai Cobas e il gruppo Proletari Comunisti di Taranto. Significativa è stata inoltre la fraternizzazzione di massa durata ore tra immigrati, manifestanti, cittadini con scambio di cose, informazioni, indirizzi.
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