L’incidente sembra identico a quello che due anni fa. Il 26 maggio del 2009, nello stesso stabilimento, morirono asfissiati tre operai di Villa San Pietro, Luigi Solinas, 26 anni, Daniele Melis di 30 e Bruno Muntoni di 56, mentre pulivano una cisterna. Le famiglie degli operai furono risarcite con una somma di 5 milioni di euro versati dalla famiglia Moratti quale indennizzo per le vittime. Anche stavolta, infatti, il lavoratore poi deceduto stava effettuando un’operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato precedetemente bonificato. Le rappresentanza di fabbrica hanno deciso otto ore di sciopero e chiedono al ministro l’emanazione immediata del decreto legge sui “siti confinati”.
Pulvirenti, 30 anni, soccorso dopo esser stato investito da idrogeno solforato, ha subito accusato, oltre all’intossicazione anche un arresto cardiaco ed era stato ricoverato nel Reparto di Rianimazione dell’ospedale SS.Trinità di Cagliari.
Sono invece stazionarie le condizioni degli altri due operai coinvolti. Il primo, Gabriele Serrano, di 23 anni, investito anche lui dal getto di idrogeno solforato, è ricoverato nell’ospedale Brotzu. L’altro, Luigi Catania, si è invece fratturato una gamba cadendo da una scala mentre cercava di prestare soccorso agli altri due.
Tutti e tre gli operai lavorano per una impresa d’appalto esterna, la Star Service di Catania, e stavano eseguendo lavori di manutenzione straordinaria su un impianto in fermata, chiamato Dea, per il lavaggio dell’ossido di zolfo. Quando hanno aperto il cunicolo che consente di raggiungere la torre in due sono stati colpiti dal gas.
Un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo è stato aperto questa mattina dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Alessandro Pili.
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