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Fincantieri. Proteste dure in tutta Italia

Dopo la notte passata nell’occupazione del Comune di Castellammare di Stabia (di ritorno dalla manifetsazione a Roma), un presidio di circa un centinaio di operai si è formato all’interno dello stabilimento. Un’altra decina di lavoratori è rimasta invece all’interno del Municipio, dove la scorsa notte ci sono stati momenti di forte tensione a causa delle proteste degli operai contro il piano aziendale.

In mattinata, invece, un altro folto gruppo di operai ha bloccato la Statale Sorrentina, in provincia di Napoli. Il blocco si è attivato all’incrocio del bivio di Pozzano. La manifestazione rientra nelle iniziative decise dopo l’annuncio del piano industriale che prevede la chiusura dello storico stabilimento stabiese. Su alcune serrande abbassate di negozi della città sono apparse locandine di solidarietà con gli operai.

Anche i lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso hanno manifestato, stamattina, contro il piano industriale che in Liguria prevede la chiusura di Sestri Ponente e, appunto, il ridimensionamento delle attività nel cantiere di Riva. Dopo un’accesa assemblea, circa 800 dipendenti hanno lasciato la fabbrica e si stanno dirigendo in corteo verso il centro di Sestri Levante.

Giunti davanti alla prefettura di Genova, si sono verificati alcuni momenti di tensione tra i lavoratori e le forze dell’ordine. Dal corteo è partito un fitto lancio di pietre, bottiglie di plastica e fumogeni contro il palazzo del governo, presieduto dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa che hanno impedito ai manifestanti di sfondare il portone della prefettura. I manifestanti hanno scandito slogan e insulti contro Giuseppe Bono, amministratore delegato dell’azienda, e hanno esposto uno striscione contro Bono e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. All’interno del palazzo della prefettura era da poco entrato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, accompagnato dal presidente del Consiglio regionale Rosario Monteleone e da alcuni assessori regionali. La delegazione ha incontrato il prefetto di Genova, Francesco Musolino, per chiedere un incontro urgente con il governo.

Due operai, all’esterno, sono rimasti feriti dalle forze dell’ordine, uno in modo più grave alla testa. È un giovane dipendente della Fincantieri che ha atteso le medicazioni in piazza, assistito dai colleghi. «Abbiamo ricevuto l’attenzione dello Stato», è il commento ironico di un suo collega. L’altro operaio ferito ha avuto una contusione, anche lui alla testa.

 

Anche ad Ancona nuovo “martedì della collera” dei lavoratori Fincantieri, dopo l’ufficializzazione ieri del piano industriale del gruppo, che per altro “salva” il sito marchigiano. Dopo un’assemblea, circa 150 dipendenti sono usciti dal porto e hanno sfilando per corso Stamira, diretti verso il Comune, da cui sono poi ripartiti alla volta della Prefettura per incontrare il prefetto Orrei. Tra i manifestanti, i rappresentanti della Rsu e il segretario regionale della Fiom-Cgil Giuseppe Ciarrocchi. «Difendere l’arsenale (l’antico nome dello stabilimento anconetano, ndr.)» e «Mai domi» le scritte sugli striscioni che erano stati esposti anche in occasione del Giro d’Italia. I lavoratori protestano perchè dei 2.551 esuberi annunciati ieri dall’ad Guseppe Bono, «1.125 saranno spalmati sui siti Fincantieri che rimarranno in attività» e quindi anche su quello di Ancona.

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