“Brunetta insulta i precari? Non ci sorprende, il Ministro ai precari ha fatto molto di peggio”, questo il lapidario giudizio di Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego. “Brunetta ha infatti dato un contributo sostanziale, con circolari e pareri vari, per bloccare di fatto il processo di stabilizzazione. Quella stabilizzazione – sottolinea Fiorentini – avrebbe invece dovuto essere estesa a tutti i precari della Pubblica Amministrazione, che a tutt’oggi rappresentano una risorsa indispensabile per il funzionamento degli enti, senza la quale i cittadini non potrebbero usufruire di servizi fondamentali, dalla Scuola alla Sanità”. Aggiunge Fiorentini: “USB ritiene che la questione della precarietà debba essere affrontata con una nuova legge di stabilizzazione e per questo serve una mobilitazione nazionale. Noi continueremo a batterci, come abbiamo sempre fatto. Oggi ci diamo appuntamento a Roma, in piazza del Campidoglio, alle 16.30. Chissà se anche tutti coloro che adesso si ergono a difensori dei lavoratori precari saranno poi coerenti alla prova dei fatti”, conclude il dirigente USB.
Il 14 giugno scorso durante il Convegno Nazionale dell’Innovazione svoltosi presso il Macro di Testaccio, dopo il discorso di apertura del Ministro Brunetta , una rete dei precari della pubblica amministrazione aveva aperto uno striscione con la scritta “Si scrive innovazione, si legge precarietà”. La risposta del Ministro Brunetta era stata una vile aggressione da parte della scorta ai danni dei precari, con dei feriti investiti dall’auto blu del ministro che è fuggito dal Convegno affermando la seguente frase: “Io con i precari non parlo, siete la parte peggiore dell’Italia”. A seguito dell’episodio, la pagina Facebook del ministro è letteralmente bombardata da non troppo gentili commenti. “L’unico indegno sei tu”, “mi vergogno ad avere un ministro così”, “ sei un’offesa per tutti gli italiani” solo per citare i più garbati. Monta la rabbia, l’indignazione di quella generazione definita esclusa da Bankitalia, che pretende rispetto dalle istituzioni. Subito sul social network è stata creata una ‘pagina per chiedere le dimissioni di Renato Brunetta’: 7200 “mi piace” in poche ore. Dal canto suo il ministro Brunetta scrive nella sua pagina Facebook che:“Ho preferito lasciare la sala quando ho capito che la signora intendeva sollevare il problema dei precari nella Pubblica Amministrazione: un argomento non solo estraneo al tema del convegno ma che avrebbe richiesto bel altro tempo e ben altra attenzione. A quel punto da parte di alcuni suoi sodali sono iniziati a volare insulti (“Buffone!”, “Vai a lavorare!”) da qui il mio duro giudizio su lorsignori (non certo sui precari tout court), che ribadisco con forza: “Siete l’Italia peggiore”.
Brunetta afferma di essere vittima di un complotto: “L’Italia peggiore è infatti quella di quanti – non avendo di meglio da fare – irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interromperne i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina portatile per poi passare subito il video ai giornali amici (che notoriamente pullulano di precari)”. E così conclude: “L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena”. Ma è un fatto che il video (visibile anche nel nostro spazio video sul giornale) racconti una verità che tutti possono vedere e sentire, inequivocabilmente. Quella di un ministro della Repubblica che offende i lavoratori precari.
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