Roma vedrà oggi manifestare i “vessati di Equitalia, il popolo di normali lavoratori e di partite Iva, agricoltori, piccolissime imprese che con il tam tam di facebook, twitter e, forti della manifestazione in Sardegna lo scorso 12 maggio, stanno organizzando la prima protesta nazionale contro le cartelle e gli atti della società di riscossione a livello nazionale. C’è stato un tam tam su internet e la nascita di comitati spontanei, circa 150 su tutta Italia che hanno un filo conduttore: dire basta ale vessazioni nella riscossione. È un basta che però non chiede né condoni né moratorie ma arriva con delle proposte di modifica in particolare sul calcolo delle sanzioni e di quel meccanismo di aggi e interessi che lo stesso Giulio Tremonti, ministro dell’economia, ha definito distorto, tanto da annunciarne la modifica in Parlamento. E al Parlamento guardano le associazioni. «La prossima settimana potrebbe essere decisiva, aspettiamo gli emendamenti al decreto dello sviluppo economico. Noi abbiamo consegnato le nostre proposte di modifiche e seguiamo i lavori. È importante che arrivi il messaggio che non è necessario toccare i mezzi di lavoro e la prima casa. Se oggi si vuole riscuotere bisogna mettere il contribuente in condizione di pagare» dicono alla Federcontribuenti. Domenica 6 giugno c’è stata una assemblea nazionale dei comitati sorti contro Equitalia. “L’assemblea è stato un passaggio importante nella battaglia contro Equitalia perché c’erano rappresentanti dei comitati provenienti da tutta Italia: dal Piemonte, dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Sardegna, dalla Basilicata, naturalmente dal Lazio ecc” racconta ai microfoni di RCA Andrea Mosetti, del Comitato Multassassina, attivo nella capitale ormai da anni. “A chi ci accusa di protestare perché non vogliamo pagare le tasse rispondiamo che in questi anni, con la scusa della lotta all’evasione si sta facendo una vera e propria mattanza di famiglie, di lavoratori e piccole imprese” conclude Andrea Mosetti, spiegando che a fronte di un valore complessivo dell’evasione fiscale pari a 120 miliardi di euro Equitalia, nonostante i suoi metodi alla ‘sceriffo di Nottingham’, è riuscita a recuperarne nel 2010 solo 9, tolti interamente alla gente comune e non certo ai grandi evasori che al contrario hanno potuto beneficiare di condoni e scudi fiscali.
Il livello di insofferenza e rabbia di crescenti settori sociali di pignorati, ipotecati, vessati dagli Sceriffi di Nottingham di Equitalia, è esploso nelle ultime settimane con attacchi e manifestazioniin diverse città contro le sedi della società gestita da Agenzia delle Entrate e Inps. Particolarmente forte la contestazione in Sardegna. Né sono mancati atti disperati individuali. I dipendenti di Equitalia sono stati, infatti, in questi ultimi tempi vittime del crescente malumore. L’ultimo episodio in ordine di tempo è successo a un funzionario Equitalia nel Vicentino, «colpevole» di voler notificare per conto dell’Agea una cartella di pagamento per un debito di oltre 500 mila euro. Il funzionario è stato sequestrato per cinque ore e liberato solo dopo che i responsabili di Equitalia Nomos hanno chiarito al contribuente per l’ennesima volta di non poter in alcun modo sospendere il debito in quanto competenza esclusiva dell’Agea.
Un Comitato Promotore formatosi spontaneamente fra i cittadini, piccoli imprenditori, fuori da ogni cappello politico e di partito, dopo l’assemblea del 6 giugno ha deciso di fare una manifestazione nazionale oggi a Roma, a Montecitorio, il 16 Giugno 2011 dalle ore 15.00 alle 17.00.
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