Oggi, mercoledì 22 giugno, mentre in Parlamento discute la fiducia a Berlusconi, l’Unione Sindacale di Base sarà in piazza di Montecitorio al fianco dei precari e delle precarie, ulteriormente colpiti dai duri tagli presenti nel decreto in approvazione, contro le politiche del Governo che tagliano posti di lavoro e servizi pubblici. Oggi dalle 11.00 presidio generale di tutti i precari del lavoro pubblico e privato per lanciare un messaggio preciso: non vogliamo essere le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. Una rivendicazione che parla chiaro anche rispetto a quelle forze politiche e sindacali che in questi giorni si sono affannate a dare la propria solidarietà ai precari, mentre negli anni hanno contribuito ad introdurre e ad alimentare la precarietà.
Con USB saranno in piazza i precari e gli strutturati del Pubblico Impiego, che chiedono l’avvio di un nuovo processo di stabilizzazione perché nel pubblico la precarietà va combattuta sia in quanto tale, sia perché strettamente correlata con il progetto di smantellamento della PA.
Saranno in piazza anche i precari del lavoro privato, che continuano a essere i primi a pagare gli effetti della crisi ma anche della volontà delle parti datoriali di sfruttare il momento per dare un nuovo duro colpo ai diritti e alle libertà sindacali, e rendere permanente la condizione di ricattabilità dei lavoratori.
In piazza scenderà chi dal mondo del lavoro è stato espulso ed oggi rischia di infoltire la schiera di lavoratori a nero, di stato e senza prospettive, come i Lsu; confluiranno infine anche i Lavoratori ex-socialmente utili della Scuola, domani in sciopero nazionale con manifestazioni anche in altre piazze italiane, oggi messi in cassa integrazione a zero ore e con salari tagliati grazie ad un scellerato accordo sottoscritto anche da quei sindacati, Cgil in testa, che a parole sostengono di difendere il lavoro.
Questa mobilitazione rappresenta solo l’inizio di una nuova stagione di lotta contro la precarietà, che presto vedrà un prossimo appuntamento con lo sciopero precario che USB proclamerà per i primi di luglio.
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