Le trattative sull’accordo di programma per l’Expo sono finite e presto i consigli comunali si dovranno esprimere con il voto.
Parlare di trattative è però forse fuori luogo, dal momento che il Pd ha ingoiato in un solo boccone tutto il pacco Expo preparato da Formigoni, Moratti e Fiera; ora si dovrà rimangiare le favole raccontate durante le campagne elettorali di Rho e Milano e le posizioni prese quando stava all’opposizione.
E’ ormai noto a tutti che Boeri ha preso sonori ceffoni dall’Amministratore Delegato di Expo spa Sala sul destino dei terreni post Expo, in quanto gli orti botanici, sbandierati quando venne presentato in mondovisione il Master Plan come un progetto rivoluzionario che avrebbe cambiato il volto della metropoli, lasciano il posto ad una colata di cemento devastante che ricoprirà oltre 400.000 metri quadri di terreno agricolo.
Meno noto è il fatto che il Pd di Rho presentò il 18 novembre 2010, quando era all’opposizione, un’osservazione alla variante urbanistica che ora sarà messa in votazione in consiglio comunale, in cui richiedeva il dimezzamento degli indici volumetrici degli edifici residenziali post Expo (http://www.comune.rho.mi.it/Gestione-del-Territorio/Gestione-del-Territo… osservazione n 8). Dunque viene da domandarsi se quella fosse una posizione demagogica per andare incontro al consenso dei cittadini, concretizzatosi poi nel voto al referendum milanese su Expo che richiedeva di lasciare a verde i terreni dell’Esposizione Universale, oppure se il Pd abbia ingoiato tutto per poi dire pubblicamente di ritenersi soddisfatto dell’esito della trattativa. In entrambi i casi, se questo è il vento del cambiamento, puzza un po’ di naftalina e cemento… E vedremo in consiglio comunale se il Pd voterà contro la propria proposta.
Rimane il silenzio assordante di tutti sulla questione dell’inquinamento dei terreni del sito Expo, da noi sollevato alcune settimane fa: sul 40% dei terreni non è stata fatta alcuna analisi, in quanto uno dei privati, a detta della società Expo, non avrebbe autorizzato i carotaggi. Una volta chiusa la partita dell’acquisizione delle aree, se si scoprisse che quei terreni sono inquinati, gli ingenti costi di bonifica spetterebbero alla società di Expo 2015, cioè si farebbe con denaro pubblico, per la gioia dei privati che, una volta chiuso l’affare, avrebbero solo da incassare…
Non ci sono ancora noti invece i dettagli (che per noi non sono tali) delle ricadute dell’Accordo di programma sul territorio Rhodense: quali benefici avranno i cittadini sul fronte della mobilità pubblica, dove verranno realizzati i parcheggi di Expo, se verrà realizzata o meno la tangenzialina Alfa Fiera, dove saranno collocati i parcheggi che Fiera perde perché insistono sulle aree della variante urbanistica e se per un fatto di buon senso in concomitanza con i 6 mesi dell’Esposizione Universale saranno vietate altre manifestazioni fieristiche, che implicherebbero aumento di traffico, consumo di suolo (perché la Fiera sarebbe inutilizzabile per l’Expo) e notevoli difficoltà di gestione.
Giovedì 14 luglio dalle ore 21 saremo in piazza San Vittore a Rho, dove presenteremo ai cittadini le nostre valutazioni sui contenuti dell’accordo di programma e il nostro spettacolo teatrale “Lo stato d’assedio, ovvero shock Expo!”
( http://www.sosfornace.org/laboratorio-teatrale-rh/ ) , in preparazione del presidio che terremo in occasione del prossimo consiglio comunale in cui si voterà la variante urbanistica.
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