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Immigrazione. Rivolte nei centri e cadaveri nel Mediterraneo

Scontri questa mattina a Bari tra alcuni richiedenti asilo e le forze dell’ordine a Bari dopo la protesta inscenata dagli immigrati che hanno bloccato la tangenziale e la linea ferroviaria Bari-Foggia con pesanti ripercussioni sulla circonvallazione. A quanto si è appreso, sono circa 150 gli immigrati che hanno partecipato ai blocchi. La polizia avrebbe utilizzato anche idranti per disperdere i manifestanti che hanno attivato i blocchi.

Alcune centinaia di immigrati ospiti del Cara di Bari hanno bloccato strade e binari nei pressi del Centro di accoglienza per protesta contro le lungaggini burocratiche che ritarderebbero il rilascio dello status di rifugiati. I migranti hanno bloccato la Statale 16 bis in entrambe le direzioni di marcia e stanno causando disagi alla circolazione dei treni lungo i binari adiacenti al Centro di accoglienza. Sabato invece era toccato al Cie di Ponte Galeria a Roma vivere l’ esasperata protesta degli immigrati rinchiusi. Ci sono stati scontri e proteste, alcuni immigrati hanno dato fuoco a dei materassi mentre altri hanno tentato, invano, la fuga. Le proteste sono andati avanti per tre ore e ci sono stati scontri con gli agenti di polizia. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per domare alcuni focolai appiccati all’interno del Cie.

Ma l’emergenza immigrazione si tinge ancora di sangue. C’erano infatti anche 25 cadaveri a bordo del barcone di immigrati approdato a Lampedusa dopo una tregua che durava da oltre venti giorni. Sulla carretta, intercettata ieri sera nel Canale di Sicilia, ed entrata in avaria a poche miglia dall’isola, si trovavano 271 persone. I corpi degli immigrati deceduti si trovavano nella stiva della barca. Secondo una prima ipotesi avanzata dalla Capitaneria, è probabile che i 25 immigrati siano morti a causa di un’asfissia dovuta all’elevato numero di persone a bordo del barcone.

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