Menu

Nardò. Prosegue lo sciopero dei braccianti

Dalla Masseria Boncuri, ci dicono che i braccianti si sono organizzati e si sono divisi i compiti tra loro, utilizzando moltissimo i cellulari riescono a rendere efficace uno sciopero che in Puglia non si era mai visto. Lo sciopero inoltre mette insieme rivendicazioni di diritti, salari, e richieste di accoglienza degna, un terreno di lotta inedito e replicabile in molte parti del paese.

La protesta è iniziata dopo che un loro compagno di lavoro, un tunisino di 34 anni, era stramazzato a terra a causa di un arresto cardiaco. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso fatto di supersfruttamento e richieste sempre maggiori da parte dei proprietari dei campi. A quel punto i circa duecento braccianti immigrati ospitati nella struttura gestita dalle associazioni «Finis Terrae» e «Brigate di solidarietà attiva» hanno deciso per uno sciopero con corollario di assemblea auto-organizzata ad oltranza.. Tutto è incominciato sabato mattina quando i proprietari dei terreni fanno una richiesta agli operai extracomunitari, che questi ultimi non accettano. Dopo aver raccolto i prodotti sui campi, i responsabili della raccolta chiedono un «supplemento» di lavoro e cioè di dividere i pomodori in base alla grandezza degli stessi. I lavoratori chiedono un piccolo aumento rispetto alla paga ordinaria (circa 38 euro a giornata ai quali vanno detratti circa cinque euro per il trasporti sui campi e per il compenso al «caporale») ma questo non viene accordato…. ed è cominciato lo sciopero.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *