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Portogallo. Convocato sciopero generale per il 24 novembre

Il sindacato ha deciso per lo sciopero dopo che il governo di centrodestra questa settimana ha annunciato la bozza del bilancio finanziario per il 2012.”Al momento l’impoverimento del paese, la scala della recessione, la disoccupazione e l’ingiustizia giustificano questo sciopero”, ha detto ai giornalisti Manuel Carvalho da Silva, capo del Cgtp. “Dobbiamo combattere senza esitazione e fare quello che è necessario”. “Il governo è stato eletto per fare uscire il Paese dalla crisi – dice Joao Proenca, Segretario della UGT, uno dei due principali sindacati portoghesi -. “Ora il governo, con le sue misure, sta esacerbando il conflitto sociale”. Le misure lacrime e sangue varate da Lisbona per rimettere a posto i conti stanno pesando sulla crescita del Portogallo. Secondo le stime del governo stesso, il Pil l’anno prossimo subirà una contrazione del 2,8% dopo il -1,9% di quest’anno. L’esecutivo ha presentato al Parlamento una bozza di bilancio segnato da una contrazione dell’economia del 2.8 percento, peggiore di quanto previsto fino ad ora. In aumento anche la disoccupazione, che salirà nel 2012 al 13,4 percento. Sempre più dolorose le misure di austerità imposte da Unione europea e Fondo Monetario Internazionale, che non si limiteranno ai tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici e ad imposte più alte.

Nel 2012 e nel 2013 i dipendenti pubblici riceveranno due mensilità in meno e ci saranno tagli per le pensioni superiori ai 1000 euro. Il settore privato potrà estendere la giornata lavorativa di 30 minuti senza dover pagare gli straordinari ai lavoratori per la mezzora in più di lavoro. I tagli fino al 5 per cento effettuati in precedenza agli stipendi dei dipendenti pubblici saranno applicati anche l’anno prossimo, così come i tagli alla sanità e all’istruzione, gli aumenti delle tariffe per i trasporti pubblici e le imposte sui carburanti. Il Portogallo sta ricevendo circa 78 miliardi di euro dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale per evitare lo stato di insolvenza. In cambio si è impegnato a tagliare il deficit del 5,9 per cento del prodotto interno lordo quest’anno, del 4,5 per cento nel 2012 e del 3 per cento nel 2013.


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