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Brescia. Un corteo contro la morte di Sadiou in caserma

I legali della famiglia, l’associazione Diritti per tutti e la comunità senegalese tornano a chiedere di non archiviare il caso di Saidou Gadiaga alla luce dell’articolo a cura di Paolo Berizzi e del drammatico video pubblicato da Repubblica (clicca qui) e della presenza di un testimone che ha sentito il giovane senegalese che chiedeva aiuto, senza che ricevesse alcun soccorso immediato così come necessario.

Il cittadino senegalese malato d’asma era morto nel dicembre 2010 nella caserma dei carabinieri “Masotti”, in piazza Tebaldo Brusato, nel centro di Brescia. Famigliari e antirazzisti da mesi denunciano le contraddizioni evidenti della ricostruzione dei Carabinieri, mentre lo stralcio del video di Repubblica riprende parte dei tragici ultimi minuti di vita di Hadji, finito dietro le sbarre non per aver commesso qualche reato ma solo perchè non aveva un pezzo di carta, il permesso di soggiorno.

Ascolta la trasmissione l’avvocato Manlio Vicini, legale della famiglia; Umberto Gobbi dell’associazione Diritti per tutti e Abdu dell’associazione senegalesi di brescia e provincia.

Sabato 12 novembre ci sarà manifestazione in piazza Loggia a Brescia, con concentramento alle ore 15: fra i temi della mobilitazione, oltre ai temi che da un anno animano mobilitazione la città, sopra e sotto la gru di San Faustino (per i permessi di soggiorno e contro il razzismo istituzionale) c’è anche la richiesta, forte e perentoria, di verità e giustizia per Saidou Gadiaga.

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