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Lavoratori sui tetti e treni fermi

Continua a Roma la protesta di un gruppo di dipendenti della Wasteels International Italia, la società che si occupa della gestione dei convogli ferroviari notturni, ed in particolare del Roma-Parigi Palatino. Due dei dipendenti sono ancora sul tetto di un ufficio all’interno dello scalo di Roma-Termini mentre una cinquantina di lavoratori continuano il presidio in strada. Una forma eclatante di protesta per denunciare che 183 dipendenti dell’azienda saranno licenziati entro l’11 dicembre a causa della mancata conferma degli appalti sulla Roma-Parigi e sul Venezia-Parigi. «Noi non ce ne andiamo da qui fino a quando non ci avranno dato delle risposte di occupazione – spiega Federico – uno dei due dipendenti ancora sul tetto – l’1 e il 2 dicembre confermiamo lo  sciopero già indetto, mentre dal 28 al 30 novembre faremo un volantinaggio in via Marsala. Io rimarrò sopra, se non riceverò risposte comincerò anche uno sciopero della fame. Mi dovranno portare via in barella ma non me ne vado da qui. Noi chiediamo una ricollocazione qualsiasi. Io sono 28 anni che faccio questo lavoro, preferirei continuare ma mi accontento di una qualsiasi ricollocazione. L’importante è avere uno stipendio a fine mese».

In realtà il numero di lavoratori che potrebbero perdere il lavoro a causa della ristrutturazione degli appalti decisi dalle ex Ferrovie dello Stato sfiora le mille unità. Sempre ieri infatti alcuni dipendenti delle società Servirail Italia (ex Wagon Lits) ed Rsi sono saliti sul tetto di una palazzina di 4 piani delle FS in Via Prenestina. «Lunedì dobbiamo andare a firmare la mobilità, ma siamo intenzionati a restare qui anche per giorni. Moretti (amministratore delegato di Fs) ha firmato un accordo con una società francese e così licenziano 800 persone. Chiediamo che i licenziamenti vengano revocati e di venire riassorbiti» aveva detto al telefono ieri uno dei lavoratori saliti sul palazzo, 53 anni, da 25 dipendente della Rsi.

Ieri i lavoratori della Servirail Wagons Lits avevano contestato a Napoli Mauro Moretti. Armati di fischietto e striscioni, una cinquantina di lavoratori ha atteso l’arrivo al binario 16 della stazione centrale di Napoli del treno a bordo del quale ha viaggiato l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato approfittandone per esprimere la loro rabbia.

Oggi è in corso in tutta Italia uno sciopero dei metalmeccanici impiegati nelle aziende del comparto ferroviario. A Roma alcune centinaia di lavoratori giunti da tutta Italia hanno manifestato questa mattina rispondendo all’appello dei sindacati confederali per denunciare la crisi del settore e la mancanza di sostegno da parte del governo italiano. La crisi più grave, dal punto di vista occupazionale, è sicuramente quella dell’Ansaldo Breda, penalizzata da una gestione che ha accumulato un enorme indebitamento. Ma sono molte le aziende che hanno già chiuso in questi ultimi mesi o lo stanno per fare.

E sempre contro lo smantellamento del comparto ferroviario da oggi fino a domenica scioperano i lavoratori del gruppo FS e di Trenord: oggi si fermano gli Uffici e gli impianti fissi, mentre il personale viaggiante – informa il sindacato Or.S.A., sciopererà dalle 21.00 del 26 alla stessa ora del 27 novembre.

Oggi a Roma si terrà una assemblea convocata dal Comitato 5 aprile per la sicurezza sul lavoro alla quale parteciperann, tra l’altro, i ferrovieri licenziati per avere denunciato l’insicurezza nelle ferrovie: De Angelis, Giuliani,  Antonini. Appuntamento alle ore 17.00 alla sala di via Galilei 53 (vicino Termini)

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