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I “lavoratori bancomat” si organizzano

Alla Conferenza, la prima per il settore Lavoro Pubblico dalla nascita, nel maggio 2010, della Confederazione USB, partecipano oltre 300 delegati da tutte le regioni e di tutti i comparti, che affronteranno insieme tre intense giornate di discussione.

La Conferenza d’Organizzazione intende sviluppare un approfondimento sul ruolo e la funzione della Pubblica Amministrazione nel nuovo modello sociale disegnato dagli effetti della crisi, in un contesto di perdita della sovranità nazionale, di riduzione delle garanzie democratiche e sindacali, di imposizione di scelte economiche draconiane che vedono i lavoratori pubblici e lo Stato Sociale al centro di un attacco senza precedenti.

L’ USB Pubblico Impiego affida alla Conferenza il compito di ridefinire un quadro organizzativo specifico ed adeguato alle esigenze dei lavoratori, che sia in grado di contrapporsi agli appetiti padronali ed al sindacalismo complice e che possa organizzare la lotta su un piano internazionale, in sintonia con le organizzazioni sindacali indipendenti e conflittuali europee con le quali USB, aderendo alla Federazione Sindacale Mondiale, ha rafforzato l’unità di azione.

 

“L’attacco alla Pubblica Amministrazione ed ai Lavoratori pubblici è senza precedenti”, afferma Massimo Betti, dell’Esecutivo nazionale USB, “Se questo piano troverà traduzione pratica, vorrà dire che centinaia di migliaia di posti di lavoro scompariranno, – ha proseguito Betti – che i lavoratori verranno obbligati al trasferimento coatto da amministrazione ad amministrazione, da città a città, da regione a regione. Attraverso  l’applicazione totale della legge Brunetta, al 75% dei dipendenti superstiti saranno tagliati gli stipendi, con la decurtazione del salario accessorio che verrà devoluto al 25% di ‘fedelissimi’ del governo”.

Per Betti “Le annunciate privatizzazioni colpiranno ulteriormente i lavoratori pubblici, i quali, oltre a vedersi sottratti i beni comuni in qualità di cittadini, diverranno dipendenti di società private, con conseguente peggioramento delle condizioni contrattuali e salariali. E denuncia: “La responsabilità di questo sfascio, a cui l’Unione Sindacale di Base si opporrà con tutte le  sue forze, è della UE, del Governo nazionale e di tutti quei governi locali, di centro-destra come di centro-sinistra, che non si sono mai sottratti ai processi di privatizzazione e di smantellamento del welfare e dei beni comuni”.

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