La Fiom ha anticipato lo sciopero dei metalmeccanici al 12 per farlo coincidere con quello confederale. La Usb prepara le condizioni per uno sciopero generale che “faccia male” al governo unico della banche e della Bce. Anche i metalmeccanici della Fiom sciopereranno infatti il prossimo lunedì, anticipando così la mobilitazione che avevano programmato per il 16 dicembre. Lo stop deciso dal segretario generale della Fiom, Landini, sarà esteso all’intera giornata, a tutte e 8 le ore, e rappresenterà una protesta non solo contro la manovra, definita «non equa» ma anche contro la scelta della Fiat di estendere il contratto di Pomigliano a tutti gli 82 mila lavoratori del Lingotto. Landini, annunciando la decisione, ha spiegato che la Fiom “è assolutamente d’accordo con la Cgil” nel protestare attraverso uno sciopero generale visto che il giudizio dei metalmeccanici sulla manovra è molto negativo, tanto che viene definita «recessiva».
La Fiom parteciperà alle manifestazioni territoriali organizzate dalla Cgil ma «dove c’è la presenza della Fiat – ha spiegato – stiamo valutando forme di presidio». “Contro la manovra lacrime e sangue del governo Monti, contro il regime autoritario imposto da Marchionne, contro il patto stipulato tra Governo e capitalisti Italiani, anche l’USB chiama tutti i metalmeccanici a scioperare il 12 dicembre, per affermare con forza “Noi non ci stiamo”.
Intanto, oggi, dopo la proclamazione di scioperi separati, da parte della Cgil e dall’altra parte Cisl e Uil, i tre segretari generali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti si vedranno per fare il punto sulla manovra: l’incontro è fissato questa mattina presto nella sede nazionale della Uil. Non è escluso che quella possa essere l’occasione per valutare una eventuale convergenza delle iniziative. E la Cisl ha annunciato che il sindacato è pronto anche a “una grande manifestazione nazionale prima della conclusione dell’iter parlamentare”.
Ma l’insospettabile radicalizzazione dei sindacati concertativi, non convince i sindacati conflittuali. Secondo l’Usb infatti “Bonanni, Angeletti e la Camusso sono in balia degli eventi” afferma in una nota comparsa sul sito del sindacato “Devono contenere la spinta e la rabbia interna per non rischiare di mettere in crisi i rispettivi partiti di riferimento che sono tutti proni al governo di salvezza nazionale; sono più interessati a farsi sgambetti, nell’ottica della regolazione dei conti fra loro, con la convocazione di scioperetti di facciata che a capire dove si trovano e che sta succedendo”. Di fronte al proliferare di iniziative che vedono l’attivismo di Cisl e Uil soprattutto, per l’Usb “uno sciopero generale non può che essere costruito sulla parola d’ordine della cacciata del Governo Monti, sul non pagamento del debito, sull’uscita dall’Unione Europea”. Sulla data dello sciopero generale i sindacati di base preferiscono prendersi il tempo che ritengono necessario “A questo dobbiamo lavorare, per costruire, all’inizio del nuovo anno, un movimento ampio e duraturo che sia capace di produrlo”.
Uno sciopericchio di “tre ore” che non consente neanche di allontanarsi dai posti di lavoro nonè certo la riposta adeguata alla manovra lacrime e sangue del governo Monti.
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gabriella
La ritrovata unità dei sindacati è l’unica buona notizia degli ultimi anni!!!!