Un rapporto dell’Isfol documenta le dimensioni del fenomeno dei collaboratori a progetto (co.co.pro.), che – secondo le ultime rilevazioni – in Italia sono circa 676mila e con un reddito medio di 9.855 euro l’anno.
L’universo dei collaboratori – sostiene l’istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale che basa la sua indagine su dati forniti dall’Inps – rappresenta quasi la metà (46,9%) di tutti i lavoratori parasubordinati, che nel 2010 ammontavano a 1 milione 422mila. Il 35,1% dei co.co.pro. ha un’età inferiore ai trent’anni e il 28,7% tra i 30 e i 39 anni. L’84,2% dei co.co.pro. è caratterizzato da un regime contributivo esclusivo e non ha quindi un’altra occupazione: si tratta di 569mila lavoratori, il cui reddito medio scende a 8.500 euro.
Secondo l’Isfol però i parasubordinati sono uguali. Ci sono infatti quasi 500mila contribuenti alla gestione Inps, che sono amministratori e sindaci di società, la loro età media è sensibilmente più elevata rispetto ai co.co.pro ed hanno un reddito medio significativamente superiore, pari a oltre 31.000 euro annui.
C’è infine un ulteriore gruppo di contribuenti meno omogeneo (collaborazioni occasionali, dottorati di ricerca, borse di studio, collaborazioni presso la P.a., ecc.), composto da circa 270mila lavoratori, con un reddito medio annuo pari a poco più di 11.000 euro.
Distinzione più netta, a livello di reddito, è quella di genere. Dai dati risulta infatti che, complessivamente, gli uomini rappresentano circa il 58% del totale, con un reddito medio quasi doppio rispetto a quello delle donne.
Il rapporto dell’Isfol passa poi ad analizzare poi l’evoluzione del fenomeno che vede il boom dopo l’approvazione della Legge Biagi. Nel periodo tra 2005 e il 2010, il numero dei parasubordinati ha seguito il ciclo economico. Negli anni di crescita economica, 2006 e 2007, si sono raggiunti i valori massimi, mentre si è registrata una lieve diminuzione nel biennio 2009-10. La variazione media annua del reddito nel periodo 2005-2010 è pari a +3,4%. Per quel che riguarda specificatamente i co.co.pro., tale valore si ferma a +2,3%.
Ma quanto sono subordinati i lavoratori formalmente parasubordinati?. L’Isfol sottolinea come oltre il 70% dei collaboratori è tenuto a garantire la presenza presso la sede di lavoro, il 67% ha concordato un orario giornaliero con il datore di lavoro e il 71% utilizza nello svolgimento della prestazione mezzi e strumenti del datore di lavoro. Inoltre, più del 70% dei collaboratori dichiara che la forma di contratto non deriva da una sua scelta, ma da una richiesta del datore di lavoro. Tali dati evidenziano quella che ormai è una realtà ossia che questi contratti nascondono in realtà forme di lavoro in qualche misura subordinato.
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