Finalmente una buona notizia per tutti coloro che, fin da venerdì scorso, si sono mobilitati in tutta Italia per esprimere la loro solidarietà con i 4 attivisti arrestati venerdì scorso durante una protesta No Tav al Cipe. Questa mattina infatti il dirigente dell’Unione Sindacale di Base e portavoce dei Blocchi Precari Metropolitani Paolo Di Vetta, che era stato dapprima arrestato e poi da sabato sera messo agli arresti domiciliari, è potuto tornare in libertà, seppure con l’obbligo di firma giornaliera. Una evidente misura punitiva che tende ad ottenere ciò al quale mirava lo smisurato provvedimento di detenzione in casa: evitare che Paolo Di Vetta possa continuare a dare il proprio contributo alle lotte sociali che in questa città comunque non si sono fermate e che anzi hanno visto la convocazione per oggi pomeriggio di una assemblea cittadina – l’appuntamento è alle 16.30 al Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50 – e poi sabato di una manifestazione cittadina contro la Tav, contro la repressione e per i diritti sociali alla casa e la lavoro – appuntamento alle 15 in Piazza Vittorio.
Ieri pomeriggio si era svolta a Piazzale Clodio la prima udienza del procedimento avviato dal PM Di Maio nei confronti di Di Vetta e di tre altri aderenti ai movimenti per il diritto all’abitare. Il giudice monocratico Di Nicola ha disposto il calendario delle prossime udienze per ascoltare i testimoni chiamati dal PM e dagli avvocati della difesa: le prossime udienze si terranno il 17 aprile e il 9 maggio alle ore 9 sempre a piazzale Clodio. In merito alla richiesta di revoca delle misure cautelari nei confronti di Di Vetta avanzata dai suoi avvocati il giudice si era riservato di sentire il parere del PM. Stamattina la decisione di revocare i domiciliari in attesa del processo.
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