E’ iniziata questa mattina presto con i blocchi degli operai di Ancona la giornata di mobilitazione contro lo smantellamento dell’articolo 18 e contro la ‘controriforma’ del lavoro che sindacati concertativi (Cgil compresa), Confindustria e Governo stanno cucinando tra vari passi in avanti e qualche – virtuale o reale – passo indietro. In alcuni casi le due ore di sciopero convocate dalla federazione dei metalmeccanici della Cgil si sono tramutate in fermate più lunghe, e comunque in vari territori italiani migliaia di lavoratori stanno scendendo in strada per dire no allo smantellamento dello statuto dei lavoratori in coincidenza con i continui incontri tra Governo e Parti sociali.
A Reggio Emilia la Fiom e le Rsu aziendali hanno mobilitato in massa gli operai delle maggiori aziende della città che a partire dalle 10 di questa mattina sono scesi in strada per manifestare in diversi quartieri. Uno sciopero di due ore ha interessato il Gruppo Brevini e la Lombardini – Meta System. Cortei sono partiti anche dal quartiere industriale di Mancasale con operai delle ditte in sciopero Rcf, Sacmann, Eurocastings, Bell Landi; dalle 11 si sono mobilitati a Bagnolo (a ridosso della città) i dipendenti delle aziende Ognibene, Emak, Alubel. A Rubiera i dipendenti delle aziende metalmeccaniche ceramiche ed edili hanno cominciato a manifestare dalle 10 sulla via Emilia. Sciopero anche alla Tecnogas di Gualtieri, nel distretto industriale di Luzzara e a Lentigione di Brescello dove ci sono gli stabilimenti di Terex (gruppo statunitense che ha assorbito la Fantuzzi-Reggiane) e Immergas. Un’ora di sciopero anche nella zona di Correggio e San Martino in Rio (qui alla Fiom si è aggiunta incredibilmente anche la Uilm mentre Fim non ha aderito). Due ore di sciopero infine all’Interpump dalle 10.30 alle 12,30 e in altre aziende della zona di San’Ilario d’Enza.
Le fabbriche si sono fermate a Parma e in provincia già ieri. Con diverse modalità le RSU hanno effettuato fermate, assemblee in sciopero e presidi, nelle seguenti aziende: Gea Procomac – Nilma – Sidel – Ocme – CFT – San Polo Lamiere – BP Battioni Pagani – Spx Italia – Battioni Pagani Pompe – Faram Technology System – Crown – Tas Spa – Canessa – Promec – Matthews – SMA Serbatoi di San Secondo – SMA Serbatoi di San Prospero – Alfa Derivati – Pellacini – Trancerie Emiliane di Parma – Trancerie Emiliane di Respiccio – Mingazzini – I.L.L.A. Spa. Altre aziende si sono fermate nella giornata di oggi, mentre si preannunciano già per la giornata di domani, mercoledì 21 marzo, le fermate dei lavoratori della Robuschi Spa, Casappa Spa, Wittur Spa.
Scioperi anche a Forlì e in provincia: uno sciopero di due ore è stato organizzato oggi negli stabilimenti Electrolux, Bonfiglioli, Carpigiani, Celli, Croci, Giuliani e Maraldi. Altri scioperi sono previsti nei prossimi giorni.
Numerose le fabbriche metalmeccaniche del Piemonte che oggi hanno scioperato in difesa dell’articolo 18, ed altre lo faranno domani. In provincia di Torino si sono fermate Federal Mogul, Olivetti, Fucine Rostagno, Romi, Berco, Emarc, Intek, Ceva, Idrosapiens, Bertot, Comital, Kuene Nagel, Skf Bss, Pogliano BusBar, Elbi, Vertek, Sogefi, Bher Tronic, Aries Mecaplast. I lavoratori di queste aziende hanno realizzato un presidio davanti ai cancelli e hanno bloccato la tangenziale. Hanno scioperato anche i lavoratori di Agrati, Ibs, Tekfor, Prima Industrie, Rostan, Graziano, Tyco, Precision, Olsa, Bending Tooling, Eko, 2 A, Alessio tubi. Si sono fermate ad Alessandria Bticino, Cerutti, Kme, Inox , Schiavetti, Nuova Elettrofer; a Cuneo Valeo, Graziano, Bottero e la Cometto, nel Vco sono state proclamate le ultime 2 ore di ogni turno; a Novara Meritor, Praxair, Isringhausen, Verbano Trasformatori; a Biella Obem e Bonino, ad Asti la Marcegaglia. «Gli scioperi di oggi e anche quelli previsti nei prossimi giorni – commenta Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese – dimostrano la volontà dei metalmeccanici torinesi di non farsi scippare diritti importanti come l’art 18 e la volontà di far sentire la propria voce nella trattativa in corso con il governo». Per il responsabile del settore auto della Fiom nazionale Giorgio Airaudo «i lavoratori difendono il loro articolo 18 perchè non è accettabile che le persone restino da sole di fronte al rischio dei licenziamenti».
I lavoratori degli appalti metalmeccanici del settore chimico di Marghera hanno scioperato per due ore all’inizio del turno di lavoro per protestare contro le scelte del governo che punta a cancellare l’articolo 18 e ridurre gli ammortizzatori sociali. I lavoratori hanno dato vita a presidi con volantinaggio davanti alle portinerie del Petrolchimico e della Raffineria determinati a contrastare le scelte del governo e della Confindustria che vorrebbero i licenziamenti facili nelle fabbriche, e la riduzione delle tutele e degli ammortizzatori sociali nella crisi.
Sciopero di un’ora questa mattina dei lavoratori Fiom e Uilm del Nuovo Pignone di Massa Carrara per difendere l’articolo 18. Davanti ai cancelli dell’azienda massese, circa 200 lavoratori hanno bloccato il traffico e distribuito volantini agli automobilisti. Volantinaggio e raccolta di firme anche davanti ai Nuovi Cantieri Apuani dove la Fiom, da sola, ha raccolto 200 lavoratori di tutte le aziende meccaniche della provincia per una manifestazione di protesta contro quella che è stata definita una «manomissione» dell’articolo 18 che «riduce il lavoro ad una merce, senza libertà e dignità». Dalle 14 alle 16 i lavoratori hanno scioperato e occupato il lungomare, davanti a Nca, senza creare comunque grossi disagi alla viabilità.
Numerosi gli scioperi e i presidi anche in Lombardia: a Sesto San Giovanni, tra Viale Edison e Viale Marelli, hanno manifestato i lavoratori in sciopero di Alstom Ferroviaria, Alstom Power, Weir Gabbioneta, Ansaldo Sistemi Industriali, a cui si è aggiunta una delegazione della Siae di Cologno e della Siemens. In Viale Sarca hanno manifestato gli operai della Marcegaglia.
A Cornaredo, in corteo su Via Novara, hanno sfilato i lavoratori della Lobo, quelli della Frimont di Lainate, della Hydronic Lift di Pero, e delegazioni della Colgar di Cornaredo e della Kone di Pero (che ha scioperato già ieri). A Lainate sono usciti dai cancelli delle aziende ai metalmeccanici della Bonetti Acciai e della Saes Getters. Sciopero alla Obl e alla Ceit di Segrate, alla Maflow Brs di Trezzano alla Isa di Arese, alla Cesare Bonetti di Garbagnate, alla Carle e Montanari di Rozzano, alla Cinemeccanica di Milano, alla Novelis di Pieve Emanuele, all’Italtel di Castelletto.
La Fiom in un comunicato parla di grande adesione agli scioperi effettuati oggi dai metalmeccanici delle imprese di appalto attive presso la Raffineria di Milazzo (Messina) e presso la Erg di Priolo (Siracusa).
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