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Torino. La Fornero all’Alenia. Contestazione “alla piemontese”

Torino. E’ iniziato intorno alle 9.35 il confronto tra il ministero del lavoro Fornero e i lavoratori dell’Alenia di Torino che l’avevano invitato nel loro stabilimento. All’entrata nessuna traccia dell’annunciata contestazione di Fim Cisl e Ugl. Ci sono invece i lavoratori del gruppo Agile-Eutelia in lotta da mesi.

L’Alenia qui è uno stabilimento molto particolare. Sembra quasi una base militare con tanto di filo spinato. Dentro si producono materiali bellici sofisticati e ad alta tecnologia che Finmeccanica fornisce alle forze armate italiane e nel resto del mondo. La maggioranza dei lavoratori sono ingegneri, pochi i tecnici e gli operai ed anche la Fiom da queste parti è molto più moderata che in altre fabbriche. Anche la contestazione alla Fornero si è limitata ad un mormorio palpabile ma contenuto quando ha evocato l’art.18,applausi scroscianti invece per gli interventi dei delegati sindacali. Insomma una contestazione alla piemontese, molto “cortese”. Eppure su 11.000 dipendenti del gruppo Alenia sono previsti 1.500 esuberi di cui 750 esodati e 750 “esodanti” (dunque messi male) e a Torino tra esodati e esodanti sono circa 300.

Il ministro Fornero oggi ha usato le pagine de La Repubblica per far sapere che è stufa di essere contestata. L’ultima volta era accaduto proprio a Torino l’altro ieri mentre interveniva al Teatro Nuovo insieme al ministro dell’istruzione Profumo. Ma la polizia era partita alla carica due volte disperdendo i contestatori (studenti , lavoratori e delegati di Usb e Cobas). Un eccesso di zelo? No una indicazione del governo Monti che comincia a temere seriamente il fatto che quando i suoi ministri vanno in giro trovano gente piuttosto incazzata che non gliela manda a dire e non si allinea alla linea di comportamento indicata da Alfano, Bersani e Casini che continuano a stampellare il governo più lucidamente e ferocemente antipopolare degli ultimi venti anni.

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1 Commento


  • emiliano

    ciao a tutti voi della redazione sono in francia da 5 mesi sono scappato via dall’italia perche non ne potevo piu di essere preso per il culo.io faccio il cuoco e nel mio paese e sopratutto nella mia citta vivevo in condizioni disumane.nessun contratto costretti a lavorare in cucine senza nessuna normativa di sicurezza 14 15 ore al gg senza contratto.qui ti arrestano se fai una cosa del genere e anche le condizioni economiche sono migliorila qualita della vita e’decisamente migliore e viviamo a solo 1.300 km di distanza.sono disgustato da quello che leggo sui quotidiani on line ogni mattina e mi convinco sempre di piu che ho fatto la scelta migliore .qualquno direbbe codardo perche’non lotto ma come si puo in un paese dove una buona parte del paese se ne frega di quello che succede ad esempio in valle nelle fbbriche della fiat dove lavorano molti miei amici in tutti i settori produttivi del nostro paese non ultimo quello del turismo e della ristorazione.fate un inchiesta voi che avete i mezzi giornalisti e compagni di contropiano ne vedrerte delle belle.grazie emiliano da parigi

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