L’incontro tecnico si è presto trasformato, grazie alla determinazione della delegazione trattante USB, in un tavolo politico. Il Ministro della Funzione Pubblica è stato infatti obbligato a partecipare all’incontro e a scoprire le carte per quanto riguarda le reali intenzioni in merito alla riforma del lavoro nella Pubblica Amministrazione. Rispondendo alle nostre considerazioni, Patroni Griffi ha ammesso che il protocollo rappresenta il tentativo di limitare i danni prodotti dalla riforma del mercato del lavoro del Ministro Fornero e dagli effetti della spending review.
In serata l’incontro si è concluso con l’accettazione da parte di tutti i sindacati, CGIL compresa, di un accordo che, di fatto, riproponendo il ruolo di cogestione del sindacato concertativo, dà il via libera al governo Monti in materia di:
> tagli alla spesa- “gli interventi preannunciati in tema di spending review debbono rappresentare un’occasione per superare l’approccio finanziario e ragionieristico della spesa pubblica ed avviare un processo di modernizzazione dell’amministrazione pubblica attraverso un’attività di profonda razionalizzazione”
> mobilità- “il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in tutte le fasi dei processi di mobilità collettiva …” e ancora “ collegare ai processi di mobilità percorsi di qualificazione e formazione professionale, coinvolgendo le organizzazioni sindacali, per garantire la funzionalità e la qualità del lavoro nell’amministrazione di destinazione”
> licenziamenti- “rafforzare i doveri disciplinari dei dipendenti, prevedendo al contempo garanzie di stabilità in caso di licenziamento illegittimo” secondo il medesimo impianto del lavoro nelle imprese private.
> accettazione supina del principio della valutazione della performance attraverso- “meccanismi atti ad assicurare la retribuzione differenziata in relazione ai risultati conseguiti”
> rafforzamento del ruolo della dirigenza- “si devono rafforzare il ruolo e le funzioni e le responsabilità dei dirigenti”
Nessun cenno al blocco dei contratti, al blocco del turn over, alla stabilizzazione dei precari.
Il protocollo verrà siglato nei prossimi giorni, ma già leggiamo sui comunicati la rivendicazione da parte sindacale della riappropriazione di un ruolo all’interno della contrattazione. E su questo non possiamo smentirli: IL SINDACATO CONCERTATIVO SI E’ RIAPPROPRIATO DI UN RUOLO. PER COGESTIRE I PROCESSI CHE RIGUARDERANNO TAGLI, ESUBERI E LICENZIAMENTI NEL PUBBLICO IMPIEGO.
Un ruolo già fallito nella stessa giornata di ieri con la decisione del Ministero della Difesa di decretare i primi 10.000 esuberi tra il personale civile. Ma già si parla di 24.000 probabili mobilitati.
Per il resto basta leggere la direttiva sulla spending review per avere certezza su quale sarà il futuro della Pubblica Amministrazione da qui a pochi mesi.
UN FUTURO CHE PUO’ ESSERE MODIFICATO SOLO ATTRAVERSO LA MOBILITAZIONE E LA LOTTA DEI LAVORATORI, NON ATTRAVERSO LA COGESTIONE DELLO SMANTELLAMENTO, RESPINGENDO LA POLITICA DEI TAGLI, DEGLI ESUBERI E DEI LICENZIAMENTI MA RIVENDICANDO ASSUNZIONI, RISORSE, CONTRATTI.
Su questi temi la USB ha indetto L’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE RSU E DEI DELEGATI IL 18 MAGGIO A ROMA.
Un appuntamento importante da cui far partire la mobilitazione sui territori e nei posti di lavoro per contrastare un disegno ormai chiaro: ridurre la spesa pubblica, licenziare precari e lavoratori pubblici, assestare il colpo finale al welfare del nostro Paese.
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Annamaria Rossi Bufo
La notizia da voi riportata non è corretta.
Oggi:
Il Manifesto. Per gli statali resta l`articolo 18. “In controtendenza con il ddl Fornero per il privato, dunque, le causali non vengono eliminate. C’è inoltre l`impegno ad aprire un tavolo sulle stabilizzazioni entro il 30 maggio. Infine, i rinnovi contrattuali, ormai congelati da anni: in un punto del documento si parla di “stagione contrattuale”, anche se non ci sono soldi in cassa e questa in effetti non è in agenda. Ma la Cgil ritiene il riferimento già di per sè significativo e un punto da cui ripartire per rivendicare i rinnovi”.
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