Bella, colorata e partecipata, la manifestazione di oggi indetta dal Comitato genitori nidi e materne contro i tagli e privatizzazioni e dalla USB di Bologna. Iniziativa alla quale hanno aderito altre realtà come il Comitato NO DEBITO Bologna e il Coordinamento Educatori.
Una manifestazione contro le scelte politiche dell’Amministrazione Comunale (Giunta del sindaco Merola di centro sinistra PD-SEL) e per informare una cittadinanza tenuta, volutamente, allo scuro dall’informazione cittadina (Resto del carlino, Repubblica bologna, Rete7 etc.) legata a doppio filo alla Curia e alle cooperative che saranno i destinatari della gestione e formazione dei bimbi bolognesi.
Nei piani della Giunta Merola c’è la creazione di una Fondazione con soggetti privati che gestisca questi servizi all’infanzia: la solita vecchia storia di soldi pubblici a Fondazioni pubblico – private (fondi pubblici ed interessi privati) che tanto fanno felici gli amministratori PD ed affini (SEL, PRC etc) che possono parlare di soluzioni “meno peggiori” della chiusura dei servizi.
Responsabile in prima fila, oltre al Sindaco, è l’Assessore Pilati, la Fondazione non è per loro una soluzione per rispondere ai tagli del Governo Monti o per dare qualche posto in più ai bambini esclusi oppure per recuperare i lavoratori comunali licenziati, anzi la crisi e i tagli sono una opportunità per far passare come “necessaria” la creazione di questa Fondazione.
L’obiettivo è dare in mano a privati e cooperative – in forma permanente – la gestione dei servizi e delle scuole per l’infanzia, Merola e la Pillati vogliono chiudere così una esperienza amministrativa, nata in questa città dal dopoguerra, per dare da mangiare ai soliti amici degli amici, quel mondo fatto di cooperative e di consorzi di cooperative, scuole private della Curia che già tanto mangiano in termini di risorse pubbliche.
Il Comitato aveva fatto la richiesta all’Amministrazione di rifiutare i diktat ” Montiani” che spingono i governi locali al taglio di servizi sociali: “l’unica cosa sensata di fronte ai vincoli insostenibili del patto di stabilità, denunciarne l’insostenibilità e non applicarli aprendo così un concreto contenzioso con il Governo ora abbiamo la spiegazione del loro rifiuto che è motivato dalla totale condivisione delle politiche di privatizzazione di questo Governo, su questo piano per noi lo scontro sarà totale”.
La manifestazione di oggi è l’inizio di un percorso di resistenza alle politiche di austerità che governo centrale e locale intendono attuare sulla pelle dei cittadini, a partire da quelli più piccoli, i bambini.
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