Menu

La crisi bussa nelle case

Luendi 18 giugno alle ore 12.30 dieci inquilini/e Enasarco, Enpaia, Enpam, cassa ragionieri, Inarcassa, Regione Lazio insieme con AS.I.A./USB hanno convocato una conferenza stampa per comunicare l’inizio dello sciopero della fame ad oltranza. Chiedono inoltre la sottoscrizione di un appello per l’immediata moratoria degli sfratti, degli aumenti d’affitto, delle vendite a terzi. Una moratoria che permetta di affrontare la drammatica vicenda che li riguarda e che si incardina dentro un disagio abitativo grandissimo che soffre la città di Roma, con decine di occupazioni per necessità e migliaia di sfratti all’orizzonte. La scelta della data vuole anche segnalare la forte contrarietà alla stangata dell’IMU, gabella che colpisce chi è stato costretto a comprarsi un alloggio in assenza di politiche abitative pubbliche adeguate, cancellate progressivamente dalla promulgazione della legge 431 nel 1998.

La protesta si svolgerà in piazza SS Apostoli davanti la Prefettura e vicina al Campidoglio, per richiamare il Prefetto alla sua funzione di salvaguardia della salute pubblica e della dignità di chi abita questa città e per sollecitare il Sindaco ad essere più attento alle necessità sociali di Roma che a preoccuparsi di fare cassa vendendo il patrimonio pubblico, le municipalizzate e i beni comuni.

L’intera giornata del 18 giugno sarà caratterizzata da mobilitazioni con al centro il diritto alla casa. Ci saranno anche presìdi dei movimenti per il diritto all’abitare e del comitato No Debito che contesteranno il ruolo delle banche nel causare l’enorme precarietà abitativa che oggi sopportiamo, oltre l’iniziativa dell’inquilinato resistente in piazza SS Apostoli. Il tutto intende convergere sulla piazza del Campidoglio alle ore 15 per una solenne assemblea cittadina che ribadisca la nostra contrarietà alle dismissioni, alle privatizzazioni, al consumo di suolo e alle cementificazioni, alla nuova tassa dell’IMU. Un’assemblea che sostenga il riuso della città e la sua ripubblicizzazione.

Come al solito è partito il consueto balletto sulle autorizzazioni che il Comune deve concedere. Vengono addotte motivazioni pretestuose e che hanno la sola funzione di produrre tensione, come è già avvenuto nell’aula Giulio Cesare nei giorni scorsi. Il gioco che il Sindaco intende sviluppare appare pericoloso. “Intendiamo respingere con determinazione diktat che ledono la sovranità cittadina ad utilizzare la piazza del Campidoglio per pubbliche manifestazioni. Ci vogliamo essere e ci saremo alle 15 sulla piazza antistante il Palazzo Senatorio, chi intende impedirlo si prende la responsabilità di alzare inutilmente la tensione, perciò invitiamo il questore Della Rocca appena insediato a misurarsi con il disagio di questa città senza semplificazioni e ricorrendo all’uso della forza contro chi vorrà partecipare all’incontro in oggetto” annunciano i movimenti sociali che si mobiliteranno nella giornata del 18 giugno.

*****

Qui di seguito l’appello che presenta la protesta degli inquilini resistenti davanti alla Prefettura

 

Non c’è più tempo

Le migliaia di persone in emergenza alloggiativa che abitano la città e che corrono seri rischi di perdere l’alloggio in cui vivono, lanciano un grido d’allarme che non può rimanere inascoltato. Le decine di assemblee e mobilitazioni che stanno attraversando i caseggiati interessati da dismissioni, vendite, aumenti d’affitto e sfratti, dicono tutte la stessa cosa: il tempo delle parole è terminato, bisogna passare ai fatti. Sono almeno due anni che tutti i soggetti istituzionali competenti sono stati interrogati e coinvolti, ma ad oggi ancora non ci sono segnali confortanti. Nessun provvedimento che possa produrre nuova serenità è stato messo in opera, anzi il rischio che la situazione peggiori è sempre più evidente.

La distanza tra le necessità immediate e i tempi delle soluzioni possibili è enorme. Questa distanza va colmata subito con interventi decisi, in grado di produrre fatti concreti e di stabilire una priorità su tutte: il diritto alla casa va tutelato ad ogni costo, soprattutto per persone che vivono da oltre quarant’anni negli alloggi in oggetto.

Le fondazioni, le casse, i fondi immobiliare e pensione, gli enti assicurativi, il patrimonio pubblico, sono interessati da uno tsunami di proporzioni gigantesche. Un ciclone che fa stare sulla corda decine di migliaia di nuclei familiari, i loro parenti, gli amici. Anziani e giovani coppie, figli e nipoti, coinvolti in un disastro che può assumere proporzioni ingovernabili.

Gli interessi speculativi e le necessità di far cassa, di risanare conti in rosso e recuperare perdite causate da gestioni finanziarie rischiose, sta producendo un collasso nelle economie di coloro che con uno stipendio o una pensione devono pagare affitti e mutui insostenibili. Chi si occupa di questa emergenza? Dove sono le forze politiche e le istituzioni? Sostengono accordi firmati al solo scopo di favorire gli interessi di una parte, o stanno dalla parte dell’inquilinato che resiste?

Vi chiediamo di sostenere la nostra mobilitazione, la nostra affermazione di dignità, la nostra volontà di non cedere, la nostra lotta per il diritto a rimanere nell’alloggio in cui viviamo, per un affitto legato al reddito, per la casa considerata nel suo valore d’uso e non in quello di scambio.

Sostenete lo sciopero della fame che inizierà il 18 giugno 2012, data scelta simbolicamente anche per protestare contro la gabella dell’IMU che tassa la prima casa invece di penalizzare la rendita immobiliare che continua a costruire alloggi che rimarranno perlopiù vuoti. L’appuntamento è alle ore 12 in piazza SS. Apostoli, davanti la sede della Prefettura. Sostenete la richiesta di moratoria immediata e di convocazione di un tavolo interistituzionale sull’emergenza abitativa alla presenza dei comitati degli inquilini che non vogliono delegare a nessuno il proprio presente e soprattutto il futuro.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *