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Napoli. Stop a Monti, Fornero ed Equitalia

Centri sociali, sindacati di base (Usb e Sll) e movimenti dei disoccupati hanno manifestato a Napoli con un corteo partito da piazza Mancini, nei pressi della Stazione centrale e diretto alla Prefettura. Nonostante un caldo torrido circa 1.500 persone hanno partecipato alla manifestazione. Una folta delegazione è arrivata anche dalla Calabria e da Taranto per partecipare ad una iniziativa che oltre ai temi dell’agenda politica generale ha voluto rimettere al centro anche il costo della crisi pagato dal Meridione. Il corteo e’ aperto da uno striscione con la scritta ”Rivoltiamo il Paese, ripartiamo dal Sud. Stop Monti, Fornero, Equitalia”.

Lungo il percorso manifestanti armati di bombolette spray hanno colorate le facciate e gli sportelli bancomat delle banche presenti sulla strada del corteo. Due petardi sono stati lanciati verso l’edificio della Questura ma non hanno provocato ne’ ferimenti ne’ danni all’edificio. Nel megafonaggio lungo il corteo sono stati richiamati molte gli interventi repressivi contro gli attivisti del movimento dei disoccupati del Progetto Bros con misure che richiamano da vicino il confino fascista. A due attivisti del movimento disoccupati è stato intimato il divieto di soggiorno a Napoli nonostante siano residenti ed abbiano in città moglie e figli. I due attivisti si sono dovuti “confinare” in un comune alle porte del capoluogo ma con il divieto di entrarvi. Altri interventi hanno invece condannato l’attentato con quattro molotov avvenuto contro il centro sociale Insurgencia la sera dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia alla semifinale. I fascisti hanno approfittato del clima per lanciare le bottiglie incendiarie. Secondo alcuni partecipanti è la reazione per lo “scuorno” subito dai fascisti che sono stati estromessi dall’iniziativa politica dei movimenti sociali e dei sindacati di base nella lotta contro le vessazioni di Equitalia sulla quale aveva cercato di costruirsi un consenso popolare a Napoli.

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Qui di seguito il comunicato emesso dai promotori al termine della manifestazione

“Ripartiamo dal sud: 1500 in piazza contro Monti, Fornero ed Equitalia – sanzionate le banche”

Circa 1500 persone si sono ritrovate in piazza a Napoli in questo torrido sabato di fine giugno per dire il proprio no al governo dell’austerity. Movimenti sociali e sindacati di base napoletani in primo luogo, ma anche delle delegazioni da Cosenza, Taranto e Salerno. Un ulteriore passo (con l’assemblea di coordinamento che ne è seguita) nella costruzione di un autunno caldo dal basso al sud sui diritti colpiti dalla crisi, contro l’ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro decisa dalla riforma Fornero e contro il salasso legalizzato dei mega-interessi di Equitalia, per porre il nodo politico di una moratoria del debito per le persone a basso reddito, i lavoratori dipendenti, i precari, i piccoli lavoratori autonomi. Una condizione che sta affogando larghe fasce di popolazione nella nostra città. 
Durante il percorso il corteo ha simbolicamente “sanzionato” alcuni sportelli bancomat lungo il Corso Umberto con degli interventi mirati a bloccarne il funzionamento, per indicare le banche come uno degli attori economici che si stanno arricchendo con la speculazione contro i diritti di tutti. Un azione che segue il blitz situazionista di ieri nella BNL di via Roma (quando gli attivisti sono rimasti in mutande con lo striscione “paghino i ricchi!!”).

Comitato promotore manifestazione 30 giugno NAPOLI

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